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Autori: Marco Galli
Data: 17 febbraio 2009

Presentazione della quarta rassegna cinematografica in cui si propone di comprendere la realtà dei giovani attraverso il cinema

Il fiore e la violenza

La questione giovanile non è tanto se la violenza giovanile sia o meno aumentata, ma piuttosto chiedersi perché non riusciamo a produrre una società a misura d'uomo, in cui i giovani possano sentirsi partecipi e ritagliarsi uno spazio personale e collettivo di realizzazione e serenità. A preoccupare dovrebbe essere la nostra incapacità di mantenere vive e significative le relazioni educative, di predisporre delle reali chance di trovare un'occupazione soddisfacente e di trasmettere dei modelli di identificazione simbolica e valoriale credibili in cui i giovani possano riconoscersi.

La violenza giovanile è inversamente proporzionale allo spazio e alla dignità che riusciamo a garantire alle nuove generazioni. Disinnescare le ragioni che portano all'assunzione di comportamenti violenti o a rischio per sé stessi e per gli altri, significa impegnarsi affinché nessun giovane si senta disaffiliato o escluso dalla possibilità di crescere e vivere come essere umano e non solo come target di logiche di mercato, che attraverso le seduzioni più striscianti ci impediscono persino di riconoscere i nostri desideri e di perseguire le nostre aspirazioni più autentiche.

Attraverso un ciclo di incontri e di proiezioni cinematografiche, la Commissione degli stranieri di Castel San Pietro, in collaborazione con l'Ufficio cantonale dei giovani e il Cineclub del Mendrisiotto, ha scelto di investigare la gioventù non solo come condizione o categoria sociale esposta ai cambiamenti radicali di un presente in continua ridefinizione, ma anche come tappa specifica e necessaria di crescita e di fondazione della personalità di ognuno.

Gli sguardi sono quelli della scuola, laboratorio di condivisione del sapere e luogo centrale di confronto quotidiano con le nuove generazioni, della prospettiva sociologica in chiave storica per capire quando nasce il disagio giovanile come problema sociale, dello sviluppo psicologico e cognitivo come continua ricerca di significati, della famiglia quale cellula di socialità e affetti ma anche come potenziale portatrice di disagi.

Filo conduttore della rassegna è il rimando dai vari appuntamenti ai titoli della cinematografia di Michelangelo Antonioni, tra i primi registi ad avvicinarsi e a interrogare il mondo giovanile, ma anche tra i primi a scorgere i profondi malesseri, l'incomunicabilità, il vuoto esistenziale, la solitudine di una società sempre più individualista e mercificata. A fronte di una realtà complessa e intricata, il cinema ci può aiutare a capire meglio e forse a non farci smettere di ricercare quel che rimane del fiore della nostra vita: il desiderio d'umanità.

Scarica il Programma dettagliato della Rassegna cinematografica