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Discorso

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

20 febbraio 2025

Discorso

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

20 febbraio 2025

Intervento della Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti all'evento "Competenze di base. Dati PIAAC e prospettive per il Ticino”


Scuola universitaria federale per la formazione professionale, Massagno (13.2.2025)

- Fa stato il discorso orale -  

Gentili signore e signori,

è per me un piacere essere qui con voi, in questa importante occasione di confronto e riflessione dedicata al tema delle competenze di base, un settore fondamentale per lo sviluppo personale, professionale e sociale, perché ogni donna e ogni uomo possa esercitare appieno il proprio ruolo di cittadina e cittadino.

Vorrei innanzitutto ringraziare tutti voi, professioniste e professionisti, esperte ed esperti, rappresentanti del mondo politico, formativo e del lavoro per essere qui così numerosi oggi – l’evento ha presto registrato il tutto esaurito – ma anche per il vostro impegno costante nel campo della formazione. Permettetemi pure di ringraziare subito le organizzatrici e gli organizzatori di questa giornata. La folta presenza odierna dimostra quanto sia sentita e condivisa la responsabilità di garantire a ogni persona le opportunità necessarie per crescere e affrontare le sfide del quotidiano. Per lei stessa e per l’intera società.

Le competenze di base, come definito dalla legislazione federale e cantonale, comprendono la lettura, la scrittura, il calcolo e l’uso delle tecnologie digitali. Si tratta di competenze che non solo favoriscono l’inclusione sociale, ma costituiscono anche un prerequisito essenziale per la partecipazione attiva nel mondo del lavoro e nella vita civica. In questo senso, la Costituzione federale stessa, all’articolo 41, sancisce il diritto all’istruzione e al perfezionamento.

Il nostro Cantone si impegna su questo fronte già dal 1998, anno in cui è stata istituita la Legge sull’orientamento scolastico e professionale e sulla formazione professionale e continua (Lorform). La legge ribadisce l’importanza della formazione continua, con particolare attenzione ai pubblici più deboli, come indicato già dai primi articoli. Vi si sottolinea l’impegno del Cantone nell’adottare provvedimenti “a favore di regioni o di gruppi sfavoriti” (articolo 6) e il fatto che “la formazione continua ha lo scopo di suscitare e dinamicamente soddisfare interessi culturali, civici e politici, sia che tali interessi pertengano a una professione specifica, e in questo caso con il debito riconoscimento, sia che rispondano ad altre esigenze” (articolo 16). All’atto pratico, il Regolamento della formazione professionale e continua conferma il sostegno del Cantone all’acquisizione e al mantenimento delle competenze di base degli adulti (articolo 69a). Queste competenze sono prerequisiti essenziali per partecipare all’apprendimento nell’arco di tutta la vita.

Sulla base di questo quadro legale il Cantone ha mosso i primi passi in modo più sistematico nell’ambito delle competenze di base partecipando nel 2011 al progetto nazionale GO della Federazione svizzera per la formazione continua (FSEA). Un progetto finalizzato a fornire alle amministrazioni cantonali strumenti utili per analizzare le pratiche esistenti in materia di competenze di base, con l’obiettivo di sviluppare un pacchetto di misure completo, trasversale ai diversi ambiti dell’azione amministrativa, condiviso e attuabile a livello cantonale e/o regionale. L’introduzione al tema e l’analisi del contesto hanno permesso di porre le basi per un lavoro sempre più mirato ed efficace.

L’Ufficio della formazione continua e dell’innovazione (UFCI) del DECS si è impegnato in azioni di rilevamento dei fabbisogni, di sensibilizzazione, di sostegno all’apprendimento e di monitoraggio delle iniziative realizzate, con una particolare attenzione ai temi sociali ed economici rilevanti per la vita quotidiana.

Grazie a questo impegno, il nostro Cantone da anni valorizza la formazione continua come strumento per promuovere una cittadinanza attiva e consapevole. L’offerta formativa si è evoluta per rispondere ai bisogni del pubblico e delle regioni, integrando percorsi che favoriscono l’accesso a qualificazioni professionali e al rafforzamento delle competenze di base. In quest’ottica, il Cantone si è trovato pronto alla collaborazione con la Confederazione nell’atto di stilare il primo accordo del 2017 e cofinanziare misure al fine di favorire la nascita di nuovi percorsi formativi in ambito di competenze di base e promuoverne l’accesso.

Tutti questi sforzi possono essere considerati tessere di un mosaico in continua evoluzione.

La pubblicazione, ora, dei dati rilevati dal Programme for the International Assessment of Adult Competencies (PIAAC) rappresenta un nuovo tassello che ci permette di avere ulteriori informazioni per poter costruire e pianificare nuove progettualità volte al recupero e al mantenimento delle competenze di base degli adulti.

I dati raccolti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) attraverso l’indagine PIAAC mettono in evidenza una realtà complessa. In Svizzera, circa il 30% della popolazione adulta presenta basse competenze in almeno uno dei tre ambiti valutati: lettura, calcolo e risoluzione adattiva di problemi. Questo significa che circa 1,67 milioni di persone ha difficoltà significative nell’utilizzo di competenze fondamentali nella vita quotidiana e professionale. Allo stesso tempo, il nostro Paese si distingue per risultati sopra la media OCSE, nelle competenze di base, in tutti e tre questi ambiti.

Viviamo in un’epoca caratterizzata da cambiamenti rapidi e profondi, sia a livello tecnologico che a livello sociale. Mai come oggi il possesso di competenze solide e trasversali è indispensabile per navigare in un mondo complesso e per rispondere in modo efficace alle richieste di una società sempre più interconnessa e che impone costantemente di apprendere nuove conoscenze. Per molte persone queste competenze non sono tuttavia qualcosa di acquisito, ma una conquista maggiore, che richiede grandi impegno, risorse e supporto.
Sono convinta che le istituzioni abbiano il dovere di lavorare insieme per abbattere le barriere che impediscono ancora a numerose persone di accedere a una formazione di qualità e inclusiva e a un lavoro soddisfacente. Abbiamo il dovere di offrire percorsi formativi che sappiano intercettare i bisogni di ogni persona, valorizzando le diversità e garantendo a tutte e a tutti una base solida su cui costruire il proprio progetto di vita, anche dopo la fine del periodo dell’obbligo scolastico.

Il Cantone Ticino, con il Programma di legislatura 2023-2027, ha definito una serie di obiettivi e azioni per promuovere lo sviluppo sostenibile, l'innovazione e l'equità sociale. All'interno di questo quadro strategico è riconosciuta l'importanza delle competenze di base, con un focus sulla digitalizzazione.
Nello specifico, nelle prossime settimane sarà sottoscritto l’accordo di prestazione quadriennale con la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) che prevede la messa in atto del Programma cantonale per la promozione e il mantenimento delle competenze di base 2025-28. Le attività previste saranno presentate proprio nel corso di questa mattinata.

Il confronto di oggi è dunque ancora più prezioso. Offre l’opportunità di condividere esperienze e buone pratiche così da poter affinare ulteriormente il nostro sistema formativo. Dobbiamo chiederci: come rendere più accessibili, attrattivi e inclusivi i percorsi di formazione affinché il numero di persone con scarse competenze di base diminuisca? Come assicurare che nessuno venga lasciato indietro? Come preparare le nuove generazioni a essere cittadine e cittadini consapevoli e partecipi? Come fare affinché le persone attive professionalmente possano far fronte alle sfide della digitalizzazione così da restare nel mondo del lavoro? Come raggiungere un pubblico che, per molti motivi, non accede facilmente alla formazione?

Sono domande impegnative, ma indispensabili. Sono certa che, grazie al vostro contributo e alla vostra esperienza, emergeranno idee e proposte concrete per affrontare queste sfide con determinazione e lungimiranza. Non dobbiamo tra l’altro dimenticare il parere di chi queste difficoltà le vive in prima persona. Sono convinta, come affermava Bertrand Schwartz nel suo testo “Moderniser sans exclure”, che è importante coinvolgere attivamente nel processo le persone direttamente interessate lavorando e ascoltandole al fine di trovare le soluzioni migliori per evitare l'emarginazione.

Questo ascolto è possibile – va detto – grazie alla costante collaborazione con i nostri partner sul territorio, partner cui va tutta la mia gratitudine.

È tuttavia cruciale poter continuare a contare sul sostegno finanziario ai progetti in ambito di competenze di base e alle organizzazioni che si occupano di formazione continua. Questi interventi non sono solo un investimento sul presente, ma una garanzia per il futuro del nostro Paese. Nel progetto di Misure di sgravio del bilancio della Confederazione applicabili dal 2027 ora in consultazione sono previsti tagli sul settore della formazione, tagli che toccherebbero i contributi federali per le competenze di base e la formazione continua con un impatto di 19 milioni di franchi. Ciò avrebbe chiaramente delle conseguenze gravi anche per il Programma cantonale per la promozione e il mantenimento delle competenze di base 2025-28. C’è – voglio sottolinearlo – una contraddizione di fondo tra la necessità di investire per garantire a tutte e a tutti un’adeguata formazione di base e le misure di risparmio previste, misure che non faranno che accrescere le disuguaglianze di accesso al mondo del lavoro e alla società. Come Consigliera di Stato e direttrice del DECS sono molto preoccupata di fronte alle misure di risparmio previste per questo settore. Mi impegnerò per contrastarle, appellandomi anche ai rappresentanti ticinesi alle camere federali. Da parte mia, voglio ribadire l’impegno del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport nel supportare le iniziative volte a rafforzare le competenze di base e la formazione continua. Perché la nostra priorità è davvero quella di creare un sistema formativo che sia al servizio di tutte e tutti, che metta al centro la persona e che sappia rispondere alle esigenze della società contemporanea.

Sono sicura che il dialogo di oggi saprà arricchire il lavoro di noi tutti e tracciare nuove strade per un futuro in cui ogni cittadina e cittadino abbia gli strumenti per vivere pienamente la propria vita e contribuire al bene comune.  

Vi ringrazio e vi auguro un buon lavoro.