Ex funzionario di Polizia, Remo Polito (83 anni) offre la sua prospettiva sulla società negli ultimi mesi
Autori: Redazione SIC Data: 13 luglio 2020
Da ex funzionario della Polizia scientifica ticinese (che all'epoca si chiamava Servizio identificazioni e ricerche) ad artista, desideroso di offrire il suo punto di vista sull'emergenza sanitaria legata al Coronavirus. È questo il percorso di Remo Polito, 83.enne di Pianezzo che tra marzo e maggio 2020 ha realizzato un trittico (con la tecnica dell’acrilico, in bianco e nero) nel quale ha prestato particolare attenzione agli effetti della pandemia sulla società ticinese. Secondo le sue intenzioni, infatti, le "persone in bianco (stilizzate) evidenziano la fragilità dell’essere umano 'intaccato' e 'macchiato' da quell’invisibile, sconosciuto e subdolo virus che si nasconde e serpeggia nelle ombre grigie dei miei quadri".
La sua prospettiva sugli ultimi mesi è accompagnata da una nuova consapevolezza: "Da questa pausa forzata dobbiamo trarre vantaggio per meditare, guardandoci dentro. Giudicarci, anche. Tutti bravi a farlo con gli altri, proviamo una volta tanto a guardarci allo specchio e a chiederci come potremmo ripartire con un rinnovato spirito. Una sola cosa è certa: Nulla sarà più come prima e con questo sconosciuto, invisibile e terribile nemico dovremo imparare a convivere".
Il primo quadro è una visione d'insieme della società prima dell'emergenza sanitaria. Il disegno viene presentato così da Polito: "Stop alla frenesia quotidiana. Svolta storica nella nostra vita. Rappresentazione della nostra 'normale quotidianità' prima della pandemia. #distantimavicini".
Il secondo quadro si compone invece di due parti. A sinistra i cosiddetti "nonni balconari", a destra le famiglie alle prese con nuove abitudini (incluso il telelavoro). "Distanti ma vicini. Rimaniamo a casa, ora" aggiunge l'artista. "Questa è la situazione al momento critico del picco epidemiologico. #Assiemecelafaremo".
La terza opera è infine un ringraziamento rivolto a operatori sanitari, agenti di polizia, volontari e istituzioni. "Uno per tutti, tutti per uno" conclude Polito. "Il finale di questo trittico è una manifestazione di gratitudine a tutte quelle persone che hanno 'combattuto al fronte e nelle retrovie' in questa battaglia. #Grazieatutti".
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