Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

309 fAnT fAnT – in una traduzione della Parabola del figliol prodigo, pá, ... a sò bé èna mí ch’a i aréssuv piǘ da tigním par fiöu, ma fém la grèzzia da tigním e da tratám cóme un fant, padre, so ben anch’io che non dovreste più considerarmi come figlio, ma fatemi la grazia di tenermi e trattarmi come un servo (faido [1]). 1.2. Lavoratore agricolo, inserviente dell’alpe, pastore (Lev., VMa., Loc.): fant, aiutante impiegato per la fienagione (Chironico [2]), servo che governa la stalla (faido), pastore (Cavergno [3]); – a Bedretto, sono chiamati genericamente fènc i vari membri del personale dell’alpeggio, mentre il sintagma i fènc sótt quért indica più specificamente il casaro e il suo aiutante, che lavorano all’interno della cascina [4]; – a Peccia si distinguono lu fant da á, impiegato per le faccende di casa e in campagna, e lu fant da dalp, che svolge mansioni legate all’alpeggiatura. – in forma di alterato, fantígn, ragazzo che svolge piccoli compiti nella cascina o che sorveglia il gregge (Cavergno). 2. usciere nella Sottoporta designa l’ufficiale giudiziario comunale o di circolo; – a Poschiavo, addetto alla sorveglianza dell’ordine pubblico. 3. fante, figura delle carte da gioco Lu fant, la regina e lu rè, il fante, la regina e il re: le figure del mazzo di carte francesi (Broglio); nel gioco dello scopone, se gh’évi al fant fasévi cinch e tri vòtt, se avessi avuto il fante avrei fatto cinque e tre otto: somma corrispondente al suo valore (Minusio). 4. Altri significati 4.1. A Dalpe, asta di legno a cui si sospende il lume a olio; – a Giornico, fant do bènch, fattorino, strumento del banco da falegname che sostiene ad altezza regolabile il pezzo da lavorare; – nel circolo di Mesocco, barletto del banco da falegname [5] e, inoltre, cambra, grappa di ferro a due punteusata per trattenere i ceppi di legna da spaccare. 4.2. in Verzasca, tipo di gioco effettuato con un mazzo di carte dal quale è stato tolto un fante, in cui ogni partecipante scarta le coppie di carte di uguale valore man mano che ne entra in possesso, fino a che rimane in gioco solo un fante scompagnato, determinando la sconfitta di chi lo detiene. 4.3. A Viganello, seme di cuori delle carte da gioco: l’ass, ul düü da fant, l’asso, il due di cuori. 5. Paragoni, traslati, locuzioni 5.1. Vécc cumè el fant de picch, vecchio come il fante di picche: vecchissimo (Lavertezzo). – Magro cóma al fant da picch, magro come il fante di picche: estremamente magro (Pollegio); da qui, fant da picch, persona magrissima (Malvaglia, Verz., Bironico, Malc.). 5.2. Batt ul fant, battere il fante: tradire lamoglie allontanandosi da casa con la scusa di andare a giocare alle carte (Mendrisio). 6. Sentenze O vèr püssè omn öcc do padrón che düi do fant, conta di piùun occhio del padrone che due del servo: chi ha più interesse in un’impresa la cura con maggior attenzione (Giornico). – È ampiamente diffuso il motto, conosciuto anche in italiano, hchèrza cui fant aminga cui sant, scherza coi fanti e non coi santi: gli argomenti sacri vanno trattati con serietà (Malvaglia). 7. Derivati fantaséll (intragna, indemini), fanżéll (Giornico) s.m. 1. Servitore, garzone (Giornico). – 2. Laccetto di nastro appuntato sotto la spalla per reggere la rocca (intragna, indemini [6]). fantescá v. Rimanere nubile (Comologno). fig. 50. il laccetto appuntato lateralmente sul petto che aiuta a reggere la rocca durante la filatura (da AiS 8.1502; dis. di P. Boesch).

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