
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
Comunicato stampa
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
01 settembre 2025
Apertura dell’anno scolastico 2025-2026
Prende oggi avvio, per 55mila allieve e allievi e oltre 6mila docenti delle scuole pubbliche e private del Cantone, il nuovo anno scolastico. Presentati questa mattina a Palazzo delle Orsoline a Bellinzona alcuni ambiti al centro dell’attenzione per il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS).
“L’inizio dell’anno scolastico è per allieve, allievi e docenti un passaggio importante, che segna l’apertura di nuove opportunità di crescita e di incontro”, ha esordito la Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti, direttrice del DECS. “La scuola, ricordiamoci, ha un enorme valore per la coesione del nostro tessuto sociale. Le direzioni, le docenti e i docenti, il personale scolastico tutto accolgono bambine e bambini, ragazze e ragazzi, li accompagnano, fanno talvolta fronte a situazioni difficili (quelle che dalla società entrano nella scuola), si impegnano nella trasmissione e nella costruzione del sapere, un sapere ancora più fondamentale nel mondo complesso che ci circonda. Al centro dei nostri sforzi ci sono le allieve e gli allievi, cittadine e cittadini di oggi e di domani. Un plauso e un ringraziamento va a chi, credendoci profondamente, lavora con e per loro”.
La direttrice del DECS è poi entrata nel merito di un importante cantiere trasversale al mondo della scuola, quello delle risposte da fornire al disagio giovanile. “Reputo indispensabile investire nella promozione del benessere. Negli ultimi due anni abbiamo intensificato gli sforzi sia sul fronte della prevenzione del disagio, sia su quello della gestione delle singole situazioni, con un notevole investimento da parte delle figure e dei servizi preposti nella scuola e attraverso un rafforzamento della collaborazione con gli attori esterni. Un investimento che va comunque ancora incrementato”.
Analisi e risposte al fenomeno dell’assenteismo
Sotto i riflettori del DECS il fenomeno dell’assenteismo da parte di allieve e allievi. Da un’analisi, condotta dalle e dai capigruppo del Servizio di sostegno pedagogico su 81’121 allieve e allievi di scuola media tra gli anni scolastici 2017-2018 e 2024-2025, emerge che le ore medie di assenza annue pro capite sono aumentate in Ticino da circa 40 tra il 2017 e il 2020 a oltre 60 tra il 2021 e il 2025, con un picco nell’anno scolastico 2021-2022 (periodo della crisi pandemica). Il tasso di alunne e alunni con assenze superiori alle 200 ore per tre anni consecutivi è cresciuto a sua volta dallo 0.08% del 2017-2018 allo 0.39% del 2024-2025 (con un picco dello 0.7% nel 2021-2022); quello di allieve e allievi con assenze superiori alle 400 ore è invece diminuito dallo 0.03% allo 0.02% (con un picco dello 0.08% nel 2021-2022).
Quali le misure messe in atto e previste? “Ogni caso viene seguito con attenzione, oltre che dalle docenti e dai docenti di classe, da direzioni, docenti di sostegno e talvolta anche da educatrici ed educatori regionali. È stata introdotta un’“allerta” precoce già a partire da 30 ore di assenza in poche settimane e un monitoraggio per le assenze maggiori a 200 ore. Il contatto diretto con le famiglie resta fondamentale. Essenziali sono pure le collaborazioni mirate con la rete dei servizi psico-sociali e di protezione, collaborazioni potenziate negli ultimi anni”, ha spiegato Marina Carobbio Guscetti. Altre misure seguiranno. “È previsto, tra le altre cose, l’avvio di un lavoro di indagine per andare a fondo sulle cause, avere una visione d’insieme sul seguito dato ad allieve e allievi, così da poter adeguare ulteriormente le risposte”.
Modifica di regolamento nel medio superiore
“All’aumento delle fragilità giovanili, segnalato da allieve e allievi stessi, da famiglie e da docenti anche nel medio superiore, può contribuire la pressione esercitata dalla scuola e dalle valutazioni, una pressione che, se protratta nel tempo, rischia di compromettere il benessere così come il rendimento”, ha proseguito la direttrice del DECS. Dopo un confronto con le direttrici e i direttori e un’attenta riflessione, è stato modificato l’articolo 48 del Regolamento delle scuole medie superiori, allentando il limite alle ripetizioni, una modifica che entra in vigore quest’anno.
