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Autori: Claudia Cais
Autori: Emanuela Diotto
Data: 22 dicembre 2009

Il racconto di chi vive l'esperienza in Ticino

Sciare con i ciechi

Claudia Cais, ipovedente dalla nascita, dal 1995 è dipendente dell'Amministrazione cantonale e dal 1987 è socia del Gruppo Ticinese Sciatori Ciechi e Ipovedenti (GTSC).

Nel dicembre del 1975 due ciechi si rivolsero alla Scuola Svizzera di Sci di Cardada, con l'intento di riscoprire lo sci praticato in gioventù. Domandarono pertanto al responsabile della Scuola se vi fosse la possibilità anche per le persone cieche o ipovedenti di praticare lo sci in Ticino. Il responsabile della scuola di Cardada frequentò un corso di formazione in Vallese dove esisteva già un gruppo, coinvolgendo anche altri istruttori di sci della sua scuola che con entusiasmo si associarono all'impresa.

Un mese più tardi, nel gennaio del 1976, si svolse ad Ambrì la prima uscita sugli sci del Gruppo Ticinese Sciatori Ciechi e Ipovedenti (GTSC).
La stagione ufficiale ebbe inizio sulle piste del Monte Cardada alla fine del 1977 e l'iniziativa riscosse un enorme successo. I fattori che determinarono l'esito positivo furono: l'amicizia, la cordialità, l'affetto reciproco e la fiducia che si instaura tra lo sciatore e la guida.

Nel corso degli anni il Gruppo ha partecipato a diverse manifestazioni e congressi come ad esempio la manifestazione internazionale "Interski" (Canada 1987, Giappone 1995, St. Moritz 1992, St. Anton 1991, Tarvisio 2003, Verbania 2007).

Claudia, innanzitutto chi sono i membri del GTSC?

Sono persone cieche e ipovedenti, accompagnate da amici vedenti che praticano sport di gruppo come ad esempio lo sci.

Di cosa si occupa esattamente il Gruppo?

Il GTSC organizza, tramite il suo Comitato, uscite sportive di: sci alpino, sci di fondo, escursioni con le racchette, tandem ed escursioni in montagna. Per ogni disciplina si pianificano diverse uscite all'anno. Su richiesta si possono organizzare anche uscite singole o a piccoli gruppi.
Inoltre, settimanalmente è offerta la possibilità ai membri di frequentare un corso di nuoto e ogni due settimane si tiene anche una lezione di ginnastica.

Quali attività frequenti regolarmente con il GTSC?

Dal 1987 pratico regolarmente lo sci alpino e dalla stagione 2000/2001 non mi perdo un'uscita sciistica! Si tratta di circa quattro fine settimana all'anno e una settimana bianca organizzata dal Comitato a Moena nel Trentino-Alto Adige nel corso del mese di gennaio.
Durante i mesi estivi invece partecipo alle escursioni in montagna che hanno luogo prevalentemente sui monti ticinesi e grigionesi, solitamente il sabato o per un intero week end.

A quanti anni hai calzato per la prima volta gli sci?

Avevo 13 anni (stagione 1987/1988) e mi trovavo sul Monte Cardada.
Questo fu possibile grazie a una semplice telefonata. Infatti, un giorno telefonò a casa mia la mamma di una ragazza cieca proponendo anche alla sottoscritta di provare a sciare.
Ci parlò del Gruppo, e incuriosita mi lasciai tentare.
La prima volta che sciai fu un'impresa a dir poco difficile. Inizialmente, per prendere confidenza con la nuova attrezzatura, mi fecero toccare gli sci prima di calzarli. Ricordo come fosse ieri la mia prima discesa; mi trovavo in mezzo a due guide e mi sorreggevano con una stanga che impugnavo forte, soprattutto perché ero un po' impaurita. Dopo la prima discesa siamo risaliti senza utilizzare però gli impianti di risalita; mi portò in spalla una guida. I primi tempi sciavo con due guide e sostenendomi a loro con un bastone finché fui pronta ad abbondare la stanga e provai a sciare con i bastoni e la guida che mi seguiva. Fisicamente è stato faticoso, soprattutto per il fatto di dover stare in piedi una giornata intera e poi anche apprendere la tecnica; cambiando spesso guida ricevevo indicazioni da voci diverse e per me era complicato assimilare il tutto.
Nel 2001 sono passata agli sci carving con i quali ho fatto enormi progressi sia in fatto di resistenza fisica sia per aver migliorato la tecnica. Quando scio provo sempre forti emozioni, percepisco la gioia della guida che mi fornisce le istruzioni e le sue emozioni nel vedermi sciare.

