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Comunicato stampa

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

17 giugno 2025

Comunicato stampa

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

17 giugno 2025

Fine anno scolastico 2024-2025

L’anno scolastico che sta per concludersi e i “cantieri” in corso sono stati al centro della tradizionale conferenza stampa di metà giugno, organizzata dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) questa mattina a Bellinzona


Un anno intenso, frutto di un grande lavoro comune
L’Osservatorio docenti – annunciato a dicembre 2024 quale dispositivo di monitoraggio permanente volto a fornire una visione aggiornata dell’offerta formativa del Dipartimento formazione e apprendimento / Alta scuola pedagogica (DFA/ASP) della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) e della Scuola universitaria federale per la formazione professionale (SUFFP) e una panoramica aggiornata del corpo docente in carica nella scuola pubblica e dell’evoluzione del fabbisogno – sta lavorando per fornire informazioni utili alla pianificazione sul corto, medio e lungo termine. A breve dovremmo ricevere i primi dati relativi al fabbisogno docenti; particolare attenzione è posta attualmente sulla scuola media e sulla scuola media superiore. È stato poi istituito il gruppo di lavoro incaricato di approfondire le attuali modalità di formazione dei docenti – presieduto dalla stessa direttrice del DECS.
Proseguono inoltre, ha aggiunto Marina Carobbio Guscetti, alcuni “cantieri” maggiori: quello sulla futura Legge della scuola dell’obbligo (con una serie di workshop relativi alle scuole comunali che hanno visto una notevole partecipazione dal mondo della scuola e delle sue componenti, dai Comuni stessi, dalla politica e che si concluderanno in autunno); quello della sperimentazione del superamento dei corsi A e B (con il rapporto finale sulla sperimentazione atteso per l’autunno); e quello dell’anticipo del tedesco in prima media a partire dal settembre 2026.

Moltiplicazione degli sforzi per la promozione del benessere  
 La direttrice del DECS ha posto particolare attenzione al tema del benessere di allieve e allievi. “Sappiamo che la società, le famiglie, le giovani e i giovani stessi sono confrontati con molte difficoltà, con una quotidianità spesso non facile. Tali problematiche entrano nella scuola. Il disagio giovanile e la salute psichica sono questioni che ci interpellano, chiamando in causa la società e la scuola, in Svizzera e al di fuori dei confini nazionali. Negli ultimi due anni abbiamo intensificato gli sforzi sia sul fronte della promozione del benessere e della prevenzione del disagio, sia su quello della gestione delle singole situazioni. C’è un grande, crescente investimento da parte delle figure e dei servizi preposti nella scuola. Stiamo al tempo stesso rafforzando gli scambi e le sinergie con gli attori esterni alla scuola – professionisti del settore socio-sanitario e del mondo del lavoro –, poiché la scuola non può agire da sola”.
Avanzano i lavori del Tavolo di dialogo tra il DECS e il Dipartimento della sanità e della socialità, attivato a fine 2021, volto a favorire una riflessione e risposte congiunte a problematiche che coinvolgono giovani con disagi di natura sociale, psichica e affettiva, e che richiedono un intervento coordinato dei rispettivi servizi. Nelle scuole medie si stanno svolgendo una serie di incontri per meglio conoscere i servizi esterni al DECS e per rafforzare la collaborazione.
L’attenzione è alta pure nel settore della formazione professionale. Da un sondaggio condotto alla fine del 2024 a livello nazionale sulla salute psichica delle apprendiste e degli apprendisti attivi in un percorso di formazione duale e pubblicato proprio ieri, emerge che la formazione professionale contribuisce a favorire la salute psichica; è tuttavia necessario prestare ancora più attenzione ai disagi. “Sono convinta che sia necessario investire ancor più nelle misure esistenti, nel rafforzamento della rete che comprende docenti, docenti di classe, direzioni scolastiche, ispettrici e ispettori e non da ultimo docenti mediatrici e mediatori (recentemente è stata ad esempio rivista la formazione specifica destinata a questi ultimi offerta dalla SUFFP), che a loro volta si interfacciano con professionisti del settore socio-sanitario. Bisogna inoltre investire nel potenziamento dell’impegno congiunto con gli altri attori del mondo della scuola e del mondo del lavoro”. Settimana scorsa è stata pubblicata dalla Commissione cantonale per la formazione professionale la nuova “Carta del partenariato della formazione professionale in Ticino 2025-2035” che intende a sua volta puntare sulla promozione del benessere di apprendiste e apprendisti, anche attraverso un investimento nella formazione di formatrici e formatori in azienda.
Riflessioni sono in corso pure sul benessere nel contesto digitale, un altro tema di grande attualità. “Il recente convegno in occasione dei dieci anni del Centro di risorse didattiche e digitali (CERDD) è stato dedicato proprio a questa tematica. È un tema tra l’altro all’ordine del giorno anche a livello politico, con atti parlamentari a livello federale (affrontato da parte mia con la stessa deputazione ticinese alle Camere federali già diversi mesi or sono) e cantonale. Gli approfondimenti proseguono, per capire, da un lato, come meglio rafforzare la dimensione educativa e, dall’altro, quella protettiva. La dipendenza dall’utilizzo di dispositivi elettronici pone dei seri problemi di salute pubblica, che come responsabile del DECS, ma anche come medico, ritengo vadano affrontati. In questo senso saluto con piacere i patti digitali, promossi da genitori, volti a diffondere buone pratiche, pure per ridurre la pressione sociale”, ha evidenziato la Consigliera di Stato.

