Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

128 entrant ePIFanÍa cato di ‘ingordo’ (arbedo-Castione, soazza): vaca intranta , vacca ingorda, che non esita a procac- ciarsi l’erba migliore in luoghi impervi e insidiosi (arbedo-Castione [4]). Participio presente di  entrá ‘entrare’. La voce ri- sente probabilm. del significatofig. dell’it. entrante ‘che si intromette, si immischia a ogni occasione, che sa farsi avanti’ [5], ed è ampiamente attestata nei dial. it. sett.: cfr. i lig. intrante ‘capace; abile; giusto, logico’, piem. intrant ‘laborioso’; curioso, persona che con abilità si introduce presso gli altri, invadente’, parm. intrant ‘si dice di persona che con maniera e con galanteria si in- troduce agevolmente presso chi che sia’, chiavenn. * in- trènt ‘persona sfacciata che con impertinenza si intro- duce presso qlc. o si impossessa delle cose altrui’ (Villa di Chiavenna), trent. * entrante ‘che ha intendimento, buon intenditore, intelligente’, intrante ‘piacevole, gar- bato’, primier. intrante ‘arzillo, simpatico’, veron. en- trante , intrante ‘aitante, prestante, ben portante, pia- cente; chi gode di simpatia istintiva; arzillo, di buona cera’, venez. intrante ‘prospero, rubizzo, ferrigno, dicesi de’ Vecchi che se la passano bene in salute; convin- cente, persuadente [di discorso]; persona che conma- niera o galanteria si introduce presso chi che sia’, friul. entrant ‘simpatico, suasivo, insinuante’ [6]. b i b l.: C herub . 2.64,322. [1] L aMPIettI b areLLa 139. [2] L aMPIettI b areLLa 281. [3] r aVeGLIa 101. [4] P eLLanDInI , arbedo 42. [5] b attaGLIa 5.171. [6] VPL 2.105, P etraCCo s ICarDI , etim. 59, reP 844, M aLasPIna 1.535, G IorGetta -G hIG - GI 458,844, r ICCI 172,231, t Issot 135, r IGobeLLo 242, b oerIo 292, DesF 2.658. Galfetti ÈNZ (nz) s.m. Fallo di mano nel gioco del cal- cio. V a r.: éns , énz , ènz . Con el Gigino di Lüca ch’u pèscia s er sóa bòcia ed corám: dribling, ènz, penanti , con il Gi- gino dei Luca che dà pedate al suo pallone di cuoio: dribbling, fallo di mano, calcio di rigore (Lavertezzo [1]). Dall’ingl. hands ‘mani; fallo di mano’ [2]. Voce ap- partenente alla schiera degli anglicismi calcistici in au- ge nel periodo d’anteguerra (v. la discussione in còr - ner ), e in parte vivi ancor oggi. Cfr. gli intelv. ènz , gros. énz , moden. èz ‘id.’ [3]. b i b l.: [1] s CaMara , Mano 88. [2] L uratI , Dial. e it.reg. 85, z eLI , schw.Wtb. 68, z aMbonI , elem.stran. 1.116. [3] C esChIna 89, DeeG 537, n erI 78. Galfetti EPIDEMÍA (epidemía) s.f. epidemia. V a r.: epidemía ; epidamía (Campo VMa., Gresso), epideméa (auressio), epidemí (Chironico), epidemíe (Medeglia, robasacco, Gerra Gamb., Fescoggia, bre- no), epidemíia (Grancia), pademía (Campo VMa.), pi- damía (Linescio, Cimadera), pidemía (Gordevio, brio- ne Verz., soazza), pidemíia (Grancia). Ra gh’è miga dumá n di piant ra pidemíia, ra gh’è nca n di gént , l’epidemia non si diffonde solo fra le piante, ma anche fra le persone (Grancia), i végn de témp in témp i agn d’epidemí , arrivano di tanto in tanto gli anni con le epidemie (roveredo Grig.) . Dall’it. epidemia [1], con parziali adattamenti alla fonetica locale. b i b l.: C herub . 2.64, 3.3. [1] DeI 2.1495, DeLI 2 525, s aLVIonI -F aré , Postille 2877a. Sofia EPIFANÍA (epifanía), PIFANIA (pifána) s.f. epifania. V a r.: Epifanía , Pifanía ; Apifanía (Carasso, aqui- la), Epifaní (Chironico), Epifaníï (Preonzo), Epifeníe (Gerra Gamb.), Pefanía (Cimadera, sonvico), Pefeníe (sementina), Pifaní (Cauco), Pifaníe (breno), Pifaníia (Grancia), Pifenía (Montecarasso, arogno), Piufanía (Cavigliano), Prefenéa , Prefenéia (Loco), Püfanía (Ve- zio). – Pefana (Cimadera), Pifania (Verscio). 1. epifania 1.1. Cenni generali Per la Chiesa di roma l’epifania è la manife- stazione visibile di Cristo all’umanità, fissata at- traverso la narrazione, da parte dell’evangelista Matteo, della visita e dell’adorazione di Gesùbam- bino da parte dei Magi a betlemme [1]. al di là degli aspetti legati alla festa cristiana, i giorni in cui cade l’epifania hanno conosciuto in passato anche altre connotazioni: posti all’interno di un ciclo di rituali concentrati nel periodo del solstizio d’inverno, questi giorni presentano, forse più di altri (innanzitutto il natale, ma anche il Capodan- no e il carnevale), un’insolita pluralità di forme e di valenze. Questo spiega da un lato la rilevanza dell’epifania nelle tradizioni e nelle credenze po- polari, dall’altro lafisionomia di certe consuetudini che riprendono in chiave attenuata la serie di riti agrari intesi a scacciare la brutta stagione e a ce- lebrare la rinascita del sole in vista della ripresa delle attività agricole. nell’ambito della religiosità popolare, questa festa rievoca la venuta dei Magi dall’oriente,

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