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Discorso

Consiglio di Stato

04 febbraio 2020

Discorso

Consiglio di Stato

04 febbraio 2020

Saluto di benvenuto del Presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta in occasione del 2° Simposio Cantone-Comuni. Palazzo dei congressi, Lugano, 4 febbraio 2020

Signor Presidente del Gran Consiglio, Claudio Franscella,
Signore e Signori Sindaci, municipali, consiglieri comunali, funzionari e altri rappresentanti dei Comuni,
cari colleghi Consiglieri di Stato,
Signor Capo della Sezione degli enti locali, Marzio Della Santa,
gentili Signore ed egregi Signori,  

in queste settimane, l’ormai celeberrimo quanto minaccioso “coronavirus” cinese domina la scena mediatica. Questo susseguirsi di notizie – favorito anche da un contesto sempre più connesso e digitale – rappresenta solo l’ultimo esempio di come il nostro quotidiano sia toccato da tendenze e sfide sempre più globali.  

Sfide tra cui rientrano anche macro-tendenze quali la digitalizzazione, l’invecchiamento della popolazione o i cambiamenti climatici. Fattori che coinvolgono, a cascata, il nostro Paese e il nostro Cantone. Sfide che non devono però farci dimenticare che vi è un altro livello, quello comunale, che per vicinanza e prossimità riveste un ruolo essenziale non solo per il buon funzionamento del nostro federalismo, ma anche per l’erogazione di molti servizi necessari al benessere delle cittadine e dei cittadini del nostro Cantone.  

La giornata di oggi rappresenta quindi un momento prezioso per riflettere e discutere, in questo momento di rapidi cambiamenti, sul ruolo dei Comuni e sulle loro relazioni con il Cantone. Sono particolarmente felice di vedere una così folta partecipazione a questo Simposio, perché un confronto costruttivo tra i due livelli istituzionali rappresenta un importante tassello per permettere di garantire un’elevata qualità di vita alla popolazione del nostro Cantone. Questa è la missione che, in definitiva, accomuna chi si occupa della “cosa pubblica”, a tutti i livelli.  

Personalmente, ho avuto il privilegio di vivere questa esperienza prima a livello comunale e ora a livello cantonale. Al di là della diversa prospettiva, che impone evidentemente riflessioni e priorità differenti, questo percorso mi ha permesso di sviluppare un aspetto che reputo centrale sia sul piano politico che nell’amministrazione pubblica: il dialogo. Attraverso questo prezioso elemento è, infatti, possibile trovare soluzioni e compromessi che permettano di far collimare esigenze potenzialmente diverse non solo tra Cantone e Comuni, ma anche tra i Comuni stessi, spesso confrontati con temi, problemi e bisogni specifici.  

Come detto, spero che la giornata di oggi serva da impulso per rafforzare e diffondere questo elemento. Sono convinto che vi siano già buone condizioni per costruire e consolidare un proficuo rapporto tra i due livelli. Il recente raggiungimento di un compromesso per quanto riguarda il contributo versato annualmente dagli enti locali al Cantone mi sembra un esempio concreto, e particolarmente virtuoso, in questo senso.  

A ciò si aggiungono, inoltre, altri esempi di misure cantonali che prendono in considerazione le esigenze e le specificità dei Comuni. Pensiamo, ad esempio, alla riforma fiscale recentemente entrata in vigore, che prevede per i Comuni la possibilità di introdurre – dal 2025 – un moltiplicatore differenziato, entro determinati parametri, per il prelievo fiscale tra persone fisiche e persone giuridiche. Oppure, guardando a un altro ambito vicino al mio Dipartimento, alle misure di Politica economica regionale, che permettono a progetti e iniziative di partire e crescere, con ricadute positive, spesso e volentieri, soprattutto per i Comuni ubicati nelle regioni più periferiche. Questi sono aspetti importanti per favorire uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio e della nostra economia, con la creazione di interessanti opportunità di lavoro.  

Ci tengo inoltre a ricordare che, oltre a queste azioni già intraprese, all’interno del Programma di legislatura 2019-2023 del Consiglio di Stato sono stati individuati due obiettivi che riguardano, nello specifico, i Comuni. Gli obiettivi 5 e 6, che rientrano nel primo asse strategico intitolato “Rapporti con la cittadinanza e le istituzioni”, si prefiggono rispettivamente di migliorare proprio il dialogo e la ripartizione dei compiti tra Cantone e Comuni e di sviluppare un nuovo quadro giuridico per rinnovare le modalità di funzionamento di Comuni e Patriziati (altro attore istituzionale importante).   Si tratta di obiettivi orientati al futuro, che potranno essere messi in atto grazie alle specifiche azioni individuate. Un futuro che si divide tra i prossimi mesi e il medio-lungo termine, ovvero tra l’importante appuntamento delle elezioni comunali di aprile e gli sviluppi dei prossimi decenni.  

Alla base vi è quindi l’importanza di mettersi a disposizione per il bene degli enti locali, dedicando tempo e impegno per garantire il funzionamento dei vari Comuni. Un aspetto non scontato, che rappresenta uno dei punti di forza del nostro sistema basato sulla milizia. Penso sia doveroso, anche a nome del Consiglio di Stato, ringraziare chi è disposto ad assumersi con passione questo impegno, così come chi lo ha già fatto nel corso delle precedenti legislature.  

Grazie alla presenza di persone motivate, impegnate e legate alla propria realtà sarà infatti possibile poi guardare al medio-lungo termine e lavorare in maniera sinergica tra i vari livelli istituzionali. Ne va anche della fiducia tra cittadini e istituzioni, nonché della qualità dell’azione politica e operativa, con risvolti per l’offerta di servizi e il coinvolgimento della popolazione.  

Come detto, grazie al dialogo e a un quadro giuridico capace di rispondere alle nuove esigenze, sarà possibile forgiare un contesto propizio per la crescita dei Comuni e del Cantone dei prossimi decenni.

 

Christian Vitta
Presidente del Consiglio di Stato e Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia


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