Raccontaci di un'escursione che ti è particolarmente rimasta impressa...

Nel gennaio del 2003 con il Gruppo (circa 11 coppie) siamo stati invitati a un evento sciistico che ha avuto luogo a Tarvisio nel Friuli (Italia). Ciò è stato possibile perché uno degli organizzatori, vedendoci sciare, ha detto a una delle nostre guide che gli sarebbe piaciuto invitarci alla Cerimonia d'apertura delle Universiadi (Giochi olimpici degli universitari). Il nostro ruolo era scendere con gli sci davanti a un folto pubblico. Sciare davanti a tanta gente è stato molto emozionante ed ero così concentrata che non capivo cosa stavo facendo. La mia guida prima di scendere mi ha fatto un piccolo interrogatorio per accertarsi che stessi bene; mi ha chiesto come stavo e se ero concentrata, se avevo freddo e se le radio funzionavano bene.
Nel 2008 durante la settimana bianca con il Gruppo dello sci alpino ci siamo recati a Canzei, nei pressi del Passo Pordoi in Trentino, per intraprendere il giro della Sella Ronda con gli sci, una tipica uscita che si organizza ogni due o tre anni. Avevo deciso che non mi sarei unita al gruppo perchè credevo che il percorso non fosse adatto alle mie capacità. La mia guida mi ha però spiegato che non era un percorso così faticoso e lo avrei potuto fare senza problemi. Visto che le condizioni meteo erano perfette (giornata soleggiata e senza vento) mi sono lanciata e l'abbiamo fatto tutto (in totale sono circa 42 km). Di quel giorno in particolare mi ricordo di essere passata sulla pista Saslong, famosa per la gara di Coppa del Mondo di sci, e inoltre ho potuto ammirare un paesaggio davvero suggestivo, vivendo una giornata indimenticabile.

Ci hai detto che sulle piste sei accompagnata da una guida; si tratta sempre della stessa persona? Che tipo di rapporto hai instaurato con lei o lui?

Le guide per lo sci alpino del GTSC, circa una ventina, cambiano a ogni uscita; un responsabile tecnico si occupa di formare le coppie. Il rapporto che ho instaurato con la guida è basato sull'amicizia, sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Per trovare l'affiatamento tra guida e cieco ci vogliono diverse uscite.
Per migliorare la comunicazione tra guida e cieco un paio d'anni dopo l'inizio dell'avventura vennero introdotte le prime radio-trasmittenti per lo sci alpino; la guida scia sempre dietro al cieco o all'ipovedente e fornisce i seguenti comandi: sinistra o destra, vai, alt e stop. Nel caso in cui le piste e il loro affollamento lo permetta, la guida lascia sciare liberamente (comando libero, esempio destra libero) il cieco o l'ipovedente seguendo esattamente la sua sciata autonoma e riprendendo i comandi solamente in caso d'emergenza, in vista di ostacoli o a fine pista.
Per lo sci di fondo i comandi sono dati senza l'aiuto della radio perchè il cieco o l'ipovedente e la guida sciano uno di fianco all'altra.
In altre discipline sportive, come ad esempio il tandem, la guida sta davanti e il cieco o ipovedente dietro, mentre in montagna la guida davanti e il cieco o l'ipovedente si attaccano al sacco o appoggiano una mano sulla spalla.
Uno degli scopi principali di fare dello sport come in questo caso con persone aventi
handicap sensitivi è l'integrazione.
Da parte mia ringrazio di cuore il Gruppo per il lavoro che svolge con amicizia e affetto nei nostri confronti.

Chi volesse avere più informazioni sul GTSC e sulle sue attività a chi si deve rivolgere?

Si può scrivere all'indirizzo email info@gtsc.ch oppure consultare il sito www.gtsc.ch.