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Mercurio & CO

Culti e divinità nel Ticino romano

L’esposizione “Mercurio & Co. Culti e religione nella casa romana”, allestita nel 2012 nella sede di Castelgrande a Bellinzona, ha permesso di presentare per la prima volta ad un vasto pubblico le testimonianze archeologiche legate agli antichi culti nel Cantone Ticino e alle divinità ad essi associati.

In particolare l’attenzione si è concentrata su un ritrovamento eccezionale, al momento un unicum per la regione.

È il tempietto di Bioggio: una struttura per la pratica devozionale di modeste dimensioni caratterizzata da una facciata prostila composta di due colonne a fusto liscio sormontate da capitelli corinzi in marmo bianco originario dell’Asia Minore.

Un piccolo altare, ritrovato insieme agli elementi del tempietto, costituisce la sola testimonianza in grado di fornire indicazioni inerenti il culto praticato in quest’area sacra.

L’iscrizione dedicatoria porta il nome della divinità a cui era probabilmente dedicato l’intero complesso: Giove Ottimo Massimo Nen(nico?), epiteto riferito a una divinità indigena verosimilmente a lui associata.

Tra  i rinvenimenti riferibili ai culti e alle divinità nel Ticino romano sono pure da annoverare altri ritrovamenti di altari votivi con iscrizioni dedicatorie.

Si tratta di piccole are, che testimoniano la presenza di strutture di culto e aree sacre anche nella nostra regione.

Come indicano le iscrizioni, queste sono dedicate alle divinità allo scopo di ringraziarle dell’avvenuto appagamento di un desiderio precedentemente espresso all’essere divino di riferimento.

La divinità alla quale ci si rivolge maggiormente sembra essere Giove, spesso indicato con il suo epiteto di Ottimo Massimo (“il più grande”), seguito da Mercurio, a riprova della grande diffusione del suo culto in tutta la Cisalpina.

Non mancano dedicazioni particolari, come quella alle Matrone, divinità appartenenti alla tradizione indigena.

Le divinità venerate dagli antichi romani, come Mercurio o Venere, sono pure raffigurate per mezzo di statuette di terracotta.

Numerose sono quelle rinvenute nelle sepolture, soprattutto dell’area del Locarnese, dove oltre alle divinità, i soggetti riprodotti sono da riferire ai vari aspetti legati alla vita quotidiana, come ad esempio il matrimonio.