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Truffe in farmacia: tre persone rinviate a giudizio alle correzionali

29.11.2011

Il Ministero Pubblico segnala che la Procuratrice Fiorenza Bergomi ha rinviato a giudizio alle Assise correzionali di Mendrisio e di Lugano tre farmacisti, ipotizzando nei loro confronti diversi reati che sarebbero stati commessi fra il 2004 e il 2009.

Per l'uomo l'accusa contempla la truffa ripetuta, l'infrazione alla Legge federale sugli stupefacenti, l'infrazione alla Legge  federale sui medicamenti e i dispositivi medici. Le due donne dovranno invece rispondere rispettivamente di truffa ripetuta e falsità in documenti, e di truffa ripetuta.

In sostanza, essi sono soprattutto accusati di aver ripetutamente partecipato ad ingannare con astuzia, nell'ambito del loro lavoro, i funzionari delle casse malati, della SUVA e dell'AI affermando cose false e sottacendo cose vere, segnatamente trasmettendo loro ricette mediche riferite a farmaci che in realtà non venivano forniti ai clienti, in favore dei quali venivano allestiti dei buoni equivalenti per l'acquisto di altri prodotti. Grazie a questo meccanismo è stato accertato un danno complessivo nei riguardi delle casse malati, della SUVA e dell'AI di oltre 1 milione e 500 mila franchi, con un indebito e diretto profitto di almeno 500 mila franchi.

L'uomo è accusato pure di aver svolto commercio di prodotti anfetaminici senza alcuna autorizzazione, e di aver importato illegalmente e venduto altri medicamenti non omologati in Svizzera. Una delle due donne coinvolte è accusata anche di aver falsificato alcune ricette mediche, ampliando così i rimborsi dovuti.

Il processo avverrà con la formula del rito abbreviato. La Procuratrice Pubblica, anche in considerazione del fatto che i danneggiati sono nel frattempo stati indennizzati, ha proposto per le tre persone coinvolte una condanna alla pena detentiva rispettivamente di 22 mesi, 15 mesi e 10 mesi con una sospensione condizionale di due anni. La difesa sarà assicurata dall'Avvocato Luca Marcellini.

Va detto inoltre che sono state inquisite una sessantina d'altre persone coinvolte nella vicenda in qualità di impiegati delle farmacie e di clienti che si sono prestati alla truffa. Contro di esse sono stati emessi dei decreti d'accusa.

L'inchiesta, tecnicamente complessa, è stata resa possibile anche grazie alla positiva e dinamica  collaborazione dell'Ufficio del farmacista cantonale.