Consiglio di Stato
Comunicato stampa
Consiglio di Stato
26 settembre 2024
Lupo Alpe Nimi-Mergozzo ad Avegno-Gordevio: ordine di abbattimento
Il Consiglio di Stato comunica che, in seguito a diversi eventi predatori registrati tra inizio giugno 2024 e fine agosto 2024, durante i quali sono state predate almeno 9 capre non proteggibili con misure adeguatamente esigibili sugli alpeggi di Nimi e Mergozzo nel Comune di Avegno-Gordevio, ha emanato un ordine di abbattimento di un singolo lupo all’interno del perimetro definito dall’Ufficio della caccia e della pesca (UCP).
Tenuto conto che nell’areale interessato dalle predazioni ci sono ancora animali da reddito al pascolo non proteggibili con misure di protezione ragionevolmente esigibili, vi è la necessità concreta di prevenire altri danni ad animali da reddito. Pertanto sono dati i presupposti per l’abbattimento di un lupo.
La decisione adottata dal Governo concerne l’applicazione dell’articolo 9bis dell’Ordinanza federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici (OCP), secondo cui il Cantone può rilasciare un'autorizzazione di abbattimento per singoli lupi che causano danni rilevanti ad animali da reddito. Un danno ad animali da reddito causato da un singolo lupo è ritenuto rilevante se, segnatamente, nel suo areale abituale di attività ha ucciso almeno sei ovicaprini nell’arco di quattro mesi (art. 9bis cpv. 2 lett. c OCP). In merito a queste soglie va specificato che possono essere conteggiati unicamente animali da reddito protetti in modo adeguato o che non possono essere ragionevolmente protetti. Nel caso specifico, sulla base degli accertamenti fatti in loco dalla Sezione dell’agricoltura, gli animali predati sono risultati essere non proteggibili con misure ragionevolmente esigibili e sono pertanto conteggiabili. Dopo le prime predazioni, valutate in questo caso con il coinvolgimento di due lupi singoli e indipendenti l’uno dall’altro, si è dovuto attendere le analisi del DNA per attribuire ad uno dei due il raggiungimento della quota limite per l’entrata in materia di un abbattimento.
Solo a seguito dei risultati delle analisi del DNA che, nonostante varie sollecitazioni hanno tardato ad arrivare, è stato possibile ipotizzare la presenza di una coppia formata da F235 e M429. Presenza di una coppia che è poi stata confermata tramite evidenze fotografiche ottenute nei giorni seguenti. La coppia, intesa come unità formata da F235 e M429, può quindi essere ritenuta colpevole delle predazioni elencate in precedenza.
Alla fine del mese di agosto 2024, il gestore dell’alpe aveva segnalato l’avvistamento da parte del pastore di tre lupi: due adulti e un piccolo. Tuttavia, poiché questa segnalazione verbale era priva di una prova video o foto, la stessa non ha potuto essere validata. La segnalazione ha però dato seguito ad uno specifico accertamento tramite delle video trappole e una specifica presenza sul terreno da parte dei guardacaccia.
L’intenso monitoraggio condotto dal Cantone, ha permesso di escludere che i due lupi M429 e F235 fossero accompagnati da cuccioli nati quest’anno. Questo accertamento è stato fondamentale poiché una riproduzione confermata avrebbe comportato la gestione del caso come una regolazione proattiva di un branco, dunque vincolata all’approvazione dell’Ufficio federale dell’ambiente. L’assenza di prove verificabili della presenza di cuccioli fa sì che il caso in questione venga trattato come una regolazione reattiva di un singolo lupo, di competenza cantonale.
Visto quanto precede, in applicazione del diritto federale, sono date le premesse per l’entrata in materia di un abbattimento di un singolo lupo nella zona interessata.
L’ordine di abbattimento deciso ieri dal Consiglio di Stato entra in vigore oggi con la sua pubblicazione sul Foglio ufficiale ed avrà una durata di 60 giorni. La sua esecuzione sarà assicurata solo dai guardacaccia in quanto il periodo di validità non corrisponde con quello delle attività venatorie utili per una collaborazione con i cacciatori. Fanno eccezione i primi giorni della caccia tardo autunnale al cervo-capriolo e della caccia invernale al cinghiale, per le quali sarà valutata una possibile collaborazione con in cacciatori a dipendenza dell’evolversi della situazione.