Dipartimento delle finanze e dell'economia
Discorso
Dipartimento delle finanze e dell'economia
04 dicembre 2021
Intervento del Consigliere di Stato Christian Vitta in occasione della Camera cantonale dell'agricoltura
Gentili Signore ed Egregi Signori,
partecipo con molto piacere alla Camera cantonale dell’agricoltura, che raggruppando sotto il cappello dell’Unione Contadini Ticinesi 32 enti consente di misurare il polso al nostro settore primario: un settore di grande importanza, sia per il suo impatto economico e occupazionale che per i valori che rappresenta, legati alla tradizione e alla storia del nostro Cantone.
La pandemia è stata – e continua purtroppo a essere – un periodo difficile per il nostro Paese, in cui però abbiamo potuto riscoprire e apprezzare l’importanza di avere un settore primario che, anche in tempi di crisi, svolge un ruolo di primo piano nel garantire l’approvvigionamento del Paese.
Un settore che ha saputo adattarsi velocemente alle circostanze, grazie anche al cambiamento del comportamento d’acquisto dei consumatori, che hanno infatti optato prevalentemente per i prodotti locali e si sono recati più spesso a fare la spesa nelle aziende agricole. I nostri produttori hanno inoltre continuato a lavorare, inizialmente anche con una limitata disponibilità di manodopera, e a proporre prodotti freschi e apprezzati. Un ringraziamento è quindi d’obbligo.
Va detto, però, che ci sono stati anche dei settori produttivi, come quello del vino, che a causa della chiusura forzata della ristorazione e dei divieti imposti al settore degli eventi hanno accusato delle importanti perdite commerciali, con ricadute negative sull’intera filiera.
A questo proposito ricordo che ad agosto 2020 il Consiglio di Stato, su proposta del Dipartimento che dirigo, ha sostenuto la filiera vitivinicola cantonale con un importo straordinario di 500'000 franchi, volto ad agevolare uno svolgimento soddisfacente della vendemmia 2020.
Cito inoltre la campagna “Vivi il tuo Ticino", promossa nel 2020 dal Dipartimento delle finanze e dell’economia, con ATT e Banca Stato, e riproposta in forma rinnovata nel 2021. All’interno dell’iniziativa, che oltre a favorire il settore turistico ha generato un importante indotto economico sul territorio, il Cantone ha inserito anche l’azione di TicinoWine, dimostrando così attenzione anche nei confronti della filiera vitivinicola. Quest’azione, ricordo, prevede la messa a disposizione a chi risiede in Ticino di buoni per ottenere degli interessanti sconti presso le cantine affiliate.
La pandemia non ha invece avuto conseguenze negative sulla filiera del latte, che anzi ha visto aumentare la domanda dei suoi prodotti. Tuttavia, le difficoltà di questo importante ramo di produzione sono note e hanno fatto sì che il Cantone intervenisse a favore dei produttori di latte – riuniti nella società cooperativa Federazione Ticinese Produttori di Latte – concedendo, su proposta del Dipartimento che dirigo, un importante contributo per compensare, negli anni 2019 e 2020, i costi di trasporto del latte invernale in eccesso rispetto alle capacità di trasformazione della LATI. Seppur al momento la situazione del settore rimane critica, a causa degli insoddisfacenti prezzi pagati per il latte industriale in inverno e primavera, si notano anche dei positivi segnali di ripresa, da ricondurre a importanti investimenti nelle installazioni produttive in modo da aumentare la quota di latte valorizzata in Ticino.
L’impegno del Cantone è inoltre marcato anche nell’ambito della ricerca. Ricordo, infatti, che a maggio 2020 è stata varata la strategia di ubicazione di Agroscope che, grazie alla presa di posizione del Governo e alle trattative intercorse con il mio Dipartimento, ha permesso un rafforzamento della ricerca in Ticino con la creazione della nuova stazione di ricerca sulle neobiota a Cadenazzo. Si tratta di un passo importante nell’azione di monitoraggio e lotta contro la presenza di nuovi organismi particolarmente pericolosi arrivati da sud – come ad esempio il coleottero giapponese – che potrebbero mettere in serie difficoltà la produzione agricola vegetale in Ticino e nel resto della Svizzera. Il nostro Cantone partecipa inoltre anche alla nuova stazione di ricerca agricoltura alpestre e di montagna.
Come Cantone alpino, inoltre, prestiamo particolare attenzione alla crescita della popolazione di lupi: soprattutto nei Grigioni e in Vallese vi è stato un elevato numero di predazioni sugli alpeggi ma anche in Ticino si constata un sensibile aumento delle predazioni sul bestiame minuto e si inizia ad assistere all’abbandono di alcuni alpeggi. In questo contesto la Sezione dell’agricoltura, unitamente al Dipartimento federale dell’ambiente, sta conducendo un progetto di cartografia e identificazione delle misure di protezione in alpeggio e di mappatura del vago pascolo in Ticino, che dovrebbe poi servire a fornire un quadro preciso sulle possibilità di attuare misure di protezione.
Più in generale, due temi che, oltre a permeare tutti gli ambiti della nostra società, da sempre riguardano la nostra produzione agroalimentare sono la sostenibilità e l’innovazione: il Dipartimento che dirigo e la Sezione dell’agricoltura hanno a cuore la promozione di un’agricoltura rivolta al futuro e sostenibile, così come rispettosa dell’ambiente.
In questo senso cito, ad esempio, un interessante progetto pilota che stiamo avviando in collaborazione con la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e la Società ticinese di economia alpestre: sfruttando la tecnologia della blockchain andremo a tracciare la filiera produttiva del formaggio d'alpe ticinese DOP, con l'obiettivo di semplificare e digitalizzare dei processi che, ad oggi, si svolgono principalmente su carta e garantire, nel contempo, una maggior trasparenza per il consumatore finale e valorizzare i dati raccolti in un'ottica di marketing territoriale.
Senza dimenticare – e mi avvio alla conclusione – un’altra misura di sostegno concreta quale lo strumento di politica agricola federale dei progetti di sviluppo regionale. Essa sta dando i suoi frutti. Il progetto “Eccellenze alpestri” si sta avvicinando alla fase di realizzazione, così come altri importanti progetti di sviluppo regionale quali “i laboratori del gusto” e “Blenioplus". Questi progetti si distinguono per l’importanza che rivestono nell’ottenimento di un elevato valore aggiunto da ridistribuire a tutti gli anelli della filiera, consolidando la solidità finanziaria delle aziende agricole che operano sul nostro territorio.
Da ultimo, ma non per importanza, sottolineo che la collaborazione tra il Cantone e l’Unione Contadini Ticinesi è particolarmente proficua e, negli anni, ha permesso di raggiungere traguardi importanti in vari ambiti della nostra agricoltura. Esempi ne sono la nascita del marchio Ticino regio.garantie, la cui certificazione dei prodotti ticinesi è in corso grazie all’adesione ad alpinavera nel 2016, e del Centro di competenze agroalimentari Ticino. Recentemente è stato pure promosso un incontro fra il mondo agricolo e quello turistico per esplorare nuove possibilità di collaborazione e nuove sinergie.
Sono certo che quest’ottima collaborazione ci consentirà di affrontare, insieme, anche le sfide future. In questo contesto il Cantone continuerà ad impegnarsi con misure concrete, volte ad assicurare, nonostante un contesto vieppiù complesso, le condizioni quadro più favorevoli possibili all’espressione dello spirito imprenditoriale dei nostri agricoltori e alla loro competitività.
Auguro a tutte le famiglie contadine ticinesi felici festività e un nuovo anno ricco di soddisfazioni.