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Discorso

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

09 maggio 2025

Discorso

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

09 maggio 2025

Saluto della Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti in occasione dell’inaugurazione di ChiassoLetteraria, Festival internazionale di letteratura XIX Edizione, Chiasso 9 maggio 2025


- Fa stato il discorso orale -

Gentile coordinatore di ChiassoLetteraria, signor Marco Galli,
Gentile sindaco di Chiasso, signor Bruno Arrigoni,
Giovani relatrice e relatore,
Gentili signore e gentili signori del pubblico qui presente,

è un piacere e un onore essere presente in qualità di Direttrice del Dipartimento dell’educazione, cultura e sport all’inaugurazione della 19° edizione di ChiassoLetteraria, un appuntamento culturale che da anni si conferma uno spazio in cui parole, persone e prospettive si incontrano. Un Festival capace di mettere in dialogo la letteratura locale con quella internazionale, di dare voce ad artiste e artisti della Svizzera e del mondo e di stimolare riflessioni profonde su temi urgenti che toccano la condizione umana e il nostro vivere comune.

Oggi più che mai, in un’epoca segnata da conflitti, crisi climatiche, disuguaglianze sociali ed economiche, la cultura assume un ruolo centrale. Leggere, scrivere, creare e discutere non sono solo attività individuali: ci aiutano a dare senso al presente, a custodire la nostra umanità e a riconoscerci parte di una comunità. In questo senso, la cultura è un bene pubblico e una responsabilità condivisa.

Il titolo scelto per questa edizione – Cercare un paese innocente – ci interroga in modo diretto. Ungaretti, autore di questo verso, poeta e soldato, fu testimone di una delle epoche più lacerate della storia europea; e anche noi, oggi, siamo testimoni di un tempo profondamente segnato dalla divisione, dalla sfiducia, dall’incertezza e dalla paura. Cercare un paese innocente significa anche domandarci che ruolo abbiamo come cittadine e cittadini e come rappresentanti pubblici nel difendere umanità, giustizia ed equità. Significa riconoscere la responsabilità collettiva nei confronti del pianeta, dei più fragili e delle generazioni che verranno.

Significa anche prendere posizione e rompere il silenzio di fronte alla tragedia umanitaria che si sta consumando sotto gli occhi del mondo a Gaza. Rompere il silenzio vuole dire chiedere con forza ai governi, anche al governo svizzero, e alla comunità internazionale, di non guardare dall’altra parte ma d’intervenire con decisione per mettere fine a questa disumanità.

Dobbiamo farlo anche per poter guardare negli occhi le nuove generazioni. Nuove generazioni alle quali è fondamentale dare spazio e ascolto, come fatto oggi. Lasciamoci provocare dalle loro ambizioni e dalle loro idee. Lasciamoci contagiare dalla loro innocenza.

Questa edizione di ChiassoLetteraria ci invita anche ad esplorare e riflettere su un simbolo concreto del nostro territorio: la ferrovia. Una struttura che oltre ad avere uno scopo pratico rappresenta un luogo d’incontro umano, storico e culturale. La ferrovia collega ciò che sembra distante, come i paesi, i dialetti e le persone. È memoria e movimento, la cornice perfetta per ospitare momenti dedicati all’incontro e all’inclusione.

Ci tengo a ringraziare sentitamente tutte e tutti coloro che con passione e determinazione hanno contribuito alla realizzazione del festival permettendoci di fruire dei numerosi incontri previsti per queste 5 giornate, due delle quali già concluse. La cultura, è importante ribadirlo, è uno strumento fondamentale per costruire una società aperta, inclusiva e critica. Sostenere e promuovere eventi come ChiassoLetteraria è essenziale affinché continuino ad esserci e rappresentare, anche in futuro, spazi di condivisione e confronto. L’affluenza e l’entusiasmo del pubblico confermano l’interesse per questo importante evento.

In qualità di Direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport sono dunque felice di sostenere tramite contributo Swisslos ChiassoLetteraria, il quale si impegna, tra le altre cose, ad accogliere non solo un pubblico plurilingue e cosmopolita, ma anche intergenerazionale, proponendo incontri adatti a tutte le età: da momenti dedicati a temi più impegnativi a letture per i più piccoli. È fondamentale incentivare la lettura, soprattutto nelle giovani e nei giovani, e i festival letterari, in questo, possono fare la differenza. Anche come Dipartimento ci stiamo mobilitando in tal senso, grazie alle riflessioni del Gruppo di lavoro per la promozione della lettura che ho istituito lo scorso anno.

Desidero concludere accennando all’incontro di questa sera con la giornalista e corrispondente di guerra russa Katerina Gordeeva e il reporter di Avvenire, Nello Scavo. Un’occasione preziosa per confrontarsi, senza filtri, con la complessità del reale e con la ricerca – urgente e fragile – dell’innocenza nel nostro tempo. Sono certa che questo dialogo saprà generare domande e riflessioni profonde, capaci di accompagnarci ben oltre i confini di questo festival. Con questo spirito, rinnovo i miei più sentiti ringraziamenti al team organizzativo e a tutte le relatrici e i relatori, le e i partecipanti che rendono possibile questo spazio di incontro e di pensiero. A tutte e tutti voi, auguro un buon proseguimento e un felice festival.