Promozione del benessere digitale
Si intensificano i lavori sul fronte della promozione del benessere digitale. “La dipendenza dall’utilizzo di dispositivi elettronici pone seri problemi di salute individuale e pubblica, che come responsabile del DECS, ma anche come medica, ritengo vadano affrontati. È un problema di società. La scuola può giocare un ruolo. Si tratta di moltiplicare gli sforzi per rafforzare l’educazione all’uso consapevole, sicuro e responsabile delle nuove tecnologie, anche costruendo un patto con le famiglie. Si tratta al tempo stesso di garantire che gli spazi scolastici restino un luogo di scambi umani, di relazioni interpersonali, di socializzazione”. In Ticino nelle scuole medie vige un divieto di utilizzo dei dispositivi elettronici personali da parte di allieve e allievi. “Di recente abbiamo effettuato un approfondimento basato sulle esperienze concrete delle 36 sedi. Dai riscontri ricevuti sono emersi spunti interessanti per adattare le attuali disposizioni”.
Tenuto conto del progressivo abbassamento dell’età delle utilizzatrici e degli utilizzatori, diventa urgente chinarsi anche sulle scuole comunali. “L’intenzione del DECS di rafforzare l’educazione all’uso consapevole delle nuove tecnologie, preparando ed estendendo parallelamente il divieto di utilizzo dei dispositivi elettronici anche alle scuole comunali – con gli accorgimenti necessari –, è stata presentata formalmente nel corso dell’estate a una delegazione del Comitato dell’Associazione dei comuni ticinesi”, ha rilevato Marina Carobbio Guscetti. “Come DECS, riteniamo opportuno e doveroso sentire e far tesoro dei pareri delle autorità politiche e scolastiche comunali, di altri portatori di interesse, tra cui la Conferenza cantonale dei genitori, e del mondo della scuola, al fine di elaborare e introdurre normative condivise e adeguate al contesto”. L’orizzonte temporale per l’implementazione è l’autunno 2025.
Strategia per l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole
La direttrice del DECS ha poi informato sulla nuova Strategia per l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Il documento, elaborato dalla Commissione per l’educazione affettiva e sessuale nella scuola (CEAS), riflette l’impegno a favorire relazioni sane e rispettose, promuovendo il benessere di ogni allieva e allievo, i futuri adulti della nostra società. La strategia rappresenta un ulteriore passo nella definizione di un approccio serio e condiviso all’educazione sessuale e affettiva, tanto nella scuola dell’obbligo quanto in quella del post-obbligo. Si fonda su una visione comprensiva dell’educazione sessuale, intesa non solo come trasmissione di conoscenze, ma come strumento – adattato in base all’età di allieve e allievi – che presta attenzione agli aspetti affettivi, emotivi, relazionali e fisici, in particolare legati alla salute sessuale, per sviluppare consapevolezza, rispetto e capacità relazionali. “Per fornire alle docenti e ai docenti strumenti di approfondimento utili per accogliere in modo adeguato le domande di allieve e allievi, la CEAS sta lavorando a un progetto di sensibilizzazione rivolto a tutto il corpo insegnante: una formazione via moduli online, che sarà pubblicata gradualmente nel corso dell’anno scolastico”.
Bilancio dell’attuazione delle Direttive sui comportamenti inadeguati in ambito scolastico
Nel corso del mese di giugno del 2023 erano state adottate le Direttive sui comportamenti inadeguati in ambito scolastico destinate agli istituti scolastici cantonali. A un anno di distanza il raggio di azione delle Direttive era stato esteso alle scuole comunali. Da giugno 2023 ad oggi sono state 23 le segnalazioni che riguardano le scuole cantonali: in 17 casi sono state adottate misure; tre casi si sono risolti senza richiami; tre procedimenti sono ancora in corso. “Ci tengo a sottolineare che la maggior parte delle docenti e dei docenti lavora con rispetto”, ha evidenziato Marina Carobbio Guscetti. “L’introduzione di questo importante strumento – che mira a un rafforzamento della cultura del rispetto per contrastare comportamenti, linguaggio o atteggiamenti che svalutano allieve e allievi – sembra dimostrare la sua efficacia. Riflessioni sono in corso su come migliorare ulteriormente, in particolare per l’ascolto e le segnalazioni provenienti direttamente da allieve e allievi”.
