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Comunicato stampa

Dipartimento del territorio

05 febbraio 2024

Comunicato stampa

Dipartimento del territorio

05 febbraio 2024

Lupo – Regolazione proattiva dei branchi in Ticino


L’Ufficio della caccia e della pesca (UCP) comunica che a seguito degli ordini di regolazione dei branchi Carvina, Val Colla e Onsernone emanati il 29 novembre 2023 dal Consiglio di Stato e validi sul periodo 1° dicembre 2023 - 31 gennaio 2024, sono stati abbattuti 2 giovani lupi.

Gli ordini di regolazione erano così definiti: rimozione di un giovane lupo del branco Carvina, rimozione fino ad un massimo di tre giovani lupi del branco della Val Colla, rimozione di un giovane lupo del branco dell’Onsernone. Con l’espressione “giovani lupi” si intende gli individui nati durante l’anno 2023.

Data la difficoltà nel distinguere i giovani lupi da quelli adulti in questo periodo dell’anno, oltre al fatto che i tiri di abbattimento dovevano avvenire solo a determinate condizioni, queste operazioni comportavano un elevato margine di errore. Per questo motivo l’UCP, sentita anche la Federazione Cacciatori Ticinesi, aveva deciso di non avvalersi dell’aiuto dei cacciatori.

Un giovane lupo maschio di 26.6 kg, appartenente al branco Carvina, è stato abbattuto in territorio del Comune di Mezzovico. Il Centro di Medicina dei Pesci e della Fauna Selvatica (FIWI) di Berna ha stimato la sua età a 6-8 mesi.

Un giovane lupo femmina di 23.2 kg appartenente al branco transfrontaliero Val Colla è stato abbattuto in territorio del Comune di Isone. Anche in questo caso le analisi di routine condotte dal FIWI di Berna hanno stimato un’età attorno a 8 mesi. Il fatto che questo branco abbia passato diverso tempo sul territorio italiano è stato il motivo principale che non ha permesso di completare la sua regolazione con l’abbattimento di altri 2 giovani lupi.

Per il branco transfrontaliero dell’Onsernone, la difficoltà primaria nel portare a termine l’ordine di regolazione è da ricondurre al fatto che il branco è rimasto quasi esclusivamente sul territorio italiano, con limitate e brevi incursioni sul suolo cantonale (come si evince dalle immagini ottenute in remoto), oltre che alle caratteristiche del suo areale di distribuzione che non hanno permesso di anticiparne gli spostamenti.

L’impegno dei guardacaccia per queste operazioni, e in particolare per il monitoraggio intensificato, le ronde notturne e gli appostamenti, è quantificato in 1050 ore di lavoro.