Intelligenza artificiale ed educazione, sfide e opportunità  
La rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale generativa sta ponendo nuove sfide e opportunità, coinvolgendo in modo diretto anche i sistemi educativi. Per affrontare in modo strutturato questi cambiamenti, il DECS ha istituito nel 2024 un gruppo di lavoro, coordinato dal CERDD, incaricato di elaborare una strategia cantonale sull’intelligenza artificiale applicata alla formazione e all’educazione.
“L’obiettivo – ha spiegato il coordinatore del DECS Emanuele Berger – è di promuovere una comprensione approfondita dei temi legati all’etica e alla responsabilità nell’uso dell’intelligenza artificiale, incoraggiando la riflessione critica sugli impatti sociali e culturali di queste tecnologie”. Emanuele Berger ha ricordato che “la strategia mira a fornire alle allieve e agli allievi le basi per comprendere il funzionamento dell’IA e per sviluppare competenze che li preparino ad affrontare in modo consapevole le sfide presenti e future”.
Allo stesso tempo, il DECS punta a rafforzare le competenze del corpo docente, offrendo strumenti e conoscenze che consentano di utilizzare l’intelligenza artificiale come risorsa pedagogico-didattica in grado di arricchire i percorsi di insegnamento e apprendimento. A questo scopo, il gruppo di lavoro ha creato un portale che raccoglie documenti di approfondimento, attività formative, testi di riferimento e informazioni sui software educativi integrati con l’intelligenza artificiale. Tutti i materiali, aggiornati regolarmente, sono accessibili attraverso sul portale scuolalab.edu.ti.ch/temieprogetti/ia.
“Con questa iniziativa – ha indicato Emanuele Berger – il DECS ribadisce l’importanza di accompagnare l’innovazione tecnologica con una riflessione educativa solida e condivisa, che metta al centro le persone e la qualità dei processi formativi”.

