319 fARfÓLA fARÍn farforéi s.m.pl. fagioli (Croglio [5]). sfarfoiá(Pollegio), sfarfoiè(Osco), sfarfoièe(Personico) v. Sgusciare, estrarre dal guscio, dalla buccia, dal baccello. Voce di origine oscura. A un’eventuale derivazione dal lat. fŭRfuRe(M) ‘crusca’, plausibile semanticamente, si oppongono ostacoli di natura fon. Cfr. forse farfatul. La var. con p- di Vogorno sarà dovuta a influsso di altra voce, forse pèll ‘pelle’ e ‘buccia’. Per il deriv. in -atacfr. coppie analoghe di sin. quali gróla/ scrolata, pelèca/ pelegata o sgòrbia/ sgorbiata. – il farfúi ‘guscione, castagna vuota’ riportato da LSi come voce breg. [6] risulta dalle inchieste di Kaeser che lo localizza come «it. Bergell» [7] e va quindi assegnato alla cosiddetta Bregaglia italiana, comprendente i comuni it. di Piuro e Villa di Chiavenna. B i b l.: AiS 7.1296,1379. [1] LuRATi-PinAnA 361. [2] BeRnARDi 44. [3] SCAMARA 113. [4] MOnTi 75. [5] ROSSi, Malcantone 290, CheRuB.-fARé 32. [6] LSi 2.393. [7] KAeSeR46. Moretti farfolata, -foréi farfóia FARGHÈDA (fargda) s.f. inferriata (Bondo). Registrato unicam. dai Mat. Wartburg con il senso di ‘inferriata di stanghe davanti alla finestra’ in risposta a un questionario sul locale della cucina, il term. è un prestito adattatodall’eng. fiergiada[fiərdα] ‘inferriata della finestra’ (< lat. *feRReATA, con r quale esito semidotto di Rj o sviluppatosi secondariam. da rj rom. [1]), che presenta nell’Alta engadina, zona a contatto con la Breg., una var. in -dα(fex, St. Moritz) [2]. – V. anche feriada. B i b l.: [1] DRG 6.280 e 839 par. 3, v. anche eiChenhOfeR594a. [2] DRG 6.280. Petrini FARGNÒCAL (farñkal) s.m., FARGNÒCLA (farñkla) s.f. Buffetto, leggera percossa. V a r.: s.m. fargnòcal, fergnòcal (Vicosoprano); – s.f. fargnòcla(SopraP.). indica in particolare il buffetto assestato facendo scattare l’indice sul pollice: a m’a dacc üna fargnòcla, mi ha dato un buffetto (SopraP. [1]); a, buzarado vó, ... vulév avdéir ch’u ciapá ün fargnòcal!, ah, maledetto voi, state a vedere che vi prendete uno schiaffo! (Vicosoprano [2]). La voce va avvicinata da un lato all’eng. sfargnòccal ‘buffetto’ [3], dall’altro al bresc., ver. e venez. frignòcola ‘id.’ [4], forse da ricondurre a gnòcch, nella sua accezione di ‘colpo dato con le nocche’, di etimo tuttora discusso [5]. il senso di ‘bernoccolo’ associato a fargnòcal, riportato da LSi [6] e da un recente vocabolario del dial. di SopraP. [7], risulta dal glossario pubblicato in appendice alla Stria [8]; esso sