Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
Discorso
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport
22 ottobre 2025
Intervento della Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti alla serata-evento in onore della Vox Blenii, 15 ottobre 2025, Acquarossa
– Fa stato il discorso orale –
Gentili signore, gentili signori,
gentili Professor Pedroietta,
gentile signor Ravelli,
gentile signor Tettamanti,
gentili membri della Vox Blenii,
gentile signora Luisa Poggi,
gentili signori Aurelio Beretta, Remo Gandolfi, Gianni Guidicelli e Francesco Toschini,
in rappresentanza del Consiglio di Stato e in qualità di direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) è un grandissimo piacere poter essere presente qui al Cinema Teatro Blenio con voi questa sera per celebrare, come è giusto che sia, la lunga e proficua attività della Vox Blenii.
Siamo qui assieme per sottolineare il grande valore e l’importanza del percorso culturale e – permettetemi di dirlo – del percorso “umano” portato avanti da questa formazione musicale.
Ci tenevo molto a essere presente qui con voi oggi perché come Cantone stiamo lavorando molto per promuovere la cultura in Ticino. Per la prima volta nel 2024 abbiamo creato delle Linee programmatiche cantonali di politica culturale, grazie a un processo molto partecipativo. Tra i 10 obiettivi identificati per questo quadriennio, il primo è proprio “Valorizzare il patrimonio culturale facilitando l’accesso all’offerta e assicurando la partecipazione e l’inclusione di tutte le categorie di popolazione”. Un lavoro che la Vox Blenii, ci tornerò più tardi, fa già da molti anni.
Per perseguire questo obiettivo, abbiamo proposto una modifica della Legge sul sostegno alla cultura, recentemente approvata a larghissima maggioranza dal Gran Consiglio. Abbiamo inoltre elaborato un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare “100 giorni per la musica”, approvato a larga maggioranza dal Gran Consiglio proprio settimana scorsa, che ci permetterà di sostenere meglio e di più il settore della formazione musicale extrascolastica (scuole di musica, bande e cori), rendendola più accessibile per le famiglie e riconoscendo meglio anche il lavoro di chi vive di musica.
Nel 2025 la Vox Blenii, assieme a un’altra importante voce del patrimonio musicale ticinese, Vent Negru, è stata riconosciuta ai Premi svizzeri di musica da parte dell’Ufficio federale della cultura. Un premio speciale di musica è stato conferito pure alla rassegna “Facciamo la Corte!” di Muzzano. Dei riconoscimenti importanti di cui, come Cantone, siamo molto fieri e per i quali ci complimentiamo con voi. Come Dipartimento, assieme alla Divisione della cultura e degli studi universitari, avremo modo di celebrare e sottolineare questo bel traguardo anche personalmente, ricevendovi ufficialmente nelle prossime settimane.
Non è però nel 2025 che scopriamo il vostro valore. È da tanti anni che vi conosciamo e apprezziamo la vostra attività. Il DECS ha sostenuto il vostro lavoro sia sul fronte della vostra produzione musicale, sia sul fronte dell’importante rassegna “Tre giorni di musica popolare” da voi promossa, sostenuta dall’ente pubblico fin dalla fine degli anni ’90 e l’ultima volta ancora l’anno scorso (2024).
Non mi dilungherò nell’analisi del vostro contributo culturale, anche perché dopo di me interverrà chi senza dubbio è più qualificato di me per farlo. Ci tengo però a sottolineare alcuni aspetti che ritengo centrali nella vostra importante e meritevole attività all'interfaccia tra musica, conservazione e diffusione del patrimonio culturale e storico.
