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Discorso

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

09 maggio 2025

Discorso

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

09 maggio 2025

Saluto in occasione dell’annuncio riguardo il mantenimento di Palazzo Trevisan a Venezia, 9 maggio 2025


Intervento di Marina Carobbio Guscetti, Consigliera di Stato e Direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport    

- Fa stato il discorso orale -    

Onorevole signora Consigliera Federale Elisabeth Baume-Schneider,
onorevole signor Consigliere Federale Ignazio Cassis,
onorevoli rappresentanti delle autorità,
gentili ospiti,  

è con particolare gioia che rappresento qui, oggi, il Governo del Cantone Ticino, in occasione di questa cerimonia che suggella e rinsalda la vicinanza tra la Confederazione e Venezia. Si tratta di un momento di grande rilevanza culturale, che rappresenta la volontà di rafforzare il dialogo e l’apertura.  

Sono molto felice che, grazie all’intervento congiunto e convinto delle autorità a più livelli, sia stato possibile trovare una soluzione per continuare a promuovere l’identità della Svizzera plurilingue e multiculturale a Venezia, arricchendo ulteriormente il proficuo dialogo tra Svizzera, Italia e il resto del mondo: presentando a un pubblico internazionale il ricco patrimonio culturale della Svizzera, favorendo lo scambio di idee e continuando a promuovere anche all’estero la cooperazione interculturale e le molteplici sfaccettature che compongono il nostro bellissimo Paese.  

Venezia è universalmente nota per essere la città dei ponti. La presenza svizzera a Venezia contribuisce a creare un ponte e a rafforzare gli antichi legami storici e culturali tra il nostro Paese, Venezia, l’Italia e il resto del mondo. Un rapporto che si poggia e valorizza anche l’italianità che accomuna le nostre realtà.  

In questo contesto, la presenza del Cantone Ticino – Cantone italofono a sud della Svizzera – si fa essa stessa ponte: contribuendo a rafforzare il legame tra Venezia e il resto della Confederazione elvetica. Questo, nel solco della tradizione che unisce a vari livelli le nostre istituzioni, chiamate a sostenersi vicendevolmente.   Un legame, quello tra Ticino e Venezia, con profonde radici. Ricordo qui il contributo di architetti, scultori, stuccatori e pittori che hanno contribuito a realizzare chiese e palazzi, abbellito interni e facciate delle più rinomate istituzioni culturali e piazze della Laguna, e che hanno partecipato alla progettazione e alla costruzione di ponti diventati, nel tempo, iconici per la città. Tra questi, il Ponte dei Sospiri, progettato nel ‘600 dall’architetto Antonio Contini di Lugano. O ancora, in epoca più recente, l’architetto Mario Botta, in un’operazione di “ricucitura urbana”, ha recuperato il ponte seicentesco durante la ristrutturazione e l’ampliamento di Palazzo Querini Stampalia.  

Ma Venezia non rappresenta per il Cantone Ticino solo la storia, il passato, bensì anche – e spero soprattutto – una concreta opportunità di creare nuovi ponti, scambi e collaborazioni in ambiti culturali, artistici, ma pure cooperando e mettendo in rete istituzioni anche nei settori scientifico, accademico, formativo, della ricerca e della sostenibilità, o ancora, in ambito di innovazione e imprenditorialità.  

Il mio Cantone, e più in genarle la Svizzera italiana, ha in questi ambiti numerose eccellenze che possono contribuire a costruire questi ponti. Penso ad esempio all’Università della Svizzera italiana, con i suoi istituti di ricerca riconosciuti a livello internazionale nei settori biomedici e dell’intelligenza artificiale. Penso al mondo economico, con l’attenzione a settori innovativi come le start up e i poli tecnologici. Penso al mondo culturale, con tra gli altri il Locarno Film Festival – assieme alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – tra i festival cinematografici più antichi e prestigiosi al mondo.  

Il percorso per finalizzare e rafforzare tali collaborazioni e iniziative è ancora da scrivere. Ma un importante passo in questa direzione è stato fatto oggi, in questo luogo, e siamo lieti di cogliere questa opportunità. Proiettarsi verso il futuro e promuovere a più livelli e a tutto campo le peculiarità della Svizzera – Ticino incluso– a Venezia partendo dalla lingua e cultura italiana, significa investire in un dialogo continuo e proficuo tra Svizzera e resto del mondo, per garantirle visibilità internazionale e rafforzare il suo importante ruolo, anche storico, di costruttrice di ponti.