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Furti con scasso nelle Tre Valli: due importanti inchieste concluse

27.03.2013

 Il Ministero Pubblico e la Polizia Cantonale comunicano che nel corso delle ultime settimane si sono concluse due inchieste denominate "Tre Valli bis e quater" relative a bande di scassinatori stranieri che hanno colpito il nostro territorio tra agosto e dicembre 2012.

L'azione di queste bande è sicuramente alla base dell'importante aumento dei furti nella zona della Leventina, Riviera e Moesano registrato nella seconda metà del 2012. Le inchieste ed i dispositivi messi in atto dalla Polizia Cantonale in collaborazione con le Guardie di Confine hanno permesso di arrestare da agosto a dicembre dello scorso anno 30 persone, sequestrare diversa refurtiva (tutta poi riconosciuta dalle parti lese), e chiarire numerosi furti. Da notare che non solo il Ticino ma anche altri Cantoni sono stati colpiti, come ad esempio il Grigioni e diversi cantoni della Svizzera Centrale. Solamente le varie inchieste denominate "Tre Valli", hanno permesso di chiarire oltre 73 casi per oltre CHF 330'000.-- di refurtiva sottratta e danni per oltre CHF 120'000.--. Alcuni degli scassinatori sono ancora detenuti in attesa di giudizio ed altri sono colpiti da mandato di cattura.

I risultati nella regione, soprattutto dopo i fermi di agosto e dicembre 2012, sono stati in primo luogo una diminuzione tra dicembre e febbraio dei furti con scasso nelle Tre Valli. Come si può notare del grafico allegato, essi sono passati da 39 del mese di novembre 2012 a 12 del mese di gennaio 2013. Questo equivale ad una sensibile diminuzione.

Queste bande, in parte collegate tra loro, partivano da Milano con veicoli di media cilindrata targati Italia, nel primo pomeriggio per commettere i furti verso sera approfittando dell'assenza dei proprietari. Le varie "squadre" erano composte di regola da tre autori e mentre due commettevano gli scassi il terzo restava in zona con la vettura per poi recuperare i complici dopo i furti. Da notare che la scelta delle abitazioni era casuale e legata a semplici controlli esterni quali l'assenza di luci. Dopo un secondo controllo, nel corso del quale i due scassinatori suonavano il campanello per una verifica, passavano all'azione.

Si sottolinea come, anche in questo caso la collaborazione con i cittadini sia stata fondamentale poiché, parte degli arresti sono stati possibili grazie a precise e tempestive segnalazioni della popolazione. Pertanto visto il modus operandi di questi gruppi si rinnova l'invito a segnalare al più presto movimenti sospetti di persone e veicoli, se possibile con indicazioni circa la marca, il modello e la targa delle auto alla Centrale operativa della Polizia cantonale allo 0848 25 55 55.

Le indagini rese difficoltose anche a causa della scarsa collaborazione degli autori, sono state condotte dalla Sezione Reati contro il Patrimonio con la collaborazione in particolare della Gendarmeria Territoriale di Biasca. La coordinazione delle due principali inchieste é stata svolta dai Procuratori Pubblici Arturo Garzoni e Marisa Alfier.