Sin dalla metà degli anni ’80, siete stati ben più di un gruppo di musica popolare. Vi siete impegnati “dal basso” nella ricerca, nella raccolta, nella classificazione, nella salvaguardia e nella diffusione di innumerevoli documenti sonori, testimonianze, canti e musiche tradizionali popolari provenienti da un territorio esteso e che senza di voi – inevitabilmente – sarebbero stati per sempre perduti. Un lavoro svolto con grande umiltà e che anche per questo merita riconoscimento. Avete preservato delle tracce di memoria di grande valore, che ci ricordano le nostre origini, i trascorsi di chi prima di noi ha abitato queste terre, le vicende piccole e grandi che marcano le vite di ognuna o ognuno di noi. Con la vostra attività, siete stati custodi di importanti frammenti di una tradizione orale popolare che ha segnato e contraddistinto profondamente e lungamente la nostra cultura (ma non solo la nostra) per secoli. Una lunga storia che ha subito un rapido mutamento con l’avvento della possibilità di trascrivere e registrare queste memorie, possibilità preziose ma che, al contempo, hanno anche reso non più strettamente necessario tramandare le storie di voce in voce, di generazione in generazione, per aver certezza di preservare almeno un po’ dell’esperienza e delle storie di chi ci ha preceduti.
Una storia, come ben emerge dal vostro repertorio, che parla spesso anche di migrazioni, di arrivi e di partenze, di traiettorie di vita che si incrociano. Una “contaminazione culturale” reciproca che diventa arricchimento, condivisione, crescita comune. Perché ogni popolo ha le proprie tradizioni popolari, anche in termini musicali, ma la musica ci aiuta anche a capire che – in fondo – siamo tutti un unico grande popolo di esseri umani. Donne e uomini con forze e fragilità, con vite costellate da gioie e dolori, più o meno fortunati, ma tutte e tutti accomunati da un destino comune.
La Vox Blenii ha saputo valorizzare anche questa dimensione profondamente umana e comunitaria della musica, facendosi promotrice di momenti di incontro e scambio culturale indimenticabili, con le già menzionate “tre giorni di musica popolare”; eventi che per anni hanno portato in valle – nella Valle di cui siete la voce – numerose formazioni di origini geografiche diverse, tutte attive nella ricerca e nella diffusione della musica popolare, dimostrando anche in questo modo che questa musica, che queste culture, non conoscono frontiere.
Vi è poi lo scambio diretto, personale, umano, con le tante persone, soprattutto anziane e anziani, che grazie a voi, al vostro ascolto, alla vostra cura, hanno potuto trasmettere a noi e a chi verrà dopo di noi delle testimonianze di inestimabile valore che giungono da altri tempi. Ricordi dei canti e delle musiche sentiti e appresi dai loro genitori, dalle loro nonne e dai loro nonni, dai nostri avi. Persone che ci tengo qui a ricordare e a ringraziare – anche quelle che non sono più oggi qui con noi – per avere contribuito in modo generoso, disinteressato e determinante alla conservazione e alla trasmissione di questo patrimonio comune di cultura.
Cari membri della Vox Blenii,
Per tutto questo, per tutto ciò che avete fatto in questi lunghi anni di attività e che ancora – ne sono sicura – continuerete a fare anche in futuro, vi ringrazio di cuore.
Come Dipartimento, come Cantone, facciamo molto per custodire e valorizzare il nostro patrimonio culturale. Penso alle attività dell’Archivio di Stato, del Centro di dialettologia e di etnografia, delle Biblioteche cantonali, dell’Osservatorio culturale e dell’Ufficio del sostegno alla cultura, ma anche all’attività svolta nelle scuole e a molto altro ancora. Questo lavoro necessita però sempre anche della partecipazione di tutte e tutti i cittadini, perché la cultura appartiene a noi tutti e tutti contribuiamo ad arricchirla e a plasmarla nel tempo. Fortunatamente le persone che con il proprio lavoro, la propria passione e la propria partecipazione contribuiscono ad arricchire questo patrimonio comune sono ancora molte. Serate come questa ne sono un esempio, e voi tutte e tutti ne fate parte.
Un grande ringraziamento dunque anche chi ha organizzato questa serata (Ariano Belli e Massimo Mazzi), a chi interverrà dopo di me, e a voi tutte e tutti, signore e signori, per la vostra importante e significativa presenza. Un ulteriore segno di interesse e di cultura.
Grazie ancora per l’invito e buona serata a voi tutte e tutti.




