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Dipartimento delle finanze e dell'economia
Discorso
Dipartimento delle finanze e dell'economia
18 ottobre 2019
Signor Presidente della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, Glauco Martinetti,
Signor Direttore, Luca Albertoni,
Professor Lino Guzzella,
Autorità cantonali e comunali presenti,
Gentili Signore ed egregi Signori,
Questa sera voglio proporvi di decollare con la fantasia, affrontando un affascinante viaggio. Una missione che prende spunto da quanto accaduto esattamente 50 anni fa, quando, il 21 luglio 1969, il primo uomo mise piede sulla superficie lunare.
Un evento che ha segnato indelebilmente la storia e, per riprendere le celeberrime parole di Neil Armstrong, ha rappresentato “un immenso balzo per tutta l’umanità”. La prima orma sulla superficie lunare è, infatti, il segno tangibile della capacità umana di superare i propri limiti e di trasformare i sogni in realtà, grazie alla curiosità, alla creatività e all’ingegno. All’incirca 400'000 persone hanno partecipato al programma “Apollo”, in un contesto geopolitico di sfida tra due superpotenze che ha permesso uno slancio innovativo e tecnologico senza precedenti.
Ci tengo a ricordare che, già mezzo secolo fa, la Svizzera ha contribuito al successo della missione con la sua qualità, la sua precisione e la sua capacità innovativa. La NASA fu, ad esempio, tra i primi a utilizzare il velcro, inventato dallo svizzero George de Mestral, per fissare gli oggetti all’interno della navicella spaziale. Oltre agli orologi utilizzati dagli astronauti, è svizzera anche la prima “bandiera” che sventolò sul suolo lunare: si tratta di una vela solare ideata all’Università di Berna, unico strumento scientifico non americano trasportato dalla missione Apollo 11.
In occasione di questo speciale anniversario, e visto che sul nostro satellite c’è anche un po’ di Svizzera, mi sono immaginato l’intervento di questa sera come una sorta di nuovo “viaggio verso la luna”. Un viaggio che vi invito a vivere con la vostra fantasia, immaginandoci una rampa di lancio e i tre stadi che compongono il missile “Ticino” pronti a spiccare il volo.
Parte il conto alla rovescia. Il nostro primo stadio, proprio come il Saturno V che ha portato l’uomo sulla luna, si avvale di una forza propulsiva generata da cinque motori. Cinque motori che si accendono e agiscono in maniera sinergica, silenziosa e sostenibile, lanciando il nostro missile verso il cielo. Cinque motori che si chiamano: imprenditorialità, qualità, innovazione, ricerca e competenze.
Il primo motore, l’imprenditorialità, permette alla nostra economia di crescere e di svilupparsi, guardando dall’alto, con successo, verso i mercati mondiali. Ciò è infatti possibile grazie ai molti imprenditori che generano ricchezza in Ticino, con impegno, dedizione e rispetto verso il nostro territorio, chi ci vive e chi ci lavora. Un motore che agisce a stretto contatto con il secondo, perché la qualità dei servizi e dei prodotti ticinesi sono garanzia di successo, un valore aggiunto che permette, tra gli altri, di compensare i maggiori costi del nostro Paese.
Vi è poi la spinta essenziale degli altri tre motori: innovazione, ricerca e competenze. Questi sono aspetti centrali per permettere di rispondere con efficacia ai rapidi cambiamenti in atto, dettati soprattutto dalla digitalizzazione, restando competitivi in un contesto sempre più globale.
Innovazione e ricerca sono alimentate dalle rinomate competenze, presenti nel nostro Cantone a livello aziendale e accademico. In un concetto moderno di sviluppo economico, sono proprio queste ultime a fare la differenza, soprattutto se consolidate in settori strategici e orientati al futuro come, ad esempio, le scienze della vita, la meccatronica o le tecnologie della comunicazione e dell’informazione.