Sforzi per promuovere la lettura  
 I recenti risultati delle prove cantonali di Verifica del raggiungimento delle competenze fondamentali (Vecof) 2023 confermano quanto emerso dalla precedente indagine PISA del 2022: sebbene la scuola ticinese mantenga buoni livelli complessivi, circa un quinto delle allieve e degli allievi quindicenni del Cantone incontra difficoltà nella comprensione scritta dell’italiano. A partire da queste constatazioni, il DECS ha istituito nel 2024 un gruppo di lavoro con il compito di individuare strategie per rafforzare le competenze di lettura nei diversi ordini scolastici.
“I primi frutti del lavoro del gruppo – ha spiegato Emanuele Berger – sono oggi disponibili in un documento appena pubblicato e nel sito web dedicato scuolalab.ch/lettura”. Il progetto mira a sostenere docenti e istituti scolastici nel promuovere la lettura come pratica quotidiana e, soprattutto, come piacere duraturo. Il materiale proposto comprende spunti operativi, strategie didattiche, bibliografie tematiche e una rassegna di attività sperimentate sul campo. Come ricordato dal coordinatore del DECS “l’obiettivo è di rendere la lettura accessibile, coinvolgente e significativa per bambine, bambini, ragazze e ragazzi”.
Nell’ambito del progetto anche una collaborazione con RSI edu per la realizzazione di una serie di video che vogliono stimolare curiosità e motivazione: il primo, “A cosa serve leggere”, è già disponibile sul portale edu di RSI. “Con questa iniziativa – ha sottolineato Berger – il DECS intende ribadire il valore fondamentale della lettura nello sviluppo personale e scolastico, offrendo strumenti concreti per contrastare le difficoltà riscontrate e per coltivare una vera e propria cultura della lettura nelle scuole ticinesi”.

Anticipo dell’insegnamento del tedesco in prima media  
La scuola media si prepara a introdurre dall’anno scolastico 2026-2027 l’insegnamento obbligatorio del tedesco già a partire dalla prima media. La decisione, approvata dal Gran Consiglio il 13 marzo 2023, mira a rafforzare le competenze linguistiche delle allieve e degli allievi ticinesi, tenendo conto del contesto nazionale e delle specificità cantonali. Attualmente, in Ticino il tedesco è insegnato come terza lingua (L3) e viene, per questo motivo, introdotto più tardi rispetto agli altri Cantoni.
“Per individuare il modello più adeguato per introdurre l’insegnamento del tedesco in prima media – ha ricordato Emanuele Berger – il DECS ha condotto a inizio 2024 un’indagine consultiva presso i principali interlocutori scolastici. Le tre opzioni sottoposte erano: settimane intensive/giornate progetto, laboratori in alternanza tra tedesco e francese a metà classe, oppure l’inserimento di due ore di tedesco nella griglia oraria sostituendo un’ora di francese (da recuperare in seconda media) e spostando un’ora di istruzione religiosa facoltativa (sentite le Chiese riconosciute). Non essendo emersa dall’indagine una preferenza netta e condivisa per uno dei tre modelli, il Consiglio di Stato ha optato per la terza opzione, dando seguito all’indicazione espressa dal Gran Consiglio di tenere in seria considerazione il maggior potenziale d’impatto in termini di apprendimento e la sostenibilità didattica e finanziaria delle opzioni al vaglio”.
Il DECS, attraverso la Sezione dell’insegnamento medio, sta ora lavorando per garantire una transizione efficace verso il nuovo modello e per assicurare che l’anticipo dell’insegnamento del tedesco possa contribuire in modo significativo allo sviluppo delle competenze linguistiche delle giovani e dei giovani ticinesi.

