In questo percorso gli spazi diventano un cantiere aperto: luogo straordinario in cui tutto è sempre in movimento, continua scoperta, invenzione. Ogni specifico spazio è un dubbio e bisogna continuamente individuarlo e disegnarlo, non è mai mio, mai mi viene dato, devo sempre conquistarlo. L’urgenza del danzatore consiste nello studio dell’incontro tra il fuori e il dentro (architettonico e personale) che avvolge il tempo e lo spazio. Il danzatore diventa architetto, disegnando i suoi gesti.