274 fALDA fALDA si è strappata una falda (Linescio), tacass ai fald, attaccarsi alle falde (Avegno), tirè pai faud, tirare per le falde (Giornico). 3. Altri significati 3.1. Per similitudine, quartiere, ciascuno dei due fianchi della sella su cui poggiano le ginocchia del cavaliere (Giornico, Auressio). 3.2. Tesa del cappello (Locarno, S. Vittore): om capéll a falda tésa catò sú dré ala Moésa, un cappello a tesa rigida trovato su vicino alla Moesa (S. Vittore [1]). 3.3. A Palagnedra, falda du déd, falangetta del dito. 3.4. A S. Domenica, costura, cucitura vicina e parallela al margine della stoffa. 3.5. Tipo di giacca a falde di foggia antiquata (Verscio, Cavigliano). 3.6. Tipo di grembiule con pettorina e bretelle, indossato come protezione dagli operai della fabbrica di cioccolata Cima norma (Ble.): ra falda l’éra um scussá bl, cura petorina, cur sgiǘ na sacògia davanti …, u risparmiava ul scussá bianch, la faldaera un grembiule azzurro scuro, con la pettorina e una tasca sul davanti, proteggeva il grembiule bianco (Torre [2]). 3.7. Spiovente del tetto: or torbín l’è comè or cassinèll, ma cont ona falda sóla, de sòlit on lastrón de graní pogiò lá ai ciapéi, il torbínè simile alla casera, ma ha una sola falda, di solito un lastrone di granito appoggiato alle rocce scistose (Cagiallo [3]). 4. Locuzioni A Cavigliano, tacass ala falda, attaccarsi alla falda: raccomandarsi, cercare favori o soldi a qualcuno; – tiraa pare falda, tirare per la falda: sollecitare il pagamento di un debito (Rivera). 5. Toponimi La Falda, striscia di terreno in pendio (Peccia [4]). 6. Derivati dasfaldaa v. Togliere, appianare le pieghe di un abito (Campo VMa.). faldaa1 (Campo VMa., Gordevio, Palagnedra), faudè (Osco), infaldá(S. Antonio) v. Pieghettare, increspare. in forma pronom. intrans., faudass, aggrinzirsi (Osco). faldaa2 (Vicosoprano), faldáo (Menzonio, Cavergno), faldòo (Gordevio), faldòu (Mesocco), faudò(Osco), infaldè(Castasegna), infaldò(S. Antonio), infeldè (Castasegna) agg. 1. Pieghettato, increspato, arricciato: di tessuto, abito. – 2. Grinzoso, rugoso, raggrinzito, corrugato (S. Antonio, Osco). faldada (Chironico), faldèda (Breg.), faodèda (Dalpe) s.f. 1. Rovescio di grandine che colpisce una striscia limitata di terreno (Chironico, Dalpe, SottoP.). – 2. nevicata a grosse falde, intensa e copiosa (SopraP.). 2. entra inoltre nella locuzione gnir gió e faldèda, scendere a grosse falde, in grande quantità: di neve (SopraP. [5]). faldèla (Lumino, Astano), haldèle (Gorduno) s.f. 1. falda, lembo della giacca o della camicia (Astano). – 2. faldella, benda o piccola pezzuola di garza o cotone per medicazioni (Lumino [6]). – 3. Sotterfugio, inganno (Lumino [7]). – 4. Stupidaggine, sproposito (Gorduno). 1. Potrebbe riferirsi al vestiario anche l’antroponimo doc. leventinese «Minolus dictus Faldela» (Dalpe 1392 [8]). 4. in una versione dialettale della Parabola del figliol prodigo: pá, ... i o sbaiò; a l’ohacia, lahaldèle!, padre, ho sbagliato; l’ho fatta, la bestialità! faldina (Vira-Mezzovico, Viganello), faldine (Bironico) s.f. 1. falda, lembo della giacca o della camicia. – 2. Al pl., favoriti, basette lunghe fino al mento (Viganello). faldógna s.f. Marachella, birbonata (Poschiavo). faldón(Verscio, Cavigliano, Losone, Mesocco), faldóm(Menzonio), faudón(Soazza) s.m. 1. Cannone, doppia piega simmetrica nella stoffa di gonne e vestiti (Menzonio, Losone, circ. Mesocco). – 2. falda, lembo della giacca, della camicia (Losone). – 3. Tipo di giacca a falde, di foggia antiquata (Verscio, Cavigliano). faldús agg. Scabro, screpolato, rugoso: di corteccia (Vicosoprano). fandèla s.f. Marachella, birichinata (Comologno [9]). fandelóoagg. Rugoso, grinzoso (Sonogno). faudèna s.f. Rovescio di grandine che colpisce una striscia limitata di terreno (Calpiogna). infaldadüra s.f. increspatura (S. Antonio). Voce d’area it., sarda, prov., fr.-prov., spagn. e port., ma assente nel fr., che continua il germ. *fALDA‘piega; falda, lembo di una veste’ [10]. – il significato di ‘grembiule’ (par. 3.6.) era specifico dell’ambiente della fabbrica di cioccolato Cima norma di Dangio (chiusa nel 1968) e non trova, almeno nella Svit., riscontri dial. esterni; secondo M. Vicari si tratta di una specializzazione semantica dell’it. faldasviluppatasi forse a partire dalle accezioni di ‘parte inferiore, dalla cintola in giù, della giubba, del soprabito, del cappotto, ecc.; lembo, estremità di veste, di indumento’, alla quale si potrebbe essere giunti paragonando tale grembiule a un ampio lembo di stoffa che scende sul davanti [11]. L’accezione sotto 3.7. deve essere un italianismo recente, dal mo-
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