
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
Comunicato stampa
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
15 luglio 2025
Presentazione dello studio TI Gambling - Il gioco d’azzardo in Ticino
L’indagine TI Gambling - Il gioco d’azzardo in Ticino è stata resa pubblica questa mattina in una conferenza stampa a palazzo delle Orsoline di Bellinzona organizzata dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), in collaborazione con la Commissione consultiva Fondo gioco patologico e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI)
“Lo studio, realizzato dalla SUPSI tra il 2023 e il 2024, offre un approfondimento scientifico sulle abitudini di gioco d’azzardo della popolazione ticinese e della clientela dei tre Casinò ubicati sul territorio, con particolare attenzione ai problemi di gioco. Ci dà dunque uno spaccato sulla situazione odierna nel cantone. Consente al tempo stesso un confronto con i dati raccolti nel 2012 e nel 2013, permettendoci di comprendere l’evoluzione del gioco d’azzardo sul nostro territorio”, ha indicato la Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti, direttrice del DECS. “Lo studio ha un importante valore sociologico e politico. Consente di capire l’evoluzione di un fenomeno che ha un impatto notevole su singole persone, membri della nostra comunità, e al tempo stesso sulla società tutta. Sviscera quelle che sono problematiche individuali ma anche di salute pubblica. Permette di adattare le misure preventive, di focalizzare l’attenzione sui gruppi maggiormente a rischio”.
L’indagine è stata finanziata attraverso il Fondo gioco patologico, gestito dall'Ufficio fondi Swisslos del DECS, ha ricordato la Presidente della Commissione consultiva Fondo gioco patologico, Gina La Mantia. “I contributi possono essere erogati per attività, progetti o iniziative nell’ambito della prevenzione e della lotta contro la dipendenza dal gioco, con particolare riferimento alla prevenzione e al riconoscimento precoce di gioco eccessivo o di altri problemi ad esso direttamente collegati”.
Emiliano Soldini, docente-ricercatore senior presso il Centro competenze pratiche e politiche sanitarie (CPPS) del Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale (DEASS) della SUPSI e co-autore dello studio, assieme a Salvatore Maione e Angela Lisi (anch’essi membri del team di ricerca della SUPSI), è entrato nel merito dei risultati. Rispetto ad approfondimenti analoghi effettuati nel 2012 e nel 2013, lo studio presentato oggi ha evidenziato una riduzione generalizzata delle attività di gioco d’azzardo, eccezion fatta per le scommesse sportive, per le quali è stato invece notato un aumento o stabilità a seconda della popolazione considerata. È emersa al tempo stesso una forte diffusione del gioco online, in particolare nell’ambito delle scommesse sportive. La prevalenza di problemi di gioco è risultata in linea con i valori rilevati nel 2012, sia tra la popolazione, sia tra la clientela dei Casinò, ciò che denota stabilità. È stata tuttavia riscontrata una concentrazione particolare dei problemi di gioco nei Casinò, così come un’associazione significativa con la pratica delle scommesse sportive e del gioco online. Indipendentemente dalla popolazione considerata, adolescenti e giovani adulti e adulte sono risultati particolarmente vulnerabili in questo contesto. La clientela over 60 dei Casinò ha denotato dal canto suo un comportamento di gioco particolarmente a rischio.
I risultati dello studio indicano che un importante lavoro di prevenzione e monitoraggio dovrebbe continuare a essere svolto all’interno delle case da gioco. Inoltre, le evidenze suggeriscono di considerare le scommesse sportive, il gioco online, la popolazione giovane e quella degli over 60 (ad oggi poco studiata, ma considerata sempre più rilevante in questo contesto) come elementi centrali nell’ambito dello sviluppo delle attività di prevenzione, monitoraggio e ricerca. Infine, l’importante sviluppo del gioco online – ha evidenziato il team di ricerca della SUPSI – è concomitante con una crescita esponenziale dell’offerta di nuovi giochi “ibridi” che integrano elementi di azzardo nelle dinamiche dei videogiochi, creando una zona grigia dove il confine tra gioco d’azzardo e videogioco diventa sottile. In questo senso, sarebbe necessario rivedere e aggiornare gli strumenti di monitoraggio in modo da poter valutare efficacemente le dinamiche e i rischi legati a queste tipologie di gioco.
