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Discorso

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

01 agosto 2023

Discorso

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

01 agosto 2023

Discorso del 1° Agosto della Consigliera di Stato Marina Carobbio presso il Museo Vincenzo Vela di Ligornetto


– Fa stato il discorso orale –

Stimata direttrice del Museo Vincenzo Vela,
Stimato signor Greco,
Signore e signori,  

È un grande onore ed anche un grande piacere portare il saluto oggi in occasione della festa nazionale in questa bella cornice del Museo Vela, un luogo più che mai adatto a festeggiare quest’importante ricorrenza che, con gli occhi rivolti alla “super luna”, ci permette di riflettere sulla nostra storia, su chi siamo come popolo e nazione e su chi vogliamo essere.

Non può esserci infatti luogo più adatto di un Museo per incontrare la nostra Storia – o parte di essa- e aprirci a quanto ci circonda. A maggior ragione se il Museo, come è il caso del Museo Vela, propone attività volte a coinvolgere il pubblico, è luogo di socialità e di condivisione aperto all’interculturalità.

Quanto fatto al Museo Vela dalla Direttrice Gianna Mina, dalle sue collaboratrici e dai suoi collaboratori, è stato certamente far conoscere Vincenzo, Spartaco e Lorenzo Vela e loro opere, ospitare mostre e incontrare studiosi dell’arte e giovani in formazione, ma anche portare avanti e ricreare quanto già a suo tempo fece Vincenzo Vela (nel 1868 lo scultore rese accessibile alla cittadinanza il salone espositivo della sua villa), ossia un luogo per promuovere l’arte aperto al pubblico.

Vincenzo Vela seppe coniugare arte e dibattitto pubblico e politico, e grazie alla sua spiccata sensibilità sociale, che si rispecchia anche nelle sue opere, fu attento al mondo del lavoro, ai “poveri oppressi, ai martiri del lavoro”.

Un‘attenzione che oggi dobbiamo rinnovare, non solo nelle parole dei discorsi del 1. agosto, ma soprattutto nelle scelte politiche del nostro Paese, dando voce anche a chi non ce l’ha e non riesce a farsi sentire. Alle minoranze di qualsiasi tipo, culturali, di genere, persone con un passato migratorio.

Dare voce ma anche accoglienza e ospitalità dignitosa a donne e uomini in fuga da povertà e guerre, dando così seguito a quanto dice il preambolo della nostra Costituzione - il 12 settembre ne ricorrono i 175 anni – ossia, “rafforzare la libertà e la democrazia, l’indipendenza e la pace, in uno spirito di solidarietà e di apertura al mondo”, in quanto “la forza di un popolo si commisura al benessere dei più deboli dei suoi membri”. Solidarietà e apertura che caratterizzano anche le attività del Museo Vela.

La costituzione del 1848 gettò le basi della Svizzera attuale, trovando un compromesso tra democrazia e federalismo. Nel 1874 segui la riforma costituzionale, con la quale si ancorarono i diritti popolari, dapprima con il referendum facoltativo e nel 1891 con il diritto di iniziativa, elementi centrali della nostra democrazia che ancora oggi permettono tramite iniziative e referendum di tener conto della volontà delle cittadine e dei cittadini.

Eppure, questo sistema innovativo e allora all’avanguardia fece e fa fatica a garantire ampi diritti costituzionali a tutta la popolazione, anche a causa della democrazia diretta. Infatti, benché il diritto di voto ai cittadini uomini sia giunto in Svizzera molto prima che in altri paesi, le donne hanno dovuto invece aspettare fino al 1971, dopo oltre cent’anni di lotte e rivendicazioni. La storia delle donne svizzere che hanno lottato con perseveranza e coraggio per la loro indipendenza e per le pari opportunità, impegnandosi così per una società più libera, è stata proiettata sulla Piazza federale nel 2021, proiezione ospitata poi al Museo nazionale.

Ancora oggi l’accesso ai diritti politici non è completo e uniforme in tutte la Svizzera. Dal diritto di voto degli stranieri residenti, che alcuni cantoni prevedono a livello comunale per chi vive in Svizzera da diversi anni, fino ai diritti politici delle persone con disabilità intellettiva, che il Canton Ginevra ha inserito nella Costituzione cantonale nel 2021. L’anno prossimo il Consiglio federale dovrebbe presentare un rapporto in risposta a un mio postulato nel quale indica le misure da adottare per migliorare la partecipazione alla vita politica e sociale delle persone con disabilità psichica.

Con grande piacere che ho saputo che il museo Vela è tra le quattro istituzioni culturali ticinesi che hanno aderito al progetto “cultura inclusiva”, che ha come obiettivo di garantire la partecipazione di tutte le persone, con e senza disabilità, alle attività culturali. Grazie a visite per persone ipovedenti e laboratori dedicati a chi soffre di demenza, ma anche promuovendo l’incontro tra famiglie migranti e richiedenti l’asilo minorenni non accompagnati con le comunità locali, il Museo Vela riconosce nell’inclusione un valore aggiunto per tutta la società ed è esempio per tutte tutti noi.

Questa sera, con la conferenza e l’accompagnamento musicale di Corrado Greco e con la "super luna" (evento astronomico in cui la Luna appare più grande e luminosa del normale perché si trova al perigeo, ovvero nel punto della sua orbita più vicino alla Terra) ricordiamoci che la Svizzera è terra di incontro di donne e uomini con lingue, culture e origini diverse che contribuiscono all’identità del nostro Paese, arricchendoci e facendoci crescere come individui e come comunità.

Un grande e sentito ringraziamento va infine a Gianna Mina, per l’importante lavoro svolto per la politica culturale e sociale nel nostro Cantone e in Svizzera, grazie anche a quanto ha promosso in tutti questi anni in questo straordinario laboratorio artistico-culturale, il Museo Vela. Un grande grazie a tutte e tutti voi che con la vostra partecipazione a questa serata speciale in occasione della Festa nazionale condividete i valori comuni di solidarietà, apertura, libertà e democrazia.