«Era il mio “essere esclusa” dal tuo mondo italiano che con la perdita della casa fisica emergeva di nuovo e in modo forte. […] è il dolore di qualcosa che in fin dei conti magari non avevo mai avuto e che, forse proprio per questo, è diventato una parte importante della mia identità». La voce nascosta racconta in modo vivo e sincero, spesso anche in forma epistolare, la storia di un’integrazione.