Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

67 DuGÁL DÜGh stalla a mungere la vacca; scivola e va a finire a gambe all’aria nella zanella, in mezzo al colatic- cio (Poschiavo [3]). – a brusio, più generalmente, canale [4]. Voce di area lomb. orient., con attestazioni trent. occid. e ver. alle quali la toponomastica consente di aggiungere alcuni idronimi vic.; ha in genere un signi- ficato idraulico, mentre nel valore particolare di ‘za- nella’ appare ristretto all’area bresc. e trent. occid. [5]. Il significato brusiese di ‘canale’ si ricava unicam. dalle definizioni di «kanal» e «Wasserrinne» fornite da Mi- chael [6] (la ‘zanella’ è invece detta puntún a brusio [7]). – Il term. viene ricondotto al lat. tardo DōGa ‘reci- piente, botte’ [8], di cui il reW ricostruisce anche i va- lori di ‘divisorio del fosso; diga; fosso’ a partire da dati romanzi come i fr. douve ‘fossato; fosso (per lo scolo dell’acqua)’, nuorese fákere sa dòga ‘tagliare la terra in modo che il fuoco non possa passare’ e sardo centr. dogare , logud. (ad)doare ‘scavare un fosso intorno ai terreni da debbiare’ [9]. Mentre la presenza di u , ü in protonia si spiega facilm. a partire da una o [10], la conservazione di -g- di fronte agli esiti in dóva/ duva , dóa/ dúa ‘doga’ [11] (cfr.  dóva 1 ) denuncia il carattere non pienam. popolare del term., che gli può derivare dal suo occorrere frequentem. all’interno di testi rego- lativi come ordini e statuti. È altrettanto probabile che si sia prodotto un qual- che avvicinamento a DūCere ‘condurre’ [12], noto in latino anche come termine tecnico dell’idraulica; un contatto sembrerebbe effettivam. avvenuto nel caso del sost. « ducalis » recato da un doc. steso a Piacenza nel 903 («aquis aquarumque discursibus, bundini at- que ducalis piscationibus» [13]). tale forma ricorda il * DuCāLe ( M ) ricostruito in prima battuta da salvioni come etimo per dugál [14] al cui proposito, osserva tuttavia il reW, una derivazione diretta da DūCere va scartata in quanto il suff. non forma deverbali [15]. Ci si chiede allora se sull’uscita (e forse anche sulla presenza dell’occl. velare interna) non abbia influito il lat. aQuāLe ( M ) ‘canale d’acqua’, continuato all’incirca nell’area del term. qui in esame in forme quali le no- nes. acal ‘canaletto per l’irrigazione’, gard. aghèl ‘fosso, canale d’irrigazione’, bad. agà ‘id.’ [16]. È degno di no- ta, a tale riguardo, che aQuāLe ( M ) risulti coinvolto nel- la storia del rom. sopras. dutgal [dul] ‘piccola con- dotta idrica; canaletto di scarico’, voce sorta da dutg ‘ruscello; condotto d’acqua’ < DŭCtu ( M ) per analogia su aual ‘ruscello; condotto d’acqua’ [17]. b i b l.: aIs 6.1176, 7.1426; M ontI , app. 35. [1] t oGnIna , Posch. 193. [2] L uMInatI , badozz 167. [3] schw.Dial. 1. [4]M IChaeL , Posch. 37,77. [5] b onazzI , Lessico 1.261, G oLDanIGa 1.333, t Irab . 470, b IonDeLLI , saggio 65, P asQuInI , Lessico 230,234, b aLDraCChI 170, F oGLIo 187, a rrIVabene 1.242, Diz.dial.cremon. 92, r I - GobeLLo 168, Q uaresIMa 153; aIs 6.1176 P. 58,209,238, 267,341, 7.1426 e Leg. P. 254,267,289, 8.1522 Leg. P. 289; o LIVIerI , topon.ven. 2 128. [6] M IChaeL , Posch. 37,77. [7] t oGnIna , Posch. 193. [8] reW2714, FeW3.114-115, DeI 2.1372, b onDarDo 69. [9] FeW 3.114, b oCh 379, W aGner , Des 1.474-475. [10] r ohLFs , GrIt. 1.131. [11] b onazzI , Lessico 1.260, G oLDanIGa 1.332, P asQuInI , Les- sico 233,235, t Irab . 469, F oGLIo 187, Diz.dial.cremon. 91, r IGobeLLo 166, Q uaresIMa 148. [12] V. reW2810a. [13] CDLangob. n. 403, col. 680 d. [14] s aLVIonI , Post.it. 262, b attIstI , studi 59 n. 1; v. anche C resCInI 47. [15] reW 2810a; cfr. r ohLFs , GrIt. 3.1079. [16] LeI 3.595- 596, v. anche eWD 1.56-57. [17] reW 570, DrG 5.531; cfr. D eCurtIns , niev voc.sursilv. 310. Petrini duganatt  dogana DÜGH (dk), DÜGH DÜGH (dk dk) s.m. Gufo. V a r.: dugh (Loco, Losone, Mergoscia), dügh (Cen- toV., torricella-taverne, Poschiavo), dügh dügh (sol- duno), dügo (Locarno, sottoC.), dügu (Grancia), düi (Lavizz.). Fig. 8. Gufo comune (fot. G. Mangili).

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