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Comunicato stampa

Dipartimento del territorio

10 luglio 2024

Comunicato stampa

Dipartimento del territorio

10 luglio 2024

Alta Vallemaggia: maltempo e ripristino della viabilità


Il Dipartimento del territorio (DT), unitamente allo Stato Maggiore Regionale di Condotta (SMRC) e all’Esercito svizzero, hanno fatto il punto della situazione a undici giorni dagli eventi meteorologici occorsi durante la notte tra il 29 e il 30 giugno in Alta Vallemaggia. Per quanto riguarda lo SMRC, che da domani sarà diretto dalla Protezione civile (Pci) in collaborazione con la Sezione del Militare e della Protezione della Popolazione (SMPP), è stato in particolare illustrato quanto fatto finora in soccorso alle zone colpite dai violenti temporali. In parallelo il DT ha comunicato che si sta procedendo alla costruzione delle fondamenta del nuovo ponte provvisorio, che sarà situato più a nord rispetto all’attuale manufatto andato parzialmente distrutto; l’intervento permetterà il ripristino della viabilità in Alta Vallemaggia nelle prossime settimane.

All’incontro erano presenti Claudio Zali, Consigliere di Stato e Direttore del DT, Antonio Ciocco, Capitano della Polizia cantonale e capo dello SMRC, Federico Chiesa, capo ufficio presso la Sezione del militare e della protezione della popolazione, Andrea Pedrazzini geologo cantonale, Diego Rodoni capo della Divisione delle costruzioni e il Colonnello SMG Manuel Rigozzi, capo dello Stato maggiore di collegamento territoriale del Canton Ticino.

Nel corso dell’incontro con la stampa il capitano della Polizia cantonale Antonio Ciocco, finora a capo dello Stato Maggiore Regionale di Condotta (SMRC), ha dapprima evidenziato che dal 30.06.2024 gli enti coinvolti si sono prodigati nel mettere in atto tutte le misure possibili per soccorrere, evacuare, rintracciare e ripristinare in Vallemaggia. Solo per quanto riguarda la polizia sono state impiegate 762 unità fisiche per una media di 68.6 unità al giorno di cui: 686 per la Polizia cantonale e 76 per le polizie comunali per un totale di 6’824 ore di impiego. Sono stati inoltre impiegati un centinaio di militi da parte dei pompieri nonché 56 unità e 18 mezzi, per un totale di 640 ore di servizio, da parte del 144 e della REGA. Si è quindi soffermato sulle 3 persone ancora disperse le cui ricerche proseguiranno in base a segnalazioni puntuali e quando la portata dei fiumi e la visibilità in acqua lo consentiranno. Ha infine ringraziato tutti gli enti coinvolti nella fase di emergenza per quanto fatto nonché le autorità comunali e la popolazione della Vallemaggia per la comprensione dimostrata, a fronte delle limitazioni legate alle attività effettuate.

Da parte sua Federico Chiesa, capo ufficio presso la Sezione del Militare e della Protezione della Popolazione (SMPP), ha evidenziato che i militi della Protezione civile (Pci) in impiego in questi giorni sono stati 224 per un totale di 578 giorni di servizio. In particolare sono stati coinvolti in missioni di ripristino del territorio (comunicazioni e viabilità), nell’assistenza alla popolazione, ad esempio con la distribuzione di acqua potabile, nell’aiuto alla condotta dello SMRC, fornendo rinforzi per le attività della polizia nonché supporto logistico e sussistenza per tutti gli enti coinvolti. Si è poi soffermato sul futuro impiego dei 466 volontari che si sono finora annunciati. Da lunedì sono inoltre stati attivati i canali per l’annuncio di necessità di supporto, da un lato a favore dell’agricoltura e dall’altro a favore dei privati e degli enti locali. Finora sono pervenute 7 richieste da parte di agricoltori e 5 da parte di privati. Ha inoltre comunicato i futuri passi per il passaggio di consegna tra lo SMRC d’emergenza e lo SMRC di ripristino, quest’ultimo condotto dalla PCi, coadiuvata dalla SMPP, che si occuperà di coordinare gli enti responsabili per la fase di ricostruzione (PCi, volontari, Dipartimento del territorio, Esercito e altri servizi tecnici).

Le precipitazioni che hanno interessato la Vallemaggia tra il 29 e il 30 giugno hanno comportato numerose conseguenze per il territorio, come esposto da Andrea Pedrazzini, geologo cantonale. Si contano danni a oltre cento edifici (andati distrutti o parzialmente danneggiati), diverse centinaia di metri cubi di materiale da evacuare a Mogno e a Prato Sornico, importanti erosioni di sponda tra Broglio e Prato Sornico, destabilizzazione dei muri di sostegno a sotto Menzonio, danni ingenti alle captazioni d’acqua comunali, agli acquedotti e fognature sia in Val Bavona che in Val Lavizzara, danneggiamento della rete elettrica. A livello di viabilità si registrano danni alle strade comunali consortili (danneggiate o distrutte), 200 metri di strada cantonale distrutta a Piano di Peccia, nonché il parziale crollo del Ponte che collegava Cevio a Visletto; riguardo a questo ultimo aspetto la posa di un ponte provvisorio militare è tra le priorità del DT.

Dopo le ispezioni e le successive verifiche tecniche da parte dei servizi del DT, come evidenziato da Diego Rodoni, si è giunti alla conclusione che la soluzione di posare il ponte militare provvisorio sull’attuale infrastruttura compromessa non è perseguibile, in quanto non vi sono sufficienti garanzie statiche rispetto al manufatto esistente. È stata pertanto individuata una soluzione più a nord dell’infrastruttura andata distrutta, che a livello tecnico e geometrico è compatibile con il manufatto militare. Si sta quindi procedendo alla costruzione delle fondamenta del ponte provvisorio nel nuovo sito individuato.

Grazie all’ausilio dell’Esercito svizzero, rappresentato dal Colonnello SMG Manuel Rigozzi, con un dispiegamento di cinquanta uomini si è potuto lavorare anche a un guado a sud di Visletto, che permetterà di raggiungere la sponda del fiume Maggia lato Cevio, in modo da permettere il passaggio di macchinari pesanti e materiale necessario per gli interventi in Val Lavizzara e Val Bavona. 

Si stima che la viabilità dell’Alta Vallemaggia dovrebbe essere ripristinata nelle prossime settimane, con la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie e la posa del ponte militare provvisorio. Il ponte sarà regolamentato da semafori situati alle sponde, sarà percorribile in modo monodirezionale e resterà in funzione per almeno dodici mesi, periodo durante il quale si potrà elaborare un progetto per un nuovo ponte definitivo.