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I servizi dell’Amministrazione cantonale rimarranno chiusi i pomeriggi del 24 e del 31 dicembre 2024.
Le truffe telefoniche sono un fenomeno ricorrente negli ultimi anni, sia in Ticino sia in altri Cantoni. Di norma, gli autori o le autrici telefonano alle vittime - solitamente anziane - spacciandosi per un/a nipote, un/a parente, un/una caro/a amico/a di famiglia, un/un'agente di polizia, un/un'avvocato/a o per un/una professionista in campo medico. Spesso dietro questi truffatori e queste truffatrici vi sono persone legate a gruppi famigliari che hanno la loro base all'estero.
I e le malviventi chiedono somme ingenti di denaro o valori per disparati motivi: ad esempio debiti da saldare nell’immediato, aste proficue, affari da concludere, operazioni mediche, cauzioni da versare alla polizia. Le vittime prelevano dunque i loro averi (denaro e gioielli) e li consegnano a un/una complice. La voglia di aiutare un parente in difficoltà o il volersi sentire utili e attivi è spesso il motivo che fa cadere nell’inganno. Inoltre questi/e malviventi sono in grado di carpire e utilizzare a loro favore ogni singola informazione lasciata trapelare dalla vittima.
Una chiamata shock è una forma particolarmente aggressiva di truffa telefonica che si sta diffondendo sempre di più. Quando ricevete una chiamata shock, siete contattati da qualcuno che vi annuncia una notizia scioccante finta ma che sembra del tutto credibile. Nella maggior parte dei casi, l’interlocutore o l’interlocutrice afferma che un vostro familiare si trova in una grave situazione d’emergenza o in grande pericolo (incidente stradale o grave malattia).
La Polizia cantonale è particolarmente attiva nel contrasto del fenomeno, sia sul piano delle indagini sia su quello della prevenzione. In quest’ultimo ambito, oltre a comunicazioni puntuali rivolte alla popolazione e attraverso i media, è in corso una serie di conferenze di prevenzione rivolta alle persone anziane, proprio per sensibilizzare sul tema delle truffe. Inoltre da settembre 2023 è attiva una campagna di prevenzione a livello nazionale, coordinata dalla Prevenzione svizzera della criminalità (PSC) e denominata "Niente panico! Riappendente subito!".
La vittima viene contattata telefonicamente da una persona che, dopo averle carpito abilmente informazioni riguardanti la sua sfera privata, si fa passare per un/a parente o un/a caro/a amico/a di famiglia. Gli autori e le autrici utilizzano elenchi telefonici pubblici per cercare le persone da contattare. Per fare ciò utilizzano diversi criteri, che possono essere ad esempio nomi non più attuali (che dovrebbero quindi appartenere a persone anziane) oppure nomi di origine tedesca (per parlare una lingua a loro congeniale). Le chiamate vengono effettuate dall’estero.
Una volta stabilito questo legame palesano l’impellente bisogno di denaro per concludere un affare immobiliare che altrimenti sfumerebbe o per qualsiasi altro motivo. I malviventi tuttavia mettendo sempre una grossa pressione legata allo scarso tempo a loro disposizione (poche ore per concludere la trattativa) e spingono la vittima ad effettuare immediatamente un prelevamento, il quale è sempre di una certa entità. In molti casi è proprio la vittima ad indicare la cifra che può mettere a disposizione, poiché è convinta di parlare davvero con un parente in difficoltà. Al momento della consegna del denaro viene sempre fissato un appuntamento, al quale giungerà una persona di fiducia del presunto conoscente o familiare in difficoltà.
La vittima viene contattata telefonicamente da una persona che, facendo apparire sul display un numero di telefono fittizio e simile a quello utilizzato per le emergenze (per esempio 091 117 oppure 117 117), si identifica come agente di polizia. Il finto agente, facendo enormi pressioni, convincerà l’anziana vittima a raggruppare i suoi averi per essere consegnati nelle mani delle “forze dell’ordine”. Verrà dunque fissato un luogo e un orario dove la vittima dovrà depositare i propri averi; di norma nella propria buca delle lettere o nel giardino di casa. Gli/le autori/trici in un momento a loro favorevole, senza essere visti, recupereranno la refurtiva, interrompendo successivamente i contatti con la vittima.