Presentati i risultati dello studio sulle lezioni private in Canton Ticino. Pronte misure
Analizzato, a dieci anni dall’ultima rilevazione, il ricorso alle lezioni private da parte di allieve e allievi della scuola media, della scuola media superiore e delle scuole professionali. Lo studio, realizzato dal Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi (CIRSE) del DFA/ASP della SUPSI, non si è limitato a quantificare il ricorso alle ripetizioni, ma ha preso in considerazione anche il sostegno offerto dalle scuole per favorire il successo formativo e il ruolo delle famiglie nell’apprendimento. Sul piano quantitativo emerge che tra il 20% e il 45% delle allieve e degli allievi ricorre ad aiuti extrascolastici, con la scuola media che registra il tasso più elevato. Dati significativi, sostanzialmente in linea con quanto rilevato dieci anni or sono, che sollevano interrogativi importanti. Un ulteriore elemento emerso riguarda le misure di sostegno offerte direttamente dagli istituti, spesso in collaborazione con enti o associazioni: le percentuali di allieve e allievi che vi fanno ricorso risultano basse. L’indagine suggerisce che, sebbene la scuola proponga diverse opportunità di aiuto allo studio, queste non siano sempre percepite come pienamente rispondenti ai bisogni. Ne consegue che molte famiglie scelgono di investire in lezioni private, con un onere economico non indifferente e non sostenibile per tutti.
“Le disparità sociali legate al ricorso alle lezioni private ovviamente ci interpellano, in quanto entrano in contrasto con i valori di inclusione e accessibilità che caratterizzano il nostro sistema scolastico”, ha dichiarato il coordinatore del DECS e direttore della Divisione della scuola Emanuele Berger. Lo studio evidenzia la necessità di investire ulteriormente nella scuola e nell’educazione. “Su un piano generale l’indagine spinge a rafforzare una didattica capace di valorizzare il potenziale di ciascuna e ciascuno all’interno dell’aula”. Al tempo stesso il DECS intende intervenire sulle misure di sostegno offerte dagli istituti: già da quest’anno scolastico sarà avviato un progetto pilota, nella scuola media, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta, favorire l’apprendimento di allieve e allievi e ridurre il ricorso alle lezioni private. La nuova iniziativa, ha specificato Emanuele Berger, “mira a rafforzare competenze di studio autonome ed efficaci”. Il progetto valorizzerà anche il tutoraggio tra pari, in cui allieve e allievi più esperti sostengono compagne e compagni che incontrano maggiori difficoltà. Un aspetto centrale sarà inoltre il coinvolgimento delle famiglie: “Attraverso incontri informativi e formativi si intende rafforzare l’alleanza educativa a sostegno delle allieve e degli allievi”.
Accessibilità, differenziazione, inclusione
Lo scorso 21 e 22 agosto si sono svolte a Bellinzona due giornate di formazione dedicate al personale della scuola dell’obbligo. L’iniziativa – una delle numerose organizzate per e con il corpo insegnante – ha visto la partecipazione di oltre 200 quadri e più di 800 docenti, operatrici e operatori scolastici riuniti per riflettere e confrontarsi su un tema centrale per la scuola di oggi: riconoscere e valorizzare l’eterogeneità delle esperienze e dei percorsi di apprendimento attraverso pratiche di accessibilità, differenziazione e risposte educative mirate. Queste giornate hanno rappresentato un’occasione concreta di scambio e di crescita professionale. Emanuele Berger ha sottolineato che “le partecipanti e i partecipanti hanno potuto conoscere esperienze didattiche reali, presentate in oltre 30 atelier e workshop curati da docenti della scuola dell’obbligo, e raccogliere nuovi stimoli grazie alle conferenze, utili a sostenere una progettazione didattica più attenta ai bisogni di ciascuno”. L’edizione appena conclusa si inserisce nel percorso di formazione che, dal 2015, accompagna l’attuazione del Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese. In questi anni oltre 10’000 docenti e quadri scolastici hanno preso parte agli atelier, scoprendo e condividendo buone pratiche nate proprio nelle nostre scuole. La Sezione della pedagogia speciale sta dal canto suo portando avanti la riorganizzazione delle prestazioni destinate alle allieve e agli allievi con bisogni educativi particolari, nel solco del progetto “Ripensare l’inclusione”, che mira a promuovere l’accessibilità e l’inclusione del sistema scolastico ticinese. Lo scorso anno, ha ricordato Emanuele Berger, è stata introdotta una gestione coordinata delle misure di sostegno. La Sezione della pedagogia speciale ha assunto il compito di garantire una visione d’insieme e un coordinamento unitario, così da assicurare maggiore continuità e coerenza nella definizione dei bisogni delle allieve e degli allievi e nella scelta dei sostegni più adeguati. Un ulteriore sviluppo riguarda l’introduzione, progressiva da quest’anno, di una “dotazione di base per i sostegni”: un budget destinato ai circondari (per le scuole comunali) e alle regioni (per le scuole medie), che sarà gestito localmente dai capigruppo del sostegno pedagogico in collaborazione con le direzioni scolastiche.