“Quelli emersi dall’indagine scientifica sono dati che devono far riflettere e che devono spingere all’adozione di misure concrete, alla moltiplicazione degli sforzi preventivi”, ha affermato la direttrice del DECS Marina Carobbio Guscetti. “I problemi di salute pubblica, lo sappiamo, vanno affrontati da più fronti, unendo le forze. Varie attività sono in corso. Altre sono in programma. Altre ancora potranno aggiungersi dopo le dovute riflessioni”.
Per questo autunno è in programma il convegno “Dipendenze e indebitamento 3.0”, dedicato proprio alle nuove abitudini di gioco e alle sfide future, cui stanno lavorando Ingrado – Servizi per le dipendenze (settore disturbi comportamentali GAT-P) e il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), in collaborazione con Ticino Addiction. Il DSS continua dal canto suo a investire nella prevenzione dell’indebitamento eccessivo, ambito che ha degli evidenti legami con quello del gioco patologico. Tra le iniziative di prevenzione più recenti si conta per esempio una collaborazione con diversi partner del territorio per riflettere e intervenire sulla relazione tra gioco e terza età.
Nell’autunno del 2026 si terrà un convegno dedicato all’altra categoria maggiormente toccata dal fenomeno, in particolare con l’avvento del gioco online, “Giovani & Gioco d’azzardo: quali possibili strategie per la prevenzione e per il trattamento”, su impulso di Ingrado – Servizi per le dipendenze (settore disturbi comportamentali GAT-P) e Radix Svizzera Italiana. Proseguiranno pure gli interventi di sensibilizzazione effettuati da vari enti nei confronti di cittadini e cittadine, anche in ambito scolastico. “Nei prossimi mesi verrà inoltre adeguata, sulla base di quanto ora emerso, la mostra interattiva Non farti fregare dal gioco gestita da Radix Svizzera italiana”, ha indicato la direttrice del DECS. La mostra, dal 2016 ad oggi, ha raggiunto 195 classi e coinvolto oltre 3’500 allievi e allieve di una quindicina di scuole professionali. L’intento è di disporre della versione aggiornata per l’anno scolastico 2026-2027 così da poterla diffondere in tutto il settore del post-obbligo. “Alla recente conferenza stampa di fine anno scolastico ho voluto fare il punto sulle forme di disagio cui sono confrontati allievi e allieve, sul loro benessere. Riflessioni e attività, avevo evidenziato, sono in corso anche in merito al contesto digitale per rafforzare la dimensione educativa e quella protettiva. I dispositivi elettronici, come emerge dallo studio, sono “parte in causa” nella crescita esponenziale del gioco online degli ultimi anni”. È chiaro – ha concluso la Consigliera di Stato – “che ulteriori misure vanno adottate. Non solo da parte DECS, ma della politica tutta, di tutti gli attori e le attrici coinvolti, dell’intera comunità”.
La direttrice del DECS si è rivolta direttamente pure a chi vive una situazione di gioco patologico e ai loro famigliari: “Vi invito a indirizzarvi agli enti e alle organizzazioni specializzate che potranno accompagnarvi e sostenervi. I professionisti e le professioniste ci sono. Uscirne si può”.
Un sentito ringraziamento è stato rivolto, oltre alla Commissione consultiva Fondo gioco patologico e al team di ricerca della SUPSI, ad enti, operatori e operatrici che sono al fronte per prevenire il gioco patologico come pure a coloro che sono quotidianamente impegnati nel sostegno alle persone toccate e alle loro famiglie.
Lo studio è disponibile sul sito del Fondo gioco patologico al link seguente: www.ti.ch/fondogiocopatologico
Contatto per i media:
- Marina Carobbio Guscetti, Consigliera di Stato e Direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, decs-dir@ti.ch;
- Gina La Mantia, Presidente della Commissione consultiva Fondo gioco patologico, gina@ginalamantia.ch;
- Emiliano Soldini, docente-ricercatore senior presso il Centro competenze pratiche e politiche sanitarie del Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e co-autore dello studio, emiliano.soldini@supsi.ch.
Appuntamento
-
Presentazione dello studio TI Gambling – Il gioco d’azzardo in Ticino
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
10 luglio 2025