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Autori: Paola Decristophoris
Data: 15 dicembre 2009

Studio sulla presenza di batteri resistenti agli antibiotici negli animali domestici e nelle persone

I nostri amici a quattro zampe e noi condividiamo molto... anche i batteri?

Chi possiede un cane o un gatto lo sa e può confermarlo: la loro vicinanza ci conforta e le ore trascorse insieme sono davvero dei piacevoli momenti. Negli ultimi decenni il ruolo assunto da questi animali nella nostra società è diventato sempre più importante. Il contatto tra padrone e amico a quattro zampe è più stretto, fino al punto di condividere anche la giornata lavorativa in ufficio. Inoltre, il ruolo di cani e gatti è molto importante anche nella cura e nella riabilitazione di persone malate croniche o anziane. A questo scopo i cani, ad esempio, ricevono una formazione specifica e il loro contributo alla terapia viene denominato "pet-therapy" (dall'inglese, terapia con animali).

Attualmente in Ticino, secondo un censimento effettuato nell'ambito di un lavoro di dottorato finanziato dall'Ufficio federale di veterinaria (UFV) e svolto in collaborazione tra l'Istituto cantonale di microbiologia, ICM e l'Istituto tropicale svizzero, STI, sono 31 gli Istituti a lunga degenza che ospitano un cane o un gatto o che ricorrono alla "pet-therapy", ossia il 47 % degli Istituti ticinesi. Questa proporzione può variare da Cantone a Cantone, ed è probabilmente influenzata anche da fattori culturali. Ad esempio una stima ha rivelato che il 67 % degli Istituti a lunga degenza del Canton Berna e il 75% degli Istituti del Canton Zurigo detengono un cane o un gatto o fanno ricorso alla "pet-therapy".

Fin dalla notte dei tempi l'uomo non è mai vissuto solo, ancora prima che il "Canis lupus domesticus" diventasse un fedele amico, l'uomo si è abituato alla presenza di microorganismi nell'aria, nell'acqua, nel suolo e sulla propria pelle. Ognuno di noi possiede infatti su di sé milioni di microscopici organismi chiamati batteri che ci permettono di vivere in equilibrio con il nostro corpo e con l'ambiente che ci circonda. L'accresciuta vicinanza con i nostri amici a quattro zampe deve renderci coscienti del fatto che bisogna prestare attenzione affinché il legame tra uomo e animale possa fruttare il massimo beneficio per entrambi.

Cambiamenti nella medicina moderna, parallelamente a un accresciuto utilizzo di antibiotici per combattere i batteri "fastidiosi" che causano infezioni hanno portato all'acquisizione di resistenze verso gli antibiotici anche da parte di batteri "amici", presenti nelle mucose (bocca, orecchie, naso,...) di uomini e animali. Questi batteri possono approfittare di una condizione di debolezza dell'individuo che li ospita e creare dei fastidi ad esempio a livello di infezioni di ferite. Il trattamento di eventuali infezioni è complicato dal fatto che la scelta di antibiotici utilizzabili per fermare l'infezione è più o meno ridotta a seconda del tipo di resistenza mostrata dal microrganismo responsabile del disturbo. Questo tipo di situazione può verificarsi sia nell'uomo sia negli animali.

Con un lavoro di dottorato in biologia sull'"Epidemiologia degli stafilococchi multiresistenti agli antibiotici nei gatti, nei cani e nelle persone in Svizzera" si vuole verificare l'attuale situazione a livello di batteri resistenti agli antibiotici, e in particolare negli stafilococchi, presenti nelle mucose di persone e di animali da compagnia nel nostro Paese. Il lavoro è svolto sull'arco di 3 anni, in collaborazione tra l'UFV, l'ICM e il STI, nei quali vengono studiati i batteri presenti nel naso delle persone e nel naso e orecchie di cani e gatti.

La ricerca è condotta, oltre che nel nostro Cantone, anche nei Cantoni di Berna, Zurigo e Vaud. Lo studio è svolto negli Istituti a lunga degenza così come nella popolazione al di fuori di questi ultimi. Chi acconsente a partecipare allo studio deve effettuare uno striscio al naso (con un batuffolo di ovatta in una narice), rispondere alle domande di un questionario relativo al tipo di legame che ha instaurato con gli animali domestici e in particolar modo con cani e gatti, e fornire delle informazioni riguardanti il proprio stato di salute.

I dati raccolti tramite il questionario sono analizzati statisticamente e relazionati ai risultati ottenuti con le analisi di laboratorio sui batuffoli di ovatta. Si ha così una fotografia di come sono distribuiti gli stafilococchi resistenti agli antibiotici nei vari Cantoni svizzeri. I risultati di questo studio dovranno essere valutati da un punto di vista dell'igiene e della microbiologia prendendo pure in considerazione il ruolo, di primaria importanza, a livello psicologico, che gli animali rivestono per i proprietari, per la cura di pazienti anziani e di malati cronici. I risultati del progetto saranno quindi utili per stabilire, se del caso, delle linee guida e delle misure di igiene da proporre a veterinari, istituti di lunga degenza e proprietari di animali.