Sono 12’000 le persone impegnate in un percorso di formazione professionale
Sono circa 12’000 le persone che oggi iniziano o riprendono la loro formazione in uno dei 22 centri e istituti professionali del cantone. Paolo Colombo, direttore della Divisione della formazione professionale (DFP) ha presentato i dati ancora provvisori delle persone in formazione: 350 giovani inseriti in un pretirocinio, circa 10’450 nella formazione professionale di base (6’650 nella forma duale scuola-azienda e 3’800 in una scuola a tempo pieno), e 1’200 nella formazione professionale superiore di livello terziario in una Scuola Specializzata Superiore (SSS).
Per quanto riguarda la campagna di collocamento a tirocinio, che si concluderà a fine ottobre, Paolo Colombo ha precisato che “allo stato attuale sono stati sottoscritti 1’877 nuovi contratti di apprendistato duale”. L’evoluzione dei nuovi contratti ricalca la tendenza dello scorso anno. Per le giovani e i giovani ancora alla ricerca di un posto di apprendistato, la DFP, con l’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale (UOSP), ha attivato nelle scorse settimane il Gruppo operativo per il collocamento a tirocinio (GOCT). Quest’anno si sono annunciati 197 giovani (200 nel 2024). Le ispettrici e gli ispettori di tirocinio e le orientatrici e gli orientatori stanno già lavorando per sostenerli e metterli in contatto con le aziende che hanno posti di apprendistato vacanti. Le attività di sostegno al collocamento proseguiranno sino a fine ottobre, con l’obiettivo di inserire le ragazze e i ragazzi in percorsi formativi o in una offerta transitoria.
Millestrade ed evento SwissSkills a Berna
Paolo Colombo ha ricordato che, per far conoscere le opportunità offerte dalla formazione professionale di base e superiore a giovani, genitori, adulti e aziende, anche nell’anno scolastico 2025-2026 proseguirà il progetto Millestrade, coordinato dalla DFP in collaborazione con l’UOSP, la Città dei mestieri della Svizzera italiana e i partner della formazione professionale.
Tra gli eventi di promozione di portata nazionale quest’anno torna SwissSkills, dal 17 al 21 settembre 2025 a Berna, dove sarà possibile conoscere oltre 150 professioni e assistere alle competizioni che vedranno protagonisti le migliori apprendiste e i migliori apprendisti in più di 90 discipline. Sono oltre 1’000 le allieve e gli allievi di scuola media del Ticino che si recheranno in visita. La squadra del Cantone Ticino, composta da una quarantina di giovani apprendiste e apprendisti selezionati per la manifestazione, sarà presentata ufficialmente il 5 settembre all’Espocentro di Bellinzona. Nell’ambito degli appuntamenti di Millestrade in autunno si terrà a Palazzo delle Orsoline la giornata delle porte aperte, dedicata alla presentazione degli apprendistati offerti dall’Amministrazione cantonale.
Migliori auguri per il nuovo anno scolastico
La direttrice del DECS Marina Carobbio Guscetti ha citato in chiusura l’Osservatorio docenti, il dispositivo di monitoraggio permanente annunciato a dicembre 2024 volto a fornire una panoramica aggiornata del corpo docente in carica nella scuola pubblica e dell’evoluzione del fabbisogno. Il primo rapporto verrà trasmesso a breve al Parlamento e poi reso pubblico.
La Consigliera di Stato ha concluso la conferenza stampa con gli auguri di un ottimo inizio di anno scolastico ad allieve e allievi, alle famiglie e al personale scolastico tutto.
Appuntamento
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Apertura dell’anno scolastico 2025-2026
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
26 agosto 2025