Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

364 FASTIDI FASTIDI sá a cá i fastidi, lasciare a casa i fastidi: dimenticare i crucci di famiglia (Rovio), cascè vía ul fastidi, cacciare via il fastidio: consolarsi (Faido); – a Cabbio, piang dal fastidi, piangere per la commozione; – apprensione, paura: i mè i ma speciará a scéna e se i ma véd miga a rivá …i sará tütt in fastidi, i miei genitori mi aspetteranno per cena e se non mi vedono arrivare saranno in apprensione (Arogno [1]), véigh minga fastidia, non avere alcun problema o imbarazzo: non aver timore di qualcosa (Olivone); – problema, guaio: i fastidi in famiglia cumincian quand sa va d’acòrdi, i problemi in famiglia iniziano quando si va d’accordo (Vacallo), sém sciá in di béi fastidi, siamo in grossi guai (Pollegio). 2. Altri significati 2.1. Persona importuna e molesta, seccatore (Cavigliano, Gerra Verz., Sonogno, Rovio): o ne sta vía piǘ, chèll festidi, quel seccatore non desiste (Sonogno [2]). 2.2. Individuo maldestro (Airolo, Sonogno). 2.3. A Poschiavo, buontempone. 3. Locuzioni, modi di dire, commenti, sentenze 3.1. In fastidi, a disagio, in imbarazzo (generalm.), daa fastidi, imbarazzare (Locarno); – ciapá (Sementina, Bodio, Calpiogna, Sonogno, Mesocco)/ faa (Roveredo Grig.)/ vegní (generalm.) (con pron. pers. dativo) fastidi, sentirsi male, svenire: gh’è vegnǘd fastidi, è svenuta (Comano); u m végn béll e fastidi, ma i ò da nè, mi vien quasi la nausea, ma devo andare (Airolo [3]); – tòo fòra i fastidi dala pata emétai in la crapa, togliere i fastidi dalla patta dei pantaloni e metterli nella testa: contrarre matrimonio (CampoVMa.). – Vèss l’ómdi trentatrii fastidi, esser l’uomodei trentatré fastidi: essere carico di problemi (Gravesano [4]); – pá di fastidi, padre dei fastidi: persona costantementepreoccupata (Intragna). – Quii lí p, i è pròpi fastidi grass!, quelli lì, poi, sono proprio fastidi grassi!: problemi da poco, che non meritano preoccupazione (Neggio). 3.2. Nella richiesta scherzosa del sarto al cliente al quale sta confezionando i pantaloni: indúa l pòrta ul fastidi?, da che parte porta il fastidio?: il pene (Lug.). 3.3. Fastidi, fatt in lá!, fastidio, fatti in là!: esortazione a non curarsi dei problemi (Sonvico). – I è i fastidi che ma mantégn!, sono i fastidi che mi mantengono in forma!: risposta a un complimento sul buon aspetto di una persona provata da dispiaceri (Melide). – Chí l’è l’ostería di quatro èfe: fam, fum, frécc e fastidi, qui è l’osteria delle quattro effe: [ci sono] fame, fumo, freddo e fastidi: è un posto inospitale (Villa Lug.). –U gh da fastidi el grass, il grasso lo disturba: commento ironico a individui dalla corporatura esile (Montecarasso). – Martín Picio l’é mòrt pai fastidi di áutri, Martin Piccio è morto per i problemi degli altri (Quinto), Martín Impicc l’è mórt in spazzacá par i fastidi di altri, Martin Impiccio è morto in solaio per i problemi degli altri (Mendr.): commento rivolto a una persona eccessivamente curiosa. 3.4. Légna e fastidi na créss tütt i dí, legna e fastidi ne crescono tutti i giorni (Castel S. Pietro, Coldrerio), bósch e fastidi a i créssanògni dí, boschi e fastidi crescono ogni giorno (Meride): ve n’è sempre in abbondanza. – Chi ch’amíade fastidi i vaa catássai cula lantèrna, quelli che non hanno fastidi vanno a cercarseli con la lanterna (Quinto). – Pòuri chi che a l’ostaría i fastidi vónn cascè vía, poveri coloro che intendono scacciare i problemi andando all’osteria (Calpiogna). – Chi gh’a miée gh’a fastidi, chi hamoglie ha noie (Stabio). – Budánpiscian, fastidi piscian, budán granc, fastidi granc, figli piccoli, problemi piccoli, figli grandi, problemi grandi (Poschiavo). – Cént fastidi i pagamíaun ghèll dadébat, cento fastidi non pagano un centesimo di debiti: crucciarsi non serve, per estinguerli bisogna darsi da fare (Gordevio), cfr. débat, par. 6.6. – I fastidi di altri i lassa dörmí da nòcc, i fastidi degli altri lasciano dormire di notte: a differenza dei propri (Gravesano [5]). 4. Derivati fastidiá(Sagno), fastidiè(Lev.) v. Preoccuparsi. A Sagno, con lo stesso significato, è impiegato anche nella forma pronominale intr. fastidiass. fastidiaa(Ceresio, Mendr.), fastidiò(Vira-Mezzovico, Breno), fastidióu (Leontica, Olivone), fastigiò (Breno), infastibgiò, infestibgiò (Isone) agg. 1. Infastidito. – 2. Preoccupato, crucciato, addolorato. fastidiós, fastidiús; festidiós (Gerra Verz.) agg. 1. Fastidioso, noioso. – 2. Irritabile, impaziente (Vira-Mezzovico, SopraP.). 1. Granda uzziusa, pícula vizziusa, bèla vanitusa, brüta fastidiusa, grande oziosa, piccola viziosa, bella vanitosa, brutta fastidiosa: modo di dire usato per caratterizzare le donne da chi ha difficoltà a trovare la compagna ideale (Vacallo). 5. Composti capfastidi s.m. Preoccupazionemaggiore, principale (Calpiogna). senzafastidi s.m. Persona indifferente, che non si preoccupa (Sigirino). Dal lat. FASTīDIU(M) ‘disgusto, disdegno, nausea’ e dal suo deriv. FASTIDIōSU(M) ‘fastidioso’ [6]. Le forme con -di(-) intatto dei continuatori dial. ne rivelano il carattere semidotto [7]; la var. fastigiò del deriv. fasti-

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