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Prevenzione di reati in internet

13.08.2013

Negli ultimi tempi si é riscontrato un aumento di segnalazioni riferite alla cosiddetta sextortion: un'estorsione messa in atto per mezzo di immagini e/o filmati a carattere sessuale.I responsabili del ricatto, di solito donne, adescano le vittime, di solito uomini, in internet e in particolare su svariati social network. Dopo i primi contatti le conversazioni si spostano su programmi di videotelefonia e l'autrice si denuda di fronte alla webcam chiedendo alla persona presa di mira di fare altrettanto. La vittima viene quindi filmata e/o fotografata, dopo di che le viene chiesta una determinata somma di denaro, che può fluttuare a dai 500.-- ai 2000.- franchi. In caso di mancato pagamento si minaccia di rendere pubbliche le riprese postandole su vari siti oggigiorno di dominio pubblico come pure di diffonderle alla lista di amici dei social network. Non bisogna cedere al ricatto e quindi non si deve procedere ad alcun pagamento anche perché se la prima richiesta di soldi ha successo ne segue inevitabilmente una seconda, una terza ed altre ancora. Si ritiene che gli autori operino dall'estero. La possibilità di identificarli é estremamente ardua. Si sottolinea ancora una volta gli alti rischi di fornire a sconosciuti dati personali, scansioni dei documenti e immagini/video personali, ancor di più se questi riguardano la sfera privata.