Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

Le iscrizioni dedicatorie

In tutto il territorio dell’attuale Cantone Ticino sono state rinvenute iscrizioni dedicate alle divinità, siano esse romane o di tradizione indigena, dunque celtica, ma ormai “romanizzate”.

Si tratta di piccoli altari, non sempre conservati integralmente e talvolta riutilizzati successivamente con altre funzioni, che testimoniano tuttavia la presenza di aree sacre e strutture di culto - non ancora identificate ad eccezione del caso di Bioggio - anche nella nostra regione.

Come indicano le iscrizioni, questi altari sono dedicati alle divinità allo scopo di ringraziarle per l’avvenuto appagamento di un desiderio precedentemente espresso all’essere divino di riferimento.

Rispetto ai numerosi ritrovamenti archeologici di epoca romana, poche sono le iscrizioni a carattere dedicatorio rinvenute in Cantone Ticino.

La divinità alla quale ci si riferisce maggiormente sembra essere Giove, spesso indicato nel suo epiteto Ottimo Massimo (ossia: “il più grande”), seguito da Mercurio - a riprova della grande diffusione del suo culto in tutta la Cisalpina - e da Minerva.

Non mancano dedicazioni particolari, come quella alle Matrone, divinità appartenenti alla tradizione celtica.

Le Matrone sono divinità celtiche indigene, il cui culto era molto diffuso nella Gallia Cisalpina, come attestano le numerose iscrizioni rinvenute (circa un centinaio) ad esse dedicate.

Erano le divinità protettrici dei pagi, dei vici, e dei poderi, e sono spesso associate ai culti presso le acque.

Possono anche essere chiamate Giunoni, espressione dell’assimilazione delle dee al pantheon romano, e sovrintendono in questi casi ai momenti fondamentali della vita umana.