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N2 - 2021

digitale, agg.

Autori: Redazione
Autori foto: Elizabeth La Rosa
Data: 21 dicembre 2021

«Questo progetto è in continua evoluzione»

Competenze tecniche accresciute, una nuova strategia di comunicazione e la digitalizzazione dei processi e delle procedure interne: sono i tre assi principali su cui si sta sviluppando l’attività del Controllo cantonale delle finanze (CCF), alla cui direzione opera Giovanni Cavallero

Giovanni Cavallero, partiamo con la classica domanda: ci spieghi che cos’è e cosa fa il Controllo cantonale delle finanze (CCF).

«È l’Organo amministrativo superiore del Cantone in materia di controllo finanziario. È un servizio autonomo e indipendente, attribuito amministrativamente al Direttore del Dipartimento delle istituzioni. Gode dello statuto di Unità amministrativa autonoma in seno all’Amministrazione cantonale (AC), ciò che rafforza la propria autonomia, ed è riconosciuto quale Perito revisore dall’Autorità federale di sorveglianza dei revisori. Il CCF verifica annualmente i conti e il bilancio dello Stato ed esegue la revisione dei Servizi dell'Amministrazione cantonale e degli enti esterni designati dal Consiglio di Stato.

In risposta alle nuove tendenze di revisione, e nell’ambito di un aggiornamento continuo della propria attività, il CCF, nel corso degli anni, ha dato seguito a un’evoluzione continua di procedure interne e processi di lavoro; focalizzandosi di recente su aspetti quali la comunicazione e la digitalizzazione dei processi e delle procedure interne.»

La revisione finanziare dei conti dello Stato e la revisione finanziaria dei servizi che operano per l’amministrazione cantonale comportano competenze tecniche accresciute. Come siete organizzati in questo senso?

«La componente principale di un ente prestatore di servizi è rappresentata dalle risorse umane, cuore di tutta l’attività. In un contesto sempre più impegnativo come quello in cui opera il CCF, gioca un ruolo fondamentale la formazione continua dei collaboratori. Già in sede di pianificazione annuale dell’attività viene riservato un monte ore per ogni collaboratore a disposizione sia per corsi interni, organizzati dal CCF stesso su tematiche specifiche, sia per corsi esterni, organizzati da professionisti del settore. Si dà così la possibilità al collaboratore di tenersi costantemente aggiornato su aspetti pratici e teorici dell’attività di revisione.

Nuove competenze sono state acquisite anche con l’assunzione di nuovi collaboratori in occasione di partenze o dismissioni di personale. In questo caso è stato possibile portare negli ultimi anni all’interno dell’AC professionisti qualificati, formatisi in seno a grosse aziende del settore. Ciò ha rafforzato ulteriormente il gruppo CCF. La formazione dei collaboratori e l’assunzione di nuove risorse qualificate e con esperienze antecedenti permette al CCF di assicurarsi le necessarie qualifiche e competenze per svolgere i differenti mandati di revisione.»

Uno degli assi su cui il CCF sta investendo è quello della comunicazione…

«La comunicazione è un aspetto importante dell’attività di revisione. Comunicare correttamente il risultato, un suggerimento o una raccomandazione scaturita da una revisione è altrettanto importante quanto l’attività di revisione stessa. A questo proposito negli ultimi anni è stata rivista la strategia di comunicazione, in quanto ci siamo accorti che non sempre riuscivamo a essere efficaci; scrivere molto e dilungarsi in spiegazioni tecniche o ridondanti non sempre è sinonimo di una comunicazione efficace. Anzi, spesso fa perdere il nocciolo della comunicazione stessa.»

Concretamente che cosa avete fatto?

«Lo scorso anno abbiamo lanciato un progetto di revisione della strategia di comunicazione del servizio. Abbiamo rivisto la presentazione dei rapporti di revisione e delle altre tipologie di rapporto, quali ad esempio, il rendiconto annuale di attività, la presentazione della pianificazione annuale e quadriennale, come pure le nostre comunicazioni in generale. Abbiamo privilegiato una comunicazione meno descrittiva, più sintetica e mirata, mettendo in risalto, anche dal lato visivo, i risultati e le osservazioni più importanti, senza dimenticare dei riassunti mirati, rivolti al lettore occasionale.

Siamo convinti che una comunicazione più incisiva, basata su rapporti di revisione o di attività più sintetici, porti a risultati migliori.»

L’altro cantiere che ha interessato la vostra attività tocca la digitalizzazione. Ci spiega quali sono le novità in questo campo?

«In parallelo alla comunicazione abbiamo lanciato un processo di digitalizzazione dei differenti processi e delle procedure del CCF. Il lockdown del mese di marzo 2020 e i mesi in telelavoro sono stati l’occasione per dare un’accelerazione a questo progetto, che si concluderà con la sostituzione, prevista da gennaio 2022, del software di supporto della revisione.

Un primo passo è stato compiuti con l’introduzione della firma digitale, ufficiale e riconosciuta dalla Confederazione, con il conseguente invio unicamente per posta elettronica di tutti i documenti del CCF. In questo modo è stata sospesa completamente la trasmissione cartacea.

Anche il processo di revisione è stato completamente digitalizzato. I supporti cartacei sono stati sostituiti dalla scansione elettronica dei documenti di supporto (pezze giustificative, allegati, documenti di lavoro ecc.). La pianificazione dell’attività di revisione, l’analisi dati, la tenuta delle carte di lavoro, il controllo di qualità fino alla stesura e firma dei rapporti: tutto il processo è stato messo in forma digitale.

Il tutto sarà completato, come detto, dall’implementazione graduale da gennaio 2022 di un nuovo software di revisione, in sostituzione dell’attuale ormai vetusto e con dei limiti tecnici e di licenze. Le prime revisioni di test sono già in corso e confidiamo che entro il termine fissato tutti i collaboratori possano utilizzare il nuovo strumento.

Dopo aver rivisto negli scorsi anni il sito internet del CCF – con una presentazione più moderna e accessibile al pubblico – con questo processo di digitalizzazione abbiamo fatto un passo necessario nell’evoluzione dell’attività, standardizzando e snellendo l’attività quotidiana del revisore.»