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Caso AET-ZET: terminata l’inchiesta e decisi due rinvii alle Assise criminali

22.03.2012

Il Ministero pubblico segnala che il Procuratore Generale John Noseda ha terminato l'inchiesta relativa al caso AET-ZET.

Come si ricorderà, l'Azienda Elettrica Ticinese (AET) nel dicembre del 2008 aveva acquistato per un prezzo pattuito di  4.6 milioni di franchi - su proposta dell'allora direttore Reto Brunett - la società Zimmerli Energie-Technik (ZET), che si occupava di consulenza tecnica in campo energetico, versando subito 2 milioni di franchi. In realtà il prezzo fissato e pagato, come evidenziato dalla perizia finanziaria che figura agli atti, era ampiamente superiore al valore reale di quell'azienda, che in effetti venne posta in fallimento nell'ottobre dell'anno successivo.

Per far luce su questo episodio, l'AET nei mesi successivi si era rivolta con un esposto alla Procura, che nell'ottobre del 2009 aveva decretato l'arresto dell'ex direttore Brunett ipotizzando nei suoi riguardi l'accusa di truffa, amministrazione infedele, infedeltà nell'amministrazione pubblica e corruzione, aprendo una complessa indagine che appunto ora è stata conclusa.

Il Procuratore Generale ha infatti firmato oggi il rinvio a giudizio di fronte alle Assise criminali per Reto Brunett e per l'allora titolare della ZET Roland Zimmerli. Per quest'ultimo si ipotizza il reato di complicità e di corruzione attiva. Per l'ex direttore dell'AET si ipotizza il reato di amministrazione infedele e corruzione passiva, nonché di infedeltà nella gestione di beni pubblici. Giova segnalare a questo proposito che l'AET è una società di diritto pubblico, dunque il suo direttore è assimilabile ad un funzionario dello Stato: da qui l'accusa d'essersi comportato in modo contrario ai suoi doveri d'ufficio.