Chiusure natalizie
I servizi dell’Amministrazione cantonale rimarranno chiusi i pomeriggi del 24 e del 31 dicembre 2024.
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
Discorso
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
04 dicembre 2024
- Fa stato il discorso orale -
Gentile rappresentante della Collana ch, signora Pete,
Gentile Direttore delle biblioteche cantonali, signor Vassere,
Gentile signor Ferrari,
Gentili partecipanti alla tavola rotonda, signora Ballinari, signor Bernasconi, signor Casagrande, Gentili signore, Gentili signori,
In qualità di vicepresidente della Fondazione ch e come direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, sono lieta di darvi il benvenuto alla tappa odierna del tour di letture della collana ch, che in occasione del suo 50° anniversario ha organizzato un viaggio che attraversa tutte le regioni del nostro Paese.
Hans Tschäni, allora caporedattore della sezione svizzera del Tages-Anzeiger e membro del comitato della Fondazione ch, ebbe l’intuizione di promuovere lo scambio culturale tra le regioni linguistiche della Svizzera attraverso la traduzione di opere letterarie. Grazie al suo impegno, nel 1974 furono pubblicati i primi cinque volumi della collana ch, sostenuti da un capitale iniziale di 20’000 franchi, messo a disposizione dai Cantoni di Ginevra, Ticino, Uri e Zurigo. Il primo libro, Festa del ringraziamento di Giovanni Orelli, autore ticinese nato a Bedretto, è ancora oggi un simbolo del valore del plurilinguismo nella nostra cultura.
Ad oggi, la collana ch conta ben 346 libri tradotti, che raccontano l’anima multilingue della Svizzera. Si contano, ad esempio, 105 opere tradotte dal francese al tedesco, 74 dal tedesco al francese, 73 dalle altre lingue nazionali verso l’italiano, e 37 dal romancio alle altre lingue nazionali.
Viviamo in un Paese dove la diversità linguistica e culturale non è solo una realtà, ma una vera e propria ricchezza. Abbiamo quattro lingue nazionali e infinite sfumature culturali che rendono unico il nostro mosaico. Tuttavia, questa diversità non possiamo e non dobbiamo darla per scontata: richiede impegno, dedizione e, soprattutto, conoscenza reciproca.
Ed è qui che entra in gioco la traduzione. Tradurre libri non è solo un atto tecnico, è un atto culturale e politico. Tradurre significa permettere ai lettori e alle lettrici di accedere a storie, idee, visioni che nascono in altre regioni linguistiche. Significa creare spazi di dialogo, abbattere barriere e coltivare la curiosità verso l’altro.
La coesione nazionale è un tema che da sempre interroga il nostro Paese. Già Stefano Franscini ne aveva colto l’importanza, traducendo in italiano dal tedesco l’opera Istoria della Svizzera pel popolo svizzero e rendendo così accessibile a un pubblico più ampio la storia condivisa della nazione.
Non a caso, ci troviamo oggi nella Biblioteca Cantonale di Bellinzona, ospitata nel Palazzo Franscini. Questo luogo, dedicato alla cultura, rappresenta uno spazio aperto a tutte e tutti, pensato per favorire incontri, mediazione, informazione e dialogo.
In un’epoca sempre più digitale, il ruolo delle biblioteche diventa ancora più significativo: sono un ponte tra passato e futuro, custodi della memoria collettiva e promotrici di nuove connessioni culturali. Le bibliotecarie e i bibliotecari non si limitano più a preservare e catalogare; oggi svolgono un compito più ampio, aiutando, consigliando e animando spazi d’incontro come quello di questa sera.
Ringrazio quindi tutte e tutti coloro che hanno organizzato questa serata, insieme a chi anima e animerà questa esposizione, visitabile per tutto il mese di dicembre. Ringrazio tutte le collaboratrici e i collaboratori della Collana ch, così come chi la sostiene, per l’importante lavoro svolto.
Continuiamo insieme su questa strada, perché ogni pagina tradotta è un passo verso una coesione nazionale che nasce dal cuore e dalla mente.