Conclusione della sperimentazione sul superamento dei corsi A e B, al via la valutazione  
Con la fine dell’anno scolastico si chiudono anche i due anni di sperimentazione del superamento dei corsi A e B nella scuola media. “È stata un’esperienza intensa e impegnativa – ha commentato
Emanuele Berger – che ha coinvolto allieve, allievi e docenti dei sei istituti scolastici sperimentali, accompagnati da esperte, esperti, formatrici e formatori che hanno seguito passo dopo passo l’evoluzione del progetto. Senza dimenticare le direzioni scolastiche e le famiglie, il cui impegno e collaborazione sono stati fondamentali”. Emanuele Berger ha affermato che “lo svolgimento della sperimentazione è stato positivo e ha già permesso di cogliere alcuni spunti interessanti, ad esempio la codocenza e la collaborazione tra docenti”. Il direttore della Divisione della scuola ha inoltre rilevato l’impegno di tutte le persone che hanno reso possibile la sperimentazione, in primo luogo, delle docenti e dei docenti coinvolti, che si sono messi in gioco con grande disponibilità. “Il loro contributo – ha affermato Berger – è stato fondamentale non solo per lo svolgimento delle attività in classe, ma anche per la qualità delle riflessioni che potranno orientare le scelte future”.
La conclusione delle lezioni di matematica e tedesco con la fine dell’anno scolastico – materie al centro della sperimentazione che hanno beneficiato di un insegnamento a classi eterogenee – coincide con la raccolta degli ultimi elementi necessari alla valutazione, affidata al gruppo di accompagnamento nel quale sono rappresentate le componenti della scuola, tra cui docenti e genitori. Il gruppo di accompagnamento potrà avvalersi dei risultati dell’indagine svolta dall’Alta scuola pedagogica dei Grigioni, che ha monitorato l’intero percorso sperimentale, nonché degli esiti delle prove di competenza svolte dal DFA/ASP della SUPSI. L’analisi congiunta dei dati qualitativi e quantitativi permetterà al gruppo di redigere un rapporto sulla sperimentazione e di formulare raccomandazioni puntuali all’indirizzo del Consiglio di Stato. Se queste indicazioni saranno positive, il DECS proseguirà con la redazione di una proposta di Messaggio governativo entro la fine del 2025.

Formazione professionale in crescita: numeri positivi e nuove sfide per il futuro
In conferenza stampa Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione della formazione professionale (DFP), ha presentato un bilancio positivo dell’anno scolastico che si sta concludendo. Nel 2024-2025, i 20 Centri professionali hanno accolto 4’100 nuove apprendiste e nuovi apprendisti, 2’617 dei quali in modalità duale, combinando formazione scolastica e pratica aziendale. Complessivamente, sono 10’610 le persone che hanno seguito una formazione professionale di base (apprendistato a tempo pieno o nella forma duale), alle quali si aggiungono 1’244 studentesse e studenti che hanno frequentato un percorso di livello terziario nelle Scuole specializzate superiori (SSS); dati, questi, che confermano la centralità della formazione professionale nell’offerta educativa post obbligatoria cantonale.

Sul fronte degli esami finali per l’ottenimento di un Attestato federale di capacità (AFC) o di un Certificato federale di formazione pratica (CFP), sono circa 3’000 le candidate e i candidati attualmente coinvolti nelle valutazioni conclusive. Tra le novità di quest’anno spiccano i nuovi apprendistati avviati di installatore/trice di impianti solari e agente dei trasporti pubblici, a testimonianza di una formazione professionale sempre più attenta alla sostenibilità e alla mobilità.

Nel 2024-2025 sono proseguite le attività del progetto Millestrade, con l’obiettivo di incrementare le possibilità di informazione ed esplorazione delle opportunità offerte dalla formazione professionale di base, superiore e continua, con un’attenzione particolare all’attenuazione dell’influenza degli stereotipi di genere. La DFP, in collaborazione con l’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale (UOSP) e con la Città dei mestieri della Svizzera italiana (CDMSI), ha promosso 94 eventi sul territorio, che hanno visto la partecipazione di circa 5’000 persone. Dal 13 al 17 maggio è inoltre stata proposta la seconda edizione dell’evento regionale “OrientExpress, in viaggio verso la scelta”, al quale hanno preso parte oltre 1’200 allieve e allievi delle 14 scuole medie del Luganese. Le attività di Millestrade proseguiranno anche nel prossimo anno scolastico che si aprirà con l’evento nazionale SwissSkills 2025 a Berna, dal 17 al 21 settembre, nel quale si potranno scoprire oltre 150 professioni e vedere le migliori e i migliori apprendisti impegnati in più di 90 competizioni. La squadra del cantone Ticino, con i talenti selezionati, sarà presentata il prossimo 5 settembre.

