Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

301 fAnA fAnAfLiCheR FANA1 (fána) s.f. Affanno. Va r.: fana(VMa., Cavigliano, Gordola, Lavertezzo, Certara, Arogno, Rovio), afana(Rovio). 1. Respiro ansimante, difficoltà di respiro (Cavigliano, Arogno, Rovio): ciapaa una fana, avere una dispnea (Cavigliano). – A Rovio, fana, asma. 2. Traslati 2.1. Apprensione, ansia, inquietudine: vèss (Linescio)/ mètes (Lavertezzo) in fana, essere/ entrare in apprensione. 2.2. Preoccupazione, fastidio, pena, tormento, assillo, cruccio (VMa., Cavigliano): quénti ènn a i èt, tí Ana? A n n’èt mía töst na fana da staa in á cun um vegígn gnan pǘ bóm da spinaa l vign?, quanti anni hai, tu Anna? non sei ancora stufa di stare in casa con un vecchietto neanche più capace di spillare il vino? (Cavergno [1]), ciapaa una gran fana, avere un grosso dispiacere (Cavigliano); ironicamente, a u n’ó bé una fana!, ne ho uno di quei fastidi!: non mi importa molto (Cavergno); la vergógna la l’a tgnicc indré um gran pèzz, ma pöi, um dí, la fam e la fana l’è büda püsséi fòrta che la téma, e u s’è mèss in viacc, la vergogna lo aveva trattenuto per molto tempo, ma poi, un giorno, la fame e gli stenti furono più forti del timore, e si mise in viaggio: dalla parabola del figliol prodigo (Cavergno [2]); qui anche l’espressione antifrastica bèla fana!, bella fatica!: bella forza! (Gordola). 2.3. Svogliatezza, pigrizia, indolenza (Cavergno, Lavertezzo): ò indöss la fana, ho addosso l’apatia: non ho voglia di fare niente (Cavergno). 2.4. A Menzonio, parlaa con fana, parlare concitatamente. 2.5. A Gordevio, bramosia, avidità, ingordigia: bèv cun na gran fana, bere con grande avidità. 3. Locuzioni Ciapaa fana, affannarsi, affaticarsi (Broglio); – a Cavigliano, ciapass fana, dispiacersi, crucciarsi: ti sé una carógna, ti t ciapi fana par navótt, sei un povero piagnone, ti dispiaci per niente. Si tratta di una formazione parallela all’it. affanno, di provenienzadibattuta [3]. Recentemente è stata avanzata da nocentini una nuova proposta etimologica che connette gli it. affannaree affanno al lat. volg. *VAnnāRe ‘vagliare, ventilare i cereali’ (per il class. VAnnĕRe), preceduto dal pref. AD-, attraverso una var. *fAnnāRe(con passaggio di V- > f- come nel fr. fois < VĭCe(M) ‘turno’), la quale ha avuto come epicentro la francia, «dove i discendenti di *VAnnāRe‘ventilare i cereali’ hannoassunto il significatogenericodi ‘faticare, lavorare intensamente’ e quindi ‘affannarsi, respirare con fatica’». Secondo lo studioso il sost., seppur di attestazione piùantica, è successivo al verbo per motivi formali e semantici [4]. La voce fanasarà anch’essa una formazione deverbale secondaria, sorta per discrezione di a- iniziale attratta dall’articolo, conconseguente interpretazionedella stessa come sost. di genere femminile. – il lessotipo femm. affiora saltuariamentenei dial. it. sett., soprattuttod’area lomb. [5]. il significato di Gordevio al par. 2.5. ricorre nel tiran. fana‘bramosia, desiderio, volontà di raggiungere uno scopo’ [6]. – Cfr.  fana2. B i b l.: [1] MAGiSTRini, Testi 61.156. [2] KeLLeR, SopraC. 63.50,101. [3] DVT 368. [4] nOCenTini 15. [5] BeLLeTTi, Diz. 1.34, GORini-MAGGiORA 1.87, GiAVini 1.147, STefAnini 104, DVT 368, PASQuini, Lessico 279, GOLDAniGA 1.370, fOGLiO 23, SALVADORi 193. [6] BOnAzzi, Lessico 1.279, cfr. DVT 368. Galfetti FANA2 (fána) 1. s.f.pl. fiamme, vampate, improvviso rossore al volto (Certara). – 2. s.f. fuoco fatuo (Grancia). A Certara entra nell’espressione passá sǘ i fana, salire le fiamme in volto. Dovrebbe trattarsi di un trasl. di  fana1, che nel primo significato ha riscontro nel trent. avérghe le fàne ‘avere le vampate di calore’ (Roncone [1]) e si lascia confrontare con l’isolata attestazione rom. fana‘calore febbrile’ di zuoz (che il DRG registra tuttavia, senza alcuna spiegazione, fra i trasl. di fana‘bandiera, stendardo; ventarola’ < ted. Fahne ‘id.’) [2]. L’idea delle vampate avrà generato il valore di ‘fuoco fatuo’: dato che il fenomeno è visibile praticamente solo di notte, sovente in cimiteri, e che le fiammelle appaiono all’improvviso per la durata di pochi secondi, l’immaginario popolare le ha interpretate come manifestazioni di anime ardenti di trapassati [3]. B i b l.: [1] SALVADORi 193. [2] DRG 6.76-77, cfr. Dicz. ladin 2.174. [3] Cfr. hDA 4.782, v. anche GAROBBiO, AAA 82.228. Galfetti faná  fanass FANAFLICHER(fanaflíker) s.m. fannullone, perdigiorno (Poschiavo). Come il liv. fanaflích, fanaflícar‘pasticcione, persona inconcludente’, è un traslato dal ted. Pfannenflicker ‘ramaio, calderaio’, secondo un diffuso cliché che as-

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