Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

313 fARÁBOLA fARCLA pl. [2], fanno pensare a un prestito, forse il mil. e piem. farábola‘favola, chiacchiera, panzana’ [3], considerato incrocio di PARāBuLA(M) ‘parola, discorso, con fāBuLA(M) ‘diceria, sciocchezza’ [4]. B i b l.: [1] LuRATi-PinAnA228, SCAMARA113, GneSA, Vocab.ms. [2] SCAMARA 113. [3] CheRuB., Giunte 81, ReP 607. [4] Dei 2.1596. Moretti FARBÓI (farb) s.pl. Castagne non ancora formate, incomplete (Lodrino [1]). il termine, registrato dall’AiS accanto a cafiún ‘castagne vuote, guscioni’, indica anche le bucce delle caldarroste. Ci si chiede se la presenza di -b- nel term. qui in esame non sia da imputare a un’incertezza da parte dell’informatore locale, oppure a un errore di percezione da parte del raccoglitore. – La voce sarà da mandare con farfói ‘bucce delle castagne’ (sing. farfóia), term. attestatonellamedesima località da una fonte a stampa relativam. recente (1993) [2], per cui cfr.  farfóla. B i b l.: [1] AiS 7.1293 P. 53. [2] BeRnARDi 44. Ceccarelli FARBǗI (farbǘ) s.m. Vortice d’acqua, mulinello, fiotto. V a r.: farbói (Campo VMa., Loco), farbǘgl (Cavergno, Moghegno), farbúi (Verscio, Cavigliano), farbǘi (Maggia, Gordevio), ferbǘgl (Cavergno), furbói (Comologno), verbǘgl (Cavergno). 1. L’è bǘ int in un farbǘgl e l’a ris’cèu da fogaa, è finito in un mulinello e ha rischiato di affogare (Cavergno), a sum ciücóo in un furbói sgiü ala fim, sono caduto in un vortice giú al fiume (Comologno [1]). – A Gordevio, schiuma formata dall’acqua. 2. Locuzioni A Cavergno, bütaa int il farbǘgl, buttare nel mulinello: mettere in imbarazzo. 3. Toponimi A Campo VMa., Farbói, prato, pascolo e cascina [2] in una zona con sorgenti. La voce, diffusa esclusivamente in VMa. e nel Loc., si direbbe affine al tipo  barbói ‘vortice, gorgo’ (con var. barbúi), deriv. di barboiá‘farfugliare’, verbo che ha anche il valore di ‘rumoreggiare dell’acqua o di un altro liquido in ebollizione’; entrambi sono stati ricondotti dal Lei alla base *BARB- ‘rumoreggiare’, fra numerosi continuatori che esprimono in particolare l’idea di ‘ribollire dell’acqua o di altri liquidi’ [3]. Rispetto a barbói, il term. qui in esame potrebbe presentare la base fARf-, pure onomat., proposta da jaberg [4] per spiegare la prima sillaba del fr. farfouiller‘tramestare, rovistare’, che conosce forme gallo.-rom. affini (ad es., nel Poitou) con il senso di ‘faire du bruit avec des liquides’ [5]. il commento a barboiáaccenna all’influsso esercitato suquesta voce dal lat. BŭLLiRe(v. büí1, dal quale è del resto sorto il sost.  büi2 ‘sorgente, vortice, fiotto, rigurgito’). Tale presenza spinge a chiedersi se, invece che manifestare la succitata base onomat. fARf-, la sillaba iniziale di farbǘi non nasconda un deriv. del sinonimo lat. di BŭLLiRe, vale a dire fĕRVeRe[6]; quest’ultimo, benché non sia tramandato come verbo per ‘bollire’ nell’italia sett., presenta continuatori dal suo part. pass. nel breg. e posch.  fèrs‘bollente, caldo, rovente’ (v. anche la discussione di  fèls ‘rosolia’ e di  farǘ‘ballotte’). Quanto alla fonetica, in furbói di Comologno la a si è labializzata per influsso della fricativa iniziale [7]; nella variante di Cavergno verbǘgl si registra la sonorizzazione di f- iniziale [8]. B i b l.: [1] Cultura pop. 198. [2] Mat. RTT. [3] Lei 7.274.30-38,51-52. [4] jABeRG, VRom. 7.280. [5] feW 3.668b. [6] ReW 3265, SALViOni-fARé, Postille 3265. [7] Cfr. ROhLfS, Grit. 1.135. [8] Cfr. ROhLfS, Grit. 1.154. Bonetti FARCII (farč) agg. ubriaco (Coldrerio). Voce attestata recentem., equivalente all’it. farcito [1], con lo stesso, facile trasl. scherz. che si è sviluppato anche a partire da agg. quali caregaa ‘carico’, cólm ‘colmo’, pién‘pieno’, tés ‘teso’ e ‘pieno’. B i b l.: [1] Dei 2.1597, BATTAGLiA5.660. Moretti FARCLA (fárkla) s.f. falciola. V a r.: farcla(SopraP.), fèrcla(Soglio), fracla(Stampa). falciola usata per mietere i cereali; più grande rispetto a quella usata per il fieno, è caratterizzata da una lama tondeggiante piuttosto sottile e col tagliente seghettato. La voce, corrispondente al lat. făLCuLA(M) [1] dimin. di făLCe(M) ‘falce, falciola’, continua in Breg. l’area del grig. rom. farcla‘falciola’ [2]; lo stesso tipo les-

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