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Comunicato stampa

Dipartimento del territorio

19 ottobre 2022

Comunicato stampa

Dipartimento del territorio

19 ottobre 2022

Piano direttore cantonale - Il Consiglio federale approva le schede destinate a sostenere un nuovo orientamento nello sviluppo insediativo del Cantone

Dopo tre anni dall’adozione del Consiglio di Stato e dopo un anno dall’evasione dei ricorsi da parte del Gran Consiglio, si è concluso l’iter d’approvazione federale delle schede di Piano direttore che forniscono indirizzi e misure ai Comuni per concretizzare i disposti federali in materia di gestione delle zone edificabili e di sviluppo insediativo centripeto. Con l’approvazione federale viene a cadere per il Cantone il divieto assoluto di delimitare nuove zone edificabili, sebbene l’approvazione federale non sia scevra di condizioni ed oneri.


Nel 2012 il popolo ha accettato una serie di modifiche alla Legge federale sulla pianificazione del territorio volte a contrastare la dispersione insediativa e a promuovere lo sviluppo insediativo centripeto. Questi disposti sono entrati in vigore il 1° maggio 2014 col compito, per i Cantoni, di adattare i loro Piani direttori inserendovi misure concrete all’indirizzo dei Comuni.

Dopo avere svolto una pubblica consultazione nel 2017, nel 2018 il Consiglio di Stato ha adottato le modifiche richieste dalla legislazione federale a diverse schede del Piano direttore cantonale, in particolare la R1 Modello territoriale cantonale, la R6 Sviluppo degli insediamenti e gestione delle zone edificabili, la R10 Qualità degli insediamenti.

Per applicare i disposti federali, nelle citate schede sono state integrate delle misure volte, da una parte, a garantire il dimensionamento delle zone edificabili in funzione delle prospettive future di evoluzione demografica e, dall’altra, a garantire che tale evoluzione avvenga soprattutto in prossimità dei trasporti pubblici e nei luoghi dove si trovano o si possono sviluppare servizi e strutture per la popolazione e l’economia, in maniera calibrata in tutti gli spazi funzionali del Cantone, dai centri urbani fino alle regioni montane. A questo scopo le schede prevedono che i Comuni verifichino il dimensionamento delle loro zone edificabili secondo il metodo in uso da decenni in Ticino, ed allestiscano un Programma d’azione comunale per lo sviluppo insediativo centripeto di qualità che getti le basi urbanistiche per la revisione dei loro Piani regolatori.

Contro l’adozione di queste modifiche, diversi Comuni hanno presentato ricorso al Gran Consiglio, il quale li ha evasi nel 2021 condividendo l’approccio generale proposto dal Consiglio di Stato ed apportando alcune modifiche, ovvero la possibilità di istituire nuove zone edificabili d’interesse sovracomunale sulla scorta di progetti sostenuti dai Comuni, ampliando la forchetta temporale a disposizione dei Comuni per la revisione dei loro Piani regolatori e rivedendo i criteri di calcolo per la verifica del dimensionamento delle zone edificabili.

A causa dei ricorsi in Gran Consiglio, l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ha sospeso la procedura d’approvazione federale riattivandola solo al momento dell’evasione degli stessi e indicando la necessità di fare riferimento agli scenari demografici 2020 dell’Ufficio federale di statistica, che prevedono una riduzione della popolazione rispetto agli scenari precedenti (2015), originariamente adottati dal Consiglio di Stato.

Il Consiglio di Stato ha contestato questo approccio, argomentando che le direttive federali permettono ai Cantoni di utilizzare scenari diversi da quelli dell’Ufficio federale di statistica, se sono comprovati da dinamiche positive in essere in merito ai residenti e ai posti di lavoro, ed ha chiesto che fosse utilizzato, come base per l’applicazione del Piano direttore da parte dei Comuni, lo scenario alto elaborato nel 2021 dall’Ufficio cantonale di statistica, che prevede una crescita demografica maggiore di quello dell’Ufficio federale (+30'000 abitanti al 2040 e +39'000 abitanti al 2050). L’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ha accolto gli argomenti del Consiglio di Stato ed ha modificato conseguentemente la scheda R1 Modello territoriale cantonale.

Ha tuttavia deciso di usare lo scenario alto 2020 dell’Ufficio federale di statistica per le sue valutazioni del Piano direttore, andando quindi a modificare in senso più restrittivo alcune parti delle schede. Il Consiglio di Stato ha manifestato la sua contrarietà a questo approccio, che penalizza il Ticino in quanto unico Cantone a cui è applicato uno scenario demografico differente rispetto a quello applicato agli altri Cantoni, tendente al ribasso e, come mostrano gli ultimi dati statistici, dal carattere estremamente volatile.

Il Consiglio di Stato constata comunque con soddisfazione e piacere che diversi Comuni hanno già compreso l’importanza di metter mano e rielaborare il proprio Piano regolatore in base a criteri e concezioni nuove dello sviluppo territoriale, che mettano al centro la qualità di vita dei propri cittadini, ed assicura la collaborazione dei servizi del Dipartimento del territorio nell’accompagnarli e sostenerli in questo processo.  

Si rammenta infine che l’approvazione federale fa decadere il divieto assoluto di delimitare nuove zone edificabili, ma queste, secondo le modifiche apportate dall’Autorità federale, andranno immediatamente compensate, se possibile in maniera maggiore rispetto ai nuovi azzonamenti.