In conclusione, Oscar Gonzalez ha offerto alcuni spunti per guardare al futuro della formazione professionale. Ha richiamato, in particolare, la recente formalizzazione della Carta del partenariato della formazione professionale in Ticino, che rappresenta un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti nella formazione professionale con una visione strategica 2025-2035. La Carta, che prevede tre assi prioritari (qualità, transizioni, partenariato), è stata sottoscritta dalla Divisione della formazione professionale insieme ai membri della Commissione cantonale per la formazione professionale, ovvero le associazioni del mondo del lavoro padronali e sindacali, la Conferenza cantonale dei genitori e il Consiglio cantonale dei giovani.

Presentati inoltre i primi risultati intermedi della campagna di collocamento per l’anno scolastico 2025-2026 che confermano la tendenza positiva: a inizio giugno erano stati stipulati 612 nuovi contratti di tirocinio, con un incremento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2024. Sono ancora disponibili 808 posti di apprendistato su www.orientamento.ch. Si tratta però di dati parziali; le prossime settimane saranno determinanti, dal momento che la maggior parte dei contratti è sottoscritta dopo la conclusione dell’anno scolastico.

Per le giovani e i giovani delle scuole medie che sono ancora alla ricerca di un tirocinio, l’invito è di rimanere in contatto con l’orientatrice o l’orientatore di sede. Per tutti è inoltre possibile rivolgersi alla Città dei mestieri della Svizzera italiana. Infine, è stato confermato che, a partire da metà luglio, sarà possibile iscriversi al Gruppo operativo collocamento a tirocinio (GOCT).  
Diventare un’azienda formatrice resta un’opportunità preziosa. Le aziende che desiderano informarsi sulla possibilità di formare apprendiste e apprendisti possono rivolgersi al numero verde della CDMSI: 0800 606 607.

Ringraziamenti al mondo scolastico e ai suoi partner  
In chiusura di conferenza stampa, la direttrice del DECS Marina Carobbio Guscetti ha ricordato che al suo arrivo al DECS aveva annunciato di voler investire nel settore della formazione professionale, attribuendogli l’importanza che merita, facendolo conoscere meglio ad allieve e allievi e famiglie della scuola dell’obbligo, affinché ragazze e ragazzi abbiano la scelta più vasta possibile davanti a loro e possano optare per ciò che corrisponde ai loro talenti e alle loro passioni.
Tornando all’insieme della scuola, la Consigliera di Stato Carobbio Guscetti ha poi rivolto un pensiero a tutte e tutti: “non verrà meno nemmeno in futuro l’impegno per garantire qualità, inclusione ed equità nell’educazione e nelle scelte formative. Le docenti e i docenti, assieme alle loro direzioni e a tutto il personale scolastico, sono presenti – oltre che nella trasmissione del sapere – di fronte agli innumerevoli bisogni e alle numerose problematiche che entrano nella scuola. Vorrei ringraziarle e ringraziarli di cuore. Perché il loro lavoro è fondamentale per la nostra società. Un lavoro che va riconosciuto, apprezzato, valorizzato. Un grazie particolare va naturalmente anche a tutti i partner interni ed esterni al mondo scuola con i quali stiamo sempre più unendo le forze e che credono nell’investimento nelle giovani generazioni. Un grazie, non può mancare, ai genitori, alle famiglie. E un grazie a loro, allieve e allievi, che si impegnano e che ci danno speranza. In bocca al lupo a chi deve ancora affrontare gli ultimi impegni scolastici. Poi buone, meritate vacanze”.