Note di bandella

38 Rocco Torricelli, Li Volontarj su la Piazza di Lugano 1798, inchiostro e acquarello su carta incollata su tavola, dettaglio, 1800 circa. (1945-2000) per il conseguimento della patente di abilitazione all’insegnamento della musica alla Scuola media. Zanotti – diplomato in tromba e pianoforte e direttore di coro, appassionato di musica popolare ticinese – nel suo testo analizza e approfondisce il tema, consapevole di non aver che pochi materiali a disposizione, arrivando comunque a parlare della nascita della bandella, dei costumi, dell’organico e del repertorio13. A lui rimane il merito di aver considerato il contributo che diedero le formazioni militari alla vita musicale in Ticino, sebbene il nostro Cantone, analogamente ad altri, avesse sciolto il proprio corpo musicale militare già entro la metà dell’Ottocento14. La banda, intesa come corpo musicale civile, è infatti rimasta in sott’ordine rispetto ai raggruppamenti militari fino al 1862 quando, a causa del disinteresse delle autorità militari per la musica bandistica, venne fondata la Società svizzera di musica (oggi Associazione bandistica svizzera). Inoltre nella prima metà dell’Ottocento all’evoluzione del quadro istituzionale si è sovrapposta la mutata tecnica di costruzione degli ottoni, con l’introduzione di strumenti a pistoni che hanno permesso la creazione di strumenti melodici in metallo e aperto così la strada a una nuova forma di musica per fiati sia militare sia civile15.

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