Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

303 fAnÁL fAneGhÈ tévan da circulá, salvu quéla dal dutúr cui fanái sbiòcch, macchine che smettevano di circolare, salvo quella del dottore con i fanali oscurati: durante il periodo bellico, per proteggersi da eventuali attacchi aerei (Mendrisio [2]), fanál a carburo, fanale ad acetilene: in uso ancora fin verso il 1930 su automobili e biciclette (Tic.), duu gatón, che a dré dana che i as visinava, i diventava pissé gròss e i sò écc i èra grand cóma duu fanái, due gattoni, che manmano si avvicinavano, diventavano più grossi e i loro occhi erano grandi come due fanali (S. Vittore [3]); in forma diminutiva, fanalín, fanalino posteriore di veicoli, biciclette e motocicli (generalm.). indica il lampione stradale alimentato a gas, a petrolio o a lucilina, in auge fino agli inizi del xx secolo nei centri principali come Bellinzona, Lugano, Locarno, Chiasso, Mendrisio, faido: sta fila da fanái che sa sprelunga gió luntán, luntán, tant da paré che ul «quai» l finissa mai, questa fila di lampioni che si prolunga giù lontano lontano, tanto da sembrare che il lungolago non finisca mai (Lugano [4]), al bastón da pizzè i fanái, la lunga pertica munita di una fiammella all’estremità, usata dai lampionai per accendere i lampioni a petrolio (Giornico). L’introduzione e la diffusione dell’energia elettrica ai primi del novecento portarono alla sostituzione dei vecchi fanali con lampade a incandescenza e contribuirono a estendere a tappeto l’illuminazione pubblica in tutti i paesi [5], v.  elétrich, par. 3. 2. A Poschiavo, fiaccola. 3. Per facile metafora il termine passa scherzosamente a indicare sia l’occhio (circ. Tesserete), che l’occhio grande (Medeglia): al gh’a stopò un fanál, gli ha chiuso un occhio: con un pugno (Sala Capr.). 4. Antroponimi Ad Airolo, Fanál da cúa, fanale di coda: soprannome individuale di una persona dal viso tondo e rossiccio [6]. 5. Derivati fanaiée s.m. fanalaio, lampionaio (Gandria). 6. Composti portafanál s.m. Portafanali della carrozza, dell’automobile (Peccia). it. fanale [7]. – il significato scherz. di ‘occhio’ è documentato, soprattutto al pl., in vari dial. it. [8]. – il soprannome individuale al par. 4. si giustifica con l’immagine della luce rossa intermittente di segnalazione posta in coda ai treni. – il denominale fanaiée(par. 5.) corrisponde formalmente a un it. *fanaliere, costruito sulla base di analoghi nomi di agente in -iere [9]. B i b l.: CheRuB. 2.89, Giunte 81. [1] BATTAGLiA 5.628-629. [2] BuSTeLLi, fiaa 62. [3] BüChLi, Mythol. 3.834. [4] GuzzOni, Ciciaràd 60. [5] CARLOni, informatore 22.01.1993, CATTAneO, Leponti 2.434. [6] BeffA99. [7] ReW 6463, Dei 2.1542, DeLi2 558, PRATi, Vei 411, DeLT 1.1105. [8] BeLLeTTi, Diz. 1.567, PASQuini, Lessico 279, BAzzAni-MeLzAni 164, RiGOBeLLO181, BiASeTTO175, Vocab.sic. 2.15. [9] GROSSMAnn-RAineR, formaz. 203. Galfetti FANASS (fanás) v. Affannarsi. V a r.: afanass, fanass; afanâss (Leontica), as afanèr (Vicosoprano), sa afaná (Brusio), sfanass (TorricellaTaverne, Rovio). 1. Afanass a viagiaa, strafelarsi a camminare (intragna); afanass pal lavóu, affannarsi per il lavoro (Chironico), sfanass a lavorá, affannarsi a lavorare (Rovio); qui anche l’uso del participio passato in funzione aggettivale: respír fanaa, respiro affannato, affannoso (Balerna); a Olivone, véss afanóu, essere convulsionario, fare gesti convulsi. – A Torricella-Taverne, afanass vale anche ‘rantolare’ e sfanass ‘soffiare, sbuffare per ira o inquietudine’. 2. Derivati faná s.m. Affannone, faccendone (Cimadera). strafanòagg. Strafelato, ansante, spossato (Lumino). formazione parallela all’it. affannarsi [1], da connettersi con  fana1; le var. con a- risentono dell’influsso della corrispondente voce italiana. B i b l.: [1] ReW 252, Dei 1.72-73, DeLi2 64, nOCenTini 15. Galfetti fanc, -cería, -ciadigh  fant1 fandèla, -delóo  falda fandiri, -düda  fénd faneantís  fagnán FANEGHÈ (faneg) v. Puzzare, ammorbare, soffocare (Castasegna). Spüzza ca fanèga, puzza che fa soffocare.

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