
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
Discorso
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
06 maggio 2025
Saluto in occasione dell’evento “La trasformazione digitale nelle scuole secondarie superiori”, Scuola universitaria federale per la formazione professionale, Lugano, 6 maggio 2025
Intervento di Marina Carobbio Guscetti, Consigliera di Stato e Direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport
- Fa stato il discorso orale -
Gentile direttor Merlini,
gentile professor Cattaneo,
gentili professori, docenti, ricercatrici e ricercatori,
gentili ospiti,
signore e signori,
quando il direttor Merlini, Direttore regionale della Scuola universitaria federale per la formazione professionale (SUFFP) di Lugano, mi ha gentilmente invitata a portare un breve saluto in occasione di questo pomeriggio di presentazione e riflessione sul tema della trasformazione digitale nel secondario II, ho accolto questo invito con piacere.
Che la nostra società, a livello globale, stia attraversando un cambiamento epocale, è sotto gli occhi di tutti. Tra i grandi cambiamenti in atto vi sono cambiamenti politici, climatici, ma anche un cambiamento tecnologico di vasta portata. Cambiamenti che – volenti o nolenti – stanno avvenendo. Sono sfide complesse, che valicano i confini e che ci pongono di fronte a una scelta. Possiamo accettare di subire passivamente ciò che avviene, accettando di essere sobbalzati in tutte le direzioni come una barchetta di carte in balìa delle enormi onde di un mare in tempesta. Oppure possiamo cercare, anche se in minima parte, di essere artefici dei nostri destini, cercando di prendere il timone e scegliere noi la rotta migliore possibile, pur consapevoli che non tutto dipende solo dalle nostre scelte.
Questo discorso vale per la politica, dove possiamo scegliere di restare testimoni passivi e indifferenti di quanto sta accadendo nel mondo – basti pensare alla situazione negli Stati Uniti – o possiamo reagire, almeno nel nostro piccolo, cercando di promuovere un mondo diverso. Vale per il clima, in cui possiamo abbandonarci all’apatia e alla rinuncia, o provare a fare qualcosa per offrire un mondo vivibile alle future generazioni. Ma vale anche per l’evoluzione tecnologica in atto, in cui ci sono dei “big player” dei grandi giocatori che hanno un grande impatto su ciò che avviene e avverrà nei prossimi anni, ma in cui anche noi, in qualità di semplici cittadine e cittadini, docenti, ricercatrici e ricercatori, autorità politiche, possiamo dare degli impulsi che permettono di indirizzare il futuro verso il percorso più sensato e sostenibile possibile, almeno entro il nostro raggio d’azione.
Per quanto riguarda la trasformazione digitale, a fine marzo 2025, il Consiglio di Stato ha presentato il Messaggio con il quale intende dare il via all’attuazione della prima fase della Strategia per la trasformazione digitale del Cantone Ticino. Al centro di questo sforzo vi sarà il miglioramento dei servizi pubblici – che potranno essere erogati anche in formato digitale – attraverso le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. In parallelo, il Governo ha presentato un secondo messaggio per aggiornare le infrastrutture tecniche e sostenere l’aumento delle necessità in ambito informatico che deriverà anche dalla strategia per la trasformazione digitale. L’investimento complessivo richiesto per queste due iniziative, sul quale dovrà ora esprimersi il Parlamento, ammonta a 30,4 milioni di franchi.
Un lavoro analogo è stato fatto prima ancora, negli scorsi anni, a livello scolastico ed educativo, anche per recuperare un forte ritardo accumulato in precedenza. Il 20 giugno 2018 il Consiglio di Stato ha presentato un Messaggio (n. 7547) con la richiesta di un credito di investimento di oltre 47 milioni di franchi per la concretizzazione del “Masterplan per la digitalizzazione delle scuole cantonali”, la strategia informatica del Consiglio di Stato relativa alle scuole cantonali, messaggio approvato dal Parlamento cantonale l’11 marzo 2019. E di recente, a fine febbraio 2025, il Gran Consiglio ha approvato la richiesta di stanziamento di un secondo credito d’investimento di 21’122’000 franchi per completare l’informatizzazione delle scuole cantonali e per l’adeguamento dei crediti a gestione corrente dei diversi sistemi implementati a partire dal 2024. Una proposta, questa, del Consiglio di Stato portata avanti dal DECS e su cui ha lavorato in modo in portante il Centro di risorse didattiche e digitali (CERDD).