Questi potenti motori devono però essere installati all’interno di una solida struttura. Una struttura rinforzata grazie all’impegno del Cantone, che promuove progetti e misure volti a favorire e stimolare il funzionamento sinergico dei cinque motori.
Il nostro missile può così proseguire la sua corsa, volando in alto e, più precisamente, al secondo posto – dietro solamente a Zurigo – tra oltre 230 regioni europee per quanto riguarda l’efficacia del nostro sistema di innovazione. Un risultato di assoluto prestigio, frutto in particolare proprio della capacità di innovare interna alle piccole e medie imprese (PMI) ticinesi, sia sul fronte dei prodotti che dei processi.
Un risultato che è stato sicuramente favorito da tutto quanto messo in campo, in Ticino, grazie alla strategia di sviluppo economico volta proprio a incentivare innovazione e imprenditorialità, tramite un consolidamento delle condizioni quadro e precompetitive (con la Politica economica regionale), aiuti mirati a singoli progetti (attraverso leggi settoriali come la Legge per l’innovazione economica) e azioni mirate di marketing (recentemente potenziate grazie all’importante adesione del Ticino alla Greater Zurich Area - GZA).
Questa forza propulsiva ci ha portato in una posizione invidiabile per perseguire il nostro ideale viaggio verso la luna, grazie ai due prossimi stadi del nostro missile. Questi ultimi sono alimentati da temi e progetti concreti, che ci permetteranno di affrontare la strada che abbiamo davanti con prontezza e slancio.
C’è da dire che ogni missione spaziale non è esente da rischi. Credo sia una parentesi importante da ricordare, perché è necessario essere pronti ad affrontare inconvenienti e avversità che si potrebbero incontrare lungo il percorso. Tutti ricorderanno la missione Apollo 13, l’unica del programma a non aver mai toccato il suolo lunare, ma che è riuscita comunque a rientrare – tra varie avversità – sana e salva sulla terra.
Durante il nostro viaggio potrebbero esserci delle turbolenze o dei rallentamenti dettati, per esempio, da un contesto internazionale che appare sempre più complesso e incerto. Momenti che potranno risultare complicati e per i quali è necessario essere ben equipaggiati. In questo caso, sono convinto che i pezzi che compongono il nostro missile, molto variegati tra loro, ci permetteranno di ben resistere e superare questi scogli, come già fatto in passato. La diversificazione della nostra economia è, infatti, un rilevante punto di forza, che è necessario preservare e valorizzare.
Nell’universo ci sono anche asteroidi e detriti. Alcuni di essi, ed è importante non generalizzare, potrebbero creare dei problemi ed esercitare pressioni lungo il nostro cammino. Questo è quello che succede sul nostro mercato del lavoro, dove alcuni attori poco virtuosi creano distorsioni della concorrenza e casi di abusi salariali. Come per gli asteroidi, è necessario individuare quelli che danneggiano e intralciano il nostro percorso, lottando contro di essi in maniera mirata, efficace e meno invasiva possibile.
Questo è l’approccio adottato dal DFE nella sorveglianza del mercato del lavoro, che prevede anche e soprattutto di incentivare l’imprescindibile pilastro del partenariato sociale. A questo proposito, ricordo che il Cantone ha tra l’altro deciso di mettere a disposizione un sostegno finanziario alle commissioni paritetiche, attraverso un co-finanziamento (al 50%) di nuove unità ispettive e attività di formazione volte a una maggiore professionalizzazione.
Consapevoli e pronti ad affrontare questi possibili rischi, proseguiamo il nostro viaggio verso la luna, che altro non è che il nostro futuro. Mi piace pensare a questa metafora, che ci impone di agire in maniera proattiva, consci delle sfide ma anche delle grandi opportunità, oggi forse ancora sconosciute, che ci attendono. È fondamentale affrontare il percorso ben equipaggiati e con unità di intenti, sfruttando come detto la spinta di progettualità e di temi che alimentano i restanti stadi della nostra navicella.
Il DFE ha fatto le proprie riflessioni per tracciare la rotta e porre le migliori condizioni per affrontare il futuro. Tra i temi e i progetti concreti rientra, ad esempio, la riforma cantonale della fiscalità, a seguito di quella adottata in votazione federale. Si tratta di un passo indispensabile per rafforzare le condizioni quadro e mantenere così il Ticino come un luogo attrattivo per attività imprenditoriali. Collocare il nostro Cantone nella media nazionale per quanto riguarda la fiscalità delle imprese è una priorità, che potrà essere raggiunta anche grazie alle misure messe in campo per incentivare l’innovazione, sfruttando al massimo il margine di manovra concesso a livello federale.
Ed è proprio sul concetto di innovazione che sarà necessario continuare a lavorare, consolidando e sfruttando l’invidiabile posizione che abbiamo raggiunto. In questo senso, ci tengo a citare il messaggio sulla Politica economica regionale per il quadriennio 2020-2023, approvato proprio mercoledì dal Consiglio di Stato, che propone lo stanziamento di un credito di 40 milioni di franchi e che rappresenta una fondamentale leva su cui gli attori economici, accademici e istituzionali possono contare per sviluppare iniziative interessanti rivolte allo sviluppo futuro del nostro tessuto economico e delle sue aziende.
Aspetti quali la formazione rivolta agli imprenditori, sempre più importante per rispondere con efficacia alle sfide digitali, oppure collaborazioni più intense tra aziende e centri di ricerca potranno essere incentivate proprio tramite la politica economica regionale. Esempi di progetti concreti sono la nuova offerta strutturata di coaching per le PMI, promossa dalla Fondazione AGIRE, oppure la candidatura per l’ottenimento di una sede di rete ticinese di Switzerland Innovation, associata al Parco tecnologico di Zurigo.
Non da ultimo, intendiamo puntare con decisione su un tema centrale per lo sviluppo sostenibile della nostra economia, quello della “responsabilità sociale delle imprese”. Anche in questo ambito s’intende proporre misure concrete che presenteremo nei prossimi mesi.
Partendo da questo esempio concreto, ci tengo quindi a ringraziavi per l’impegno profuso, in modo continuo da molti anni, su fronti rilevanti per la competitività e il futuro delle nostre aziende (penso, ad esempio, ai numerosi eventi, così come alla formazione su vari aspetti). Come detto, la Camera di commercio è un partner importante all’interno dell’accresciuta messa in rete tra tutti gli attori, che permette al nostro Cantone di essere forte, competitivo e dinamico.
Mi auguro che, anche in futuro, si possa incentivare ulteriormente questo “gioco di squadra”. Le premesse sono sicuramente positive e il Cantone, con la sua strategia e la sua visione, intende porsi come un interlocutore attento alle varie esigenze e pronto a sostenere i progetti meritevoli.
Mi piace pensare che, alla fine del nostro viaggio immaginario, ci potremo voltare e, dall’oblò della nostra navicella, vedere l’immagine alle mie spalle. Un’immagine splendida, che racchiude in sé tutta la bellezza e la fragilità del nostro pianeta. Se vedremo questo significa che avremo avuto la capacità di guardare lontano, anticipando le tendenze globali che toccheranno, inesorabilmente, anche il nostro Cantone.
Ci aspetta un percorso ben più lungo dei 384'400 km che ci separano dalla luna, che dovremo affrontare con una chiara visione, una rotta condivisa e l’impegno di tutti. Ci sono tutte le premesse affinché, tra avversità e momenti più distesi, tra altri 50 anni le future generazioni possano guardare a questa fotografia scorgendo, tra le nuvole, un Ticino vincente, innovativo, sostenibile, competitivo e interconnesso. Un luogo al passo con i tempi, ma sempre accogliente, per vivere, lavorare e crescere. Un piccolo Cantone, parafrasando Armstrong, che è stato capace di un grande balzo.
Christian Vitta
Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia