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N2 - 2021

digitale, agg.

Autori: Redazione DT
Autori foto: Elizabeth La Rosa
Data: 21 dicembre 2021

OASI riceve il Premio Möbius Speciale per digitale e ambiente

Il consiglio della Fondazione Möbius ha assegnato il riconoscimento all’Osservatorio ambientale della Svizzera italiana del Dipartimento del territorio (DT) per il suo slancio pioneristico

Voluta e sviluppata dal DT nel 2002, da vent’anni OASI promuove un'osservazione ambientale permanente per il canton Ticino e di recente ha ricevuto dalla Fondazione Möbius il premio speciale “Digitale e ambiente” per lo slancio pioneristico e la sua continuità nel proporre soluzioni innovative alle necessità di monitoraggio e di informazione ambientale. Ne parliamo con Marco Andretta, Capo Progetto nonché Capo dell’Ufficio del monitoraggio ambientale del DT.

Che cosa è l'Osservatorio ambientale della Svizzera italiana (OASI)?

OASI è un sistema di informazioni d’avanguardia che permette di seguire nel tempo e nello spazio l'evoluzione ambientale, in modo trasparente e di rapido accesso per tutti. Quotidianamente il sistema raccoglie e pubblica molteplici dati ambientali sulla piattaforma digitale www.ti.ch/oasi

Come è nato OASI?

Il concetto di osservatorio non è una novità; storicamente queste entità erano costitute da filiere indipendenti. Fino a vent’anni fa in Amministrazione cantonale era difficile accedere ai dati: ogni ufficio usava strumenti autonomi per gestire e archiviare i propri, e molteplici file erano sui PC personali, disponibili esclusivamente su richiesta. Di conseguenza, un’analisi integrata dei dati era impossibile. Una situazione non ottimale, anche in funzione del flusso di dati in entrata che in quegli anni continuava a crescere. Servivano nuove soluzioni e le nuove tecnologie digitali in evoluzione - capaci di raccogliere grandi quantità di dati dissimili, di farli interagire tra loro e fornire una valenza attiva di verifica - si stavano rivelando un’opportunità irrinunciabile. Giocando d’anticipo, gli iniziatori del progetto (Giovanni Bernasconi e Angelo Bernasconi) decisero dunque di creare una piattaforma a supporto del processo decisionale in merito misure da adottare per ridurre l’inquinamento, per poi misurarne gli effetti e, magari, prevederne l’evoluzione. Una sorta di internet delle cose ambientali.

Dallo stanzino delle pulizie al big data analysis system

Siamo nati su un unico server collocato nello stanzino delle pulizie, che ci è costato anche un breve blackout quando il personale delle pulizie tolse accidentalmente la presa. Oggi i nostri server sono gestiti in modo sicuro e trattano oltre 140 milioni di valori ogni anno. Grazie alla creazione di un team multidisciplinare e ad una rete di collaborazioni interne all’Amministrazione cantonale ed esterne, che ha coinvolto diversi settori (istituti) del Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI e diversi studi di ingegneria privati, siamo passati dal vecchio paradigma di sistema isolato alla messa a diposizione di dati precisi e aggiornati, scaricabili e utilizzabili liberamente, favorendo la condivisione e la ricerca nel senso più pieno dell’open government data.

Pionieri e precursori

In alcuni settori siamo stati dei precursori: il Ticino è stato il primo cantone a pubblicare il catasto del potenziale solare di tutti i tetti e, ad oggi, siamo l’unico cantone a pubblicare dati giornalieri sulle emissioni dell’Impianto cantonale di termovalorizzazione dei rifiuti. Siamo stati anche i primi nel 2011 a realizzare un’App (l’attuale airCheck) dedicata alla qualità dell’aria. Questa applicazione è piaciuta ad altri cantoni e all’Ufficio federale dell’ambiente che ci ha incaricato di estenderla a tutta la Svizzera. Nel 2017 le mappe della qualità di airCHeck sono state integrate nell’app di Meteo svizzera (nel tema salute), una delle applicazioni mobile più utilizzate dagli svizzeri. Inoltre, dalla scorsa estate siamo il primo cantone a pubblicare la previsione del massimo valore di ozono per il giorno seguente, un servizio innovativo basato su intelligenza artificiale e sviluppato con la SUPSI.

Le persone

La creazione dell'OASI è divenuta effettiva il 3 giugno 2002 con l'approvazione da parte del Gran Consiglio del Messaggio del Consiglio di Stato e del relativo Decreto legislativo.

Fondatori: Giovanni Bernasconi e Angelo Bernasconi

Collaboratori attuali: Rachele Longhitano, Marco Genasci, Ulrich Joss, Loris Pelloni, Michele Politta, Marco Steiger, Valerio Fumagalli, Dario Rezzonico.