Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

N1 - 2021

comune, s. m.

In volata verso il traguardo

In servizio all’Amministrazione cantonale dal 2001, Gianni Baffelli affronta con slancio le ultime elezioni comunali in qualità di funzionario pubblico

Autori: Mattia Bertoldi
Autori foto: Ivan Vanolli
Data: 09 marzo 2020

Giacca e cravatta, lo stemma del Cantone Ticino ben appuntato sul bavero, passo lungo e rapido: impossibile non notare Gianni Baffelli (64 anni) lungo i corridoi di Palazzo delle Orsoline. Dopo gli studi in chimica e aver lavorato nel settore privato per i primi vent'anni della sua carriera, nel 2001 si è cimentato nel settore pubblico in qualità di responsabile web del Dipartimento del territorio. "Ho sempre avuto il pallino della tecnologia e conoscevo molto bene i computer utilizzati nell’azienda per cui lavoravo. Ricordo un servizio dell'allora TSI nella prima metà degli anni Novanta; mi chiesero di presentare il Macintosh Quadra 650, che all'epoca aveva l'impressionante memoria di 136 Megabyte. La giornalista mi chiese se non fossero troppi, io ho risposto che probabilmente non li avremmo riempiti mai prima della mia pensione. Oggi abbiamo cellulari con una capacità di memoria di quasi 2000 volte superiore".

Il tempo corre.

"E in effetti qui in ufficio tengo una clessidra che mi hanno regalato i miei figli (Simone e Chiara) per ricordarmi che, sì, tempus fugit. Ed è importante trascorrere del tempo anche a casa, in compagnia di mia moglie Myriam".

Dopo i trascorsi al Dipartimento del territorio, l’arrivo in Cancelleria per svolgere (negli anni) diverse funzioni: responsabile del Servizio di accoglienza; coordinatore in logistica; corrispondente salute e sicurezza sul posto di lavoro, coordinatore informatico.

"Sono attivo su più fronti, è vero, e vengo sollecitato per questioni di diverso tipo. Per esempio, solo un mese fa, una signora ha intrapreso un sit in di protesta davanti a Palazzo delle Orsoline per ottenere delle risposte da parte delle autorità circa la possibilità di ottenere un ricongiungimento familiare. Ha trascorso a nostra insaputa l'intera notte vicino al cancello, e il mattino successivo ci siamo innanzitutto preoccupati che potesse bere qualcosa di caldo e mangiare qualche biscotto. Fortunatamente, è stato poi aiutata da alcuni dipendenti del Comune di Bellinzona".

Quale evento l'ha coinvolta di più, in questi anni?

"Il processo alle quattro persone accusate di terrorismo che si è svolto al Tribunale penale federale di Bellinzona tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo 2016, perché ha portato al varo di un importante dispositivo di sicurezza che ha coinvolto anche Palazzo delle Orsoline. Abbiamo dovuto analizzare ogni cosa dal punto di vista della logistica, della sicurezza e dell'informatica. Ricordo quei giorni con interesse per due motivi: innanzitutto mi ha permesso di scoprire angoli inaspettati del Palazzo dove lavoro tutti i giorni, per esempio i sotterranei. In secondo luogo, ho avuto la possibilità di conoscere e lavorare con decine di dipendenti dello Stato che hanno dato sempre il massimo per arrivare pronti all'appuntamento ed evitare incidenti".

Quali sono gli aspetti che più la appassionano, in giornate del genere?

"Interagire con gli altri è di sicuro qualcosa che si sposa bene al mio carattere. Quando sono entrato nel settore pubblico, ho subito notato che i ritmi di lavoro potevano anche essere meno intensi rispetto al settore privato, ma qui ci sono molte più occasioni di incontro con gli altri - colleghi o semplici cittadini. Cerco quindi di portare positività e serietà in ogni frangente. A tal proposito, l'appuntamento delle elezioni (federali, cantonali o comunali) è molto interessante perché si lavora fianco a fianco con decine di colleghi".

Le elezioni creano molta attesa in tutto il Cantone. È così anche per un funzionario?

"Direi di sì. Io ho partecipato al primo appuntamento elettorale nel 2004, in qualità di responsabile della comunicazione web del Dipartimento del territorio. Ne ho vissute quindi diverse e nel corso degli anni ho legato con molti colleghi che si occupano di logistica, sicurezza e sistemi informatici. È sempre un piacere lavorare con un gruppo affiatato di persone, con le quali si può anche brindare alla fine dei lavori di spoglio".

Quali sono le chiavi per superare invece i momenti di difficoltà e tensione?

"Innanzitutto la condivisione del problema, perché se si è in gruppo è più facile cercare anche la soluzione. Affrontare momenti del genere da soli è molto complicato: l'attesa coinvolge migliaia di cittadini e la pressione può essere parecchia".

Tra le passioni, lo sport; in particolare la corsa e il ciclismo.

"La corsa è stato il primo sport in cui mi sono sentito forte. Fino all'età di 14 anni, infatti, ero abbastanza imbranato e quando si formavano le squadre per una partita di pallacanestro o di calcio ero sempre l'ultimo a essere chiamato. Poi, a scuola, noi alunni siamo stati sottoposti ai soliti test attitudinali e nella corsa ho sbaragliato (e sbalordito) tutti con un tempo di 3 minuti e 18 secondi sul chilometro. Così, complice quella disciplina, mi sono avvicinato alla corsa d'orientamento e al mezzofondo; con l'età mi sono concentrato sulle gare più lunghe, per esempio la maratona della Jungfrau - 42 chilometri di corsa in montagna con oltre 1800 metri di dislivello. Sono arrivato al traguardo che avevo i crampi anche alle orecchie!"

Eppure, ci dicono che lei qualche volta copre il tragitto casa-lavoro (Tesserete-Bellinzona, circa 27 chilometri) di corsa.

"Mi capita ogni tanto in estate. Parto poco dopo le 3 di notte e sono in ufficio per le 7.30. In bicicletta è più facile - 90 minuti ed entro in servizio. Il ciclismo è un'altra attività che prediligo, insieme allo spinning. Il mio sport preferito (sfortunatamente mai praticato) è però il rugby, che seguo sempre con molta attenzione".

Quali sono le qualità che la corsa e il ciclismo richiedono, e che le sono anche utili sul posto di lavoro?

"La disciplina. Mi alleno cinque, sei volte a settimana e a volte devo farlo con appena un'ora e mezza a disposizione, svolgendo delle sessioni intense e molto precise. Sono molto disciplinato anche sul posto di lavoro, perché per me è il solo modo di esprimere impegno e passione. In tutto ciò che faccio".