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Comunicato stampa

Dipartimento del territorio

27 ottobre 2022

Comunicato stampa

Dipartimento del territorio

27 ottobre 2022

50esima riunione della Commissione internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere (CIPAIS)


Il Dipartimento del territorio (DT) comunica che è in corso di svolgimento a Lugano, la 50esima riunione della Commissione internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere (CIPAIS).

In occasione dei lavori, che si concluderanno domani, 28 ottobre, sono previsti gli interventi del Presidente del Consiglio di Stato e Direttore del DT, Claudio Zali, del Presidente della CIPAIS e Capo della Sezione Protezione delle acque dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), Michael Schärer, e di rappresentanti delle Commissioni preposte alla tutela della qualità delle acque del Lago Lemano (CIPEL) e del Lago di Costanza (IGKB).  

A distanza di 50 anni dalla sottoscrizione della Convenzione tra la Svizzera e l’Italia concernente la protezione delle acque italo-svizzere, questo primo workshop divulgativo mira a presentare le numerose ricerche promosse dalla CIPAIS sui grandi laghi Ceresio e Verbano e i loro rispettivi bacini imbriferi. Si tratta di studi di valore scientifico - condotti allo scopo di essere utili alla tutela e alla valorizzazione della risorsa acqua - che pongono l’attenzione anche su problematiche quali, ad esempio, la qualità delle acque del Ceresio nel comparto di Porto Ceresio, il potenziale di recupero e valorizzazione delle rive dei laghi, nonché la ricerca di sostanze pericolose nei pesci e nell’ecosistema acquatico.

La qualità delle acque, le sostanze pericolose nelle acque, le specie invasive, la fioritura delle alghe, il risanamento degli ambienti litorali e numerose altre tematiche sono al centro delle attività della CIPAIS. Una buona qualità delle acque di balneazione, habitat sani e naturali per i pesci, possiedono un valore inestimabile sia per la popolazione locale che per i turisti. Non da ultimo si evidenzia l’importanza del lago quale risorsa per l’approvvigionamento in acqua potabile, la pesca e l’utilizzo termico delle acque.

 

La CIPAIS
La Commissione internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere (www.cipais.org) ha per i rispettivi Governi un carattere consultivo e non deliberativo. Attraverso il suo ruolo di analisi e ricerca per ogni questione inerente alla qualità delle acque italo-svizzere e qualsiasi sua possibile alterazione, propone ai rispettivi Stati le opportune raccomandazioni. La stessa è composta da due Delegazioni, ciascuna designata dal rispettivo Governo. Ogni Delegazione ha un Capo Delegazione che assume alternativamente, per la durata di un biennio, la Presidenza della Commissione. La Commissione, per lo studio dei problemi scientifici e tecnici, si avvale di una Sottocommissione, i cui membri, da essa nominati, sono designati dalle rispettive delegazioni. La CIPAIS esamina ogni problema concernente l’inquinamento o qualsiasi altra alterazione delle acque italo-svizzere, organizza e fa eseguire ogni necessaria ricerca intesa a determinare l’origine, la natura e l’importanza degli inquinamenti, valorizzandone i dati ottenuti. La CIPAIS, inoltre, predispone annualmente un piano finanziario per i lavori di ricerca da sottoporre all’approvazione dei rispettivi Governi e propone ai medesimi i provvedimenti necessari per porre rimedio agli inquinamenti riscontrati e prevenire qualsiasi altro tipo di inquinamento.  

La convenzione
La convenzione tra la Svizzera e l'Italia concernente la protezione delle acque italo-svizzere dall'inquinamento è stata conclusa il 20 aprile 1972. Approvata dall'Assemblea federale svizzera il 26 giugno 1973, è entrata in vigore il 7 agosto 1973 ed è stata ratificata dalla Repubblica italiana con la legge 24 luglio 1978, n. 527 (G.U. n. 254 dell'11.9.1978).
Con la predetta convenzione il Consiglio federale svizzero e il Governo italiano hanno stabilito di collaborare strettamente per proteggere dall'inquinamento le acque superficiali e sotterranee italo-svizzere nella misura in cui queste contribuiscano ad inquinare le acque comuni del Lago di Lugano (Ceresio), del Lago Maggiore (Verbano) e i corsi d'acqua che segnano il confine o lo attraversano. A tal fine i Governi contraenti hanno istituito la Commissione mista per la protezione delle acque italo-svizzere dall'inquinamento.