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Comunicato stampa

Consiglio di Stato

26 giugno 2024

Comunicato stampa

Consiglio di Stato

26 giugno 2024

Presentato il messaggio sulla valutazione dell’impatto del salario minimo

Nella sua seduta odierna il Consiglio di Stato ha presentato il messaggio sulla valutazione dell’impatto del salario minimo sul mercato del lavoro ticinese. Non si riscontrano effetti particolari tali da impedire l’entrata in vigore della forchetta definitiva.


Secondo la Legge sul salario minimo (LSM), entrata in vigore il 1° gennaio 2021, entro il 30 giugno 2024 il Consiglio di Stato è tenuto a valutare l’impatto dell’introduzione del salario minimo sul mercato del lavoro ticinese e a sottoporre un messaggio al Gran Consiglio: infatti, nel caso in cui dovessero emergere effetti negativi per i salari e per l’economia ticinese, il Gran Consiglio potrebbe prorogare di un anno i termini di attuazione, mantenendo i livelli attualmente in vigore. A questo proposito si ricorda che la LSM prevede un’applicazione graduale, con un aumento progressivo delle soglie salariali minime: tra 19.00 e 19.50 franchi all’ora entro il 31 dicembre 2021, tra 19.50 e 20.00 franchi all’ora entro il 31 dicembre 2023 e l’ultima tra 19.75 e 20.25 franchi all’ora entro il 31 dicembre 2024.  

Nella sua seduta odierna il Governo, su proposta del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE), ha pertanto presentato il relativo messaggio, allegando anche il rapporto realizzato dall’Istituto di ricerche economiche (IRE) dell’Università della Svizzera italiana (USI) per valutare gli effetti dell’introduzione del salario minimo sul mercato del lavoro e sull’economia ticinese. Dallo studio non emergono effetti particolari tali da impedire l’entrata in vigore della forchetta definitiva.    

Il rapporto redatto dall’IRE fornisce una prima base di comprensione degli effetti della LSM. Tuttavia, per poterne comprendere l’impatto a medio e lungo termine, sarà necessario continuare a monitorare l’evoluzione del mercato del lavoro e dei salari. In prospettiva, sarà importante effettuare ulteriori collegamenti tra le diverse banche dati disponibili – anche alla luce di nuovi dati statistici – così da poter analizzare in maniera ancora più approfondita le dinamiche su tutte le forchette salariali, tenendo anche debitamente conto dell’eterogeneità dei diversi comparti economici.  

Nel messaggio, il Consiglio di Stato fornisce pure alcune informazioni che permettono di meglio contestualizzare il salario minimo nel Cantone Ticino.  

Si tratta in particolare della strategia di controllo, dall’entrata in vigore della LSM l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (UIL) ha controllato complessivamente circa 8'700 aziende, per un totale di circa 47'000 lavoratori. Considerando che in Ticino – escludendo i settori dotati di contratti collettivi di lavoro (CCL), le aziende individuali, il settore agricolo e la pubblica amministrazione – sono attive circa 12'000 aziende (dati SECO, 2021), nei primi due anni è stato controllato più del 70% delle aziende assoggettate alla legge. A fronte di questo importante numero di verifiche, si rileva un tasso di infrazioni molto contenuto, che si attesta attorno al 3%, di cui un’importante quota è da ricondursi a errori di calcolo.  

Inoltre, le linee guida sugli stage, inserite come allegato al regolamento della LSM, si sono dimostrate uno strumento molto efficace per regolamentare in modo uniforme lo statuto dello stagista. Alla luce dei risultati dei primi due anni di controlli sul rispetto della LSM non sono stati sostanzialmente constatati abusi di questa tipologia di impiego con lo scopo di aggirare la legge sul salario minimo.  

Tenendo conto del contesto attuale, il Consiglio di Stato propone al Gran Consiglio di procedere con l’ultima tappa di adeguamento fissando la forchetta definitiva del salario minimo, passando dalla forchetta attualmente in vigore compresa tra 19.50 e 20.00 franchi a una forchetta tra 20.00 e 20.50 franchi all’ora che entrerà in vigore il 1° dicembre 2024.



Contatto per i media:

Christian Vitta, Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia, tel. 091 814 44 60
Stefano Rizzi, Direttore della Divisione dell’economia, tel. 091 814 35 33