Dal 29 gennaio al 2 febbraio si è tenuta a Porto, in Portogallo, la prima edizione della Faro Convention International Conference. L’evento ha messo in contatto numerosi attori provenienti da tutto il mondo coinvolti nella gestione del patrimonio e nello sviluppo urbano. Gli interventi hanno permesso di rilevare i benefici e le sfide legate alla partecipazione delle parti interessate, in linea con i principi della Convenzione di Faro, del Consiglio d’Europa, del 13 ottobre 2005. Durante la conferenza ricercatrici e ricercatori, come pure responsabili del settore pubblico, hanno evidenziato le buone pratiche e le criticità legate alla “partecipazione” nel campo del patrimonio culturale.

Presentato al pubblico, nell’ambito della conferenza, l’Osservatorio culturale del Cantone Ticino (OC): un piccolo servizio cantonale che con la sua impostazione ben si posiziona nel paesaggio nazionale e internazionale su quello che è un tema di grande attualità. L’Osservatorio – un servizio della Divisione della cultura e degli studi universitari del DECS, sostenuto dall’Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana – ha in particolare maturato una significativa esperienza realizzando progetti e indagini con modelli partecipati, un salto di qualità notevole rispetto agli approcci tradizionali impostati prevalentemente su analisi statistiche.

La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla valorizzazione del patrimonio culturale nelle società democratiche – sottoscritta dall’Assemblea federale il 21 giugno 2019 – sottolinea l'importanza del patrimonio culturale come risorsa essenziale per il consolidamento della diversità culturale e per uno sviluppo sostenibile a livello sociale, economico e territoriale. Essa incoraggia gli Stati a stabilire un contesto normativo che posizioni il patrimonio culturale come fulcro dell'attenzione sociale, promuova l'accessibilità e intensifichi la partecipazione attiva di un pubblico più ampio possibile.

Dettagli sulla conferenza di Faro 2024 sul sito https://www.fcic24.com.