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Autori: Giulia Regazzi
Data: 23 dicembre 2006

Intervista di Giulia Regazzi, apprendista informatica presso il CSI, a se stessa e a sua mamma, l'insegnante Dina Moretti

Ma dove siamo finiti?

Mi chiedo come mai i giovani bevano, fumino, si droghino e arrivino anche in alcuni casi al suicidio. Ma non si fa niente per tutto ciò. Perché si preferisce chiudere un tossico dipendente in un istituto invece di capire, capire perché si droga? Colpa dei genitori? Colpa della scuola? Colpa della TV? Non lo so. Ma ormai è chiaro che negli ultimi cinquant'anni i giovani stanno cambiando modo di crescere, di vivere e di affrontare la vita. Molti genitori diventano indifferenti ai comportamenti dei figli; altri invece prendono provvedimenti troppo drastici.

Per questo articolo ho pensato fosse interessante conoscere l'opinione in merito di una persona che vive e lavora con giovani, quindi è sempre a contatto con loro.
Intervista a mia mamma e insegnante Dina Moretti.

Che cosa pensi dei giovani d'oggi?

Mamma:
Difficile dire... Ogni giovane è anche una persona e ogni persona è diversa dall'altra. Comunque nella scuola (sono i giovani con i quali sono più in contatto), sento una generale superficialità e "leggerezza" nell'affrontare la vita e penso non solo a causa della "pigrizia", ma per un sotteso timore e sfiducia nel futuro, e di conseguenza una sfiducia anche in se stessi.

Figlia:
Dal mio punto di vista la vedo come te. Poche soddisfazioni, niente che si cominci e si finisca da soli.


Secondo te come mai alcolici, fumo e droghe sono molto più utilizzati da questa generazione?

M:
Posso continuare cercando di approfondire la risposta precedente, perché questa le è collegata. Penso che una generale insoddisfazione dipenda anche dal fatto che non c'è più nulla da "conquistare"... tutto è pronto, tutto è preconfezionato: si schiaccia un bottone e si accende la luce, se ne schiaccia un altro e puoi scaldare o raffreddare un ambiente, la frutta e la verdura si comprano al supermercato... Cosa rimane da conquistare? Solo il denaro per acquistare tutto questo. Ma il semplice comperare non ti dà realmente la sensazione di una conquista, non ti riempie di gioia, non ti ha messo alla prova. Penso che il senso di vuoto pure negli affetti, che oggi si consumano come sesso, induca più facilmente di una volta a "sperimentarsi", a "mettersi alla prova", a cercare sensazioni ed emozioni che almeno per un po' colmano la lacuna.

F:
Oppure anche il fatto di essere continuamente messi a confronto con gli altri. Per esempio: "Se non fai questo, non puoi stare con noi!". Caratteri deboli, paura di rimanere da soli fanno cadere nell'errore di fare delle cose solo per essere accettati dagli altri. Mai cadere in questo giro perché se "gli altri" tengono veramente a voi e vi vogliono bene non vi porterebbero mai su una cattiva strada o non vi indurrebbero a fare del male a voi stessi contro la vostra volontà.


Che cosa può causare suicidi e dipendenze?


M: Vedi risposta precendente, anche se sarebbe tutto da verificare e approfondire (sempre come discorso generale, poi ci sono le situazioni individuali: ognuno ha la sua storia!)

F: Secondo me il motivo principale sono - come dicevo prima - le messe alla prova dei gruppi di "amici", la paura di restare da soli (meglio soli che mal accompagnati), e le poche soddisfazioni che dà la vita di oggi, cercandole nella droga, oppure cadendo in depressione e arrivando al suicidio.


Secondo te che cosa influisce sul comportamento dei giovani? (Scuola, genitori, televisione, internet)

M:
Tutto influisce su una mente giovane ancora in formazione, persino il "consiglio di un amico", ma penso che tutte le esperienze siano "buone" nella misura in cui uno le elabora con una buona dose di senso critico per una reale crescita! Se no, avremo individui che hanno fatto un sacco di esperienze, ma con mente infantile.

F: Per me tutto influisce! Soprattutto ciò che è più vicino ai giovani, per esempio i compagni di scuola e gli amici.


Che cosa si potrebbe fare per migliorare?

M: Si può fare poco perché i giovani adolescenti, e questo è sempre stato ed è del tutto normale, non ripongono fiducia negli adulti. Penso che il ruolo dei genitori sia fondamentale fino a prima dell'entrata in adolescenza! I genitori possono mettere i primi "mattoni" dell'esistenza, le fondamenta e poi se ci va bene le "costruzioni umane", le nuove generazioni "reggeranno alle intemperie della vita".

F: Non avendo di questi problemi non vedo una soluzione. Anche perché dipende da ragazzo a ragazzo, e da genitori a genitori. 


I genitori che ruolo hanno nella vita dei giovani-adolescenti?

M: Difficile rispondere, non sono né psicologa né sociologa e penso che certi comportamenti giovanili siano sintomi di problemi planetari. Bisognerebbe che ogni giovane avesse la fortuna e la possibilità di parlare con gente in gamba e in questo la scuola manca!!! Si impara tanta matematica, le lingue, eccetera; ma nessuno insegna a VIVERE!

F: I genitori per me oltre a essere i miei genitori sono anche i miei migliori amici, le uniche persone che veramente in qualsiasi situazione mi sono state vicine.


Quanto la scuola può influire sull'educazione dei giovani?

M: Tanto!, Ma penso che la scuola attuale sia molto carente nell'affrontare i nuovi adolescenti.

F: Secondo me dovrebbe essere tutto un insieme. Perché un giovane dovrebbe ricevere gli stessi impulsi sia dalla scuola sia dai genitori. Se gli impulsi sono differenti, un giovane non ha più un punto di riferimento ma di più e crea confusione nel scegliere.


La televisione che messaggi trasmette? E come vengono recepiti?

M:
Anche la televisione ha un ruolo pesante nella formazione di un giovane. Ma ne vedo troppo poca per poter giudicare. Io sono abituata a scegliere quello che voglio guardare e forse accompagnare più da vicino i ragazzi nelle scelte.

F: Immondizia. La televisione di questi giorni oltre che indurre a comprare, comprare e comprare per soddisfare bisogni che non abbiamo, mostra come modello una figura di vita impossibile da raggiungere.

Internet può essere sia istruttivo, sia diseducativo, a dipendenza di come viene usato. Che cosa ne pensi?

M:
Perfettamente d'accordo. Siamo di nuovo di fronte ai "bottoni", basta cliccare! ... e poi con il copia-incolla, spesso i ragazzi non leggono neppure più ciò che scrivono! Ricordo quando, per fare le ricerche e la tesi di laurea, si andava in biblioteca, si cercava, si leggeva, si confrontava, si "sudava" per mettere giù un discorso che potevi sostenere! Senza poi contare il bombardamento di immagini... uno facilmente può "perdersi", può "dimenticarsi" di se stesso (un po' come le altre dipendenze), e Internet diventa... "infer-net". Un uso equilibrato di questo mezzo, nel senso di considerarlo uno fra tanti altri (libri, cinema, teatro, conferenze ..€$'€$'È importante che i giovani tengano in mano ben salde le redini della loro crescita personale in modo creativo e non unilaterale delegando solo ai bottoni il futuro loro e dell'intero pianeta.

F: Internet è nuovamente un confronto con il resto del mondo. Se i genitori tengono all'oscuro i loro figli su alcuni fatti che accadono, ovviamente i ragazzi con la possibilità di navigare ne vengono a conoscenza. A dipendenza di cosa, è un fattore positivo o negativo. Questo dipende comunque dai genitori.


Leggi che vietano l'acquisto di tabacchi al di sotto dei 16 anni e gli alcolici al di sotto dei 18. Nella maggior parte dei casi non sono rispettate. Come mai? Sono sbagliate?

M:
La trasgressione è sempre stato il "cavallo di battaglia" degli adolescenti e nell'atteggiamento di adulti non cresciuti lo ritrovi come "trofeo".

F: Giovani che trasgrediscono a queste regole secondo me non lo fanno di loro iniziativa, ma nel loro inconscio cercano di imitare personaggi della TV o amici "sbandati".

Secondo me, per concludere, i giovani cercano nell'alcool, nel fumo e nelle droghe qualcosa che gli manca. Qualcosa che una volta avevano e che inconsciamente ora cercano ancora ma non trovano, e di conseguenza buttano le loro speranze cercando nelle cose sbagliate.