CERDD, il cui direttore Daniele Parenti – che saluto – è presente oggi, che quest’anno festeggia il decimo anno di attività e che proprio il mese scorso, l’11 e 12 aprile, ha dedicato un convegno al tema “Digitale e benessere”, inteso come stare bene – nel tempo del digitale – con sé, con l’Altro, all’interno della società. Un’occasione, questa, che ha permesso di interrogarsi e confrontarsi sui nuovi bisogni educativi che emergono dai profondi cambiamenti causati dalla rivoluzione tecnologica digitale degli ultimi decenni.
Sì, perché se da un lato la trasformazione digitale richiede infrastruttura, dispositivi, software, competenze applicative di base, d’altro canto è fondamentale che l’uso delle tecnologie digitali sia finalizzato in modo intelligente a migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento. Questo richiede di porre un accento sull’educazione alla digitalizzazione e sull’uso consapevole delle nuove tecnologie, considerando anche la dimensione del benessere, fondamentale in ambito educativo. È importante sviluppare in ambito educativo e formativo pratiche, competenze e atteggiamenti efficaci e responsabili, essenziali per una vita privata e professionale che si svolge di fatto in una società sempre più digitale. È però altrettanto importante fare in modo che la trasformazione delle pratiche scolastiche ed educative “tradizionali” esistenti, che deve tener conto dell’evoluzione dinamica e costante della società, non dimentichi l’esigenza umana essenziale di un benessere che è condizione di possibilità per un apprendimento di qualità, la crescita e lo sviluppo di qualunque persona.
Indagare ciò che è avvenuto negli scorsi anni e sta avvenendo nelle scuole in Svizzera, Ticino incluso, in questo caso ponendo l’attenzione nello specifico sulle scuole secondarie superiori, è importantissimo per sapere cosa rimane da fare, cosa possiamo fare meglio, sia sul fronte dell’infrastruttura e della tecnologia, che della formazione, che in altri ambiti ancora. Ringrazio dunque anticipatamente chi ha partecipato a questo lavoro di ricerca per aver approfondito diversi di questi temi, fornendo interessanti spunti e raccomandazioni destinati sia al corpo docente che alle direzioni scolastiche, l’amministrazione scolastica e la politica, di cui stiamo facendo e faremo tesoro. Ringrazio nuovamente la SUFFP e il suo direttore Fabio Merlini per il gentile invito e per la sempre proficua collaborazione sui molti temi comuni. Uno tra tutti, per restare in tema di digitalizzazione, i lavori in corso per l’elaborazione di una strategia cantonale per l’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nella formazione e nell’educazione declinata per ogni settore scolastico. Un lavoro avviato per mia volontà nel 2024 tramite un gruppo di lavoro del DECS coordinato dal CERDD che ha già messo online sul portale “Scuolalab” (https://scuolalab.edu.ti.ch/temieprogetti/ia) informazioni e strumenti utili sul tema a beneficio di docenti, allieve e allievi e famiglie delle scuole ticinesi – che verranno costantemente aggiornate – e che coinvolge in una piattaforma di scambio, oltre ai portatori d’interesse scolastici della Divisione della scuola e della Divisione della formazione professionale, i principali interlocutori che in Ticino si occupano del tema dell’IA nell’ambito della formazione e dell’educazione. Tra questi, l’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale (USI-SUPSI), la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), il Dipartimento formazione e apprendimento/Alta scuola pedagogica (DFA/ASP) e – appunto – la Scuola universitaria federale per la formazione professionale (SUFFP).
Grazie dunque di cuore per questa collaborazione su tutti questi temi che è giusto interroghino tutto il mondo formativo e la società intera, in modo da poter prendere in mano i nostri destini.