Dipartimento della sanità e della socialità
Comunicato stampa
Dipartimento della sanità e della socialità
14 settembre 2024
Febbre catarrale degli ovini: primi casi in Canton Ticino
Dal 29 agosto scorso la febbre catarrale ovina (nota anche come malattia della lingua blu) ha fatto la ricomparsa in Svizzera con numerosi casi in più cantoni a Nord delle Alpi. Ieri pomeriggio il laboratorio dell'Istituto di virologia e immunologia (IVI) dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ha validato positivamente otto campioni provenienti da cinque aziende del Mendrisiotto. Si tratta di allevamenti di ovini e di bovini. La febbre catarrale ovina è una malattia di origine virale che colpisce i ruminanti ma non è pericolosa per le persone.
Il virus si trasmette tramite piccoli moscerini (Culicoides) e può provocare sintomi anche gravi come febbre, emorragie, infiammazione delle mucose, edema e zoppia soprattutto negli ovini, con una mortalità che può essere molto elevata a dipendenza del sierotipo coinvolto. Spesso la malattia ha un decorso più lieve nei bovini, in alcuni casi possono però presentare sintomi gravi e un calo della produzione di latte.
La febbre catarrale ovina è stata rilevata per la prima volta in Svizzera nel 2007, causata del sierotipo 8 (BTV-8) con sintomatologia lieve e bassa mortalità, ad essere colpiti erano principalmente gli ovini. A sue tempo la Svizzera ha attuato un vasto programma di vaccinazione tra il 2008 e il 2010. Attualmente in Svizzera sono presenti il sierotipo 3 (BTV-3), che può causare sintomatologia grave anche nei bovini e una elevata mortalità, e il sierotipo 8 (BTV-8) che causa apparentemente sintomi più lievi e bassa mortalità.
Per quanto riguarda i casi diagnosticati in Ticino, le analisi per determinare il sierotipo sono ancora in corso e saranno disponibili verosimilmente ad inizio settimana.
In quanto epizoozia da combattere, la febbre catarrale ovina è soggetta all’obbligo di notifica. Se i detentori di animali notano sintomi sospetti, devono immediatamente rivolgersi al loro veterinario di condotta. L’agente patogeno non è pericoloso per l’essere umano e i prodotti a base di latte o carne possono essere consumati senza riserve.
In questo momento le misure di prevenzione consistono nel proteggere gli animali dalle punture di questi insetti con l’uso di repellenti e insetticidi topici e la rimozione o copertura dei siti di riproduzione (cumuli di letame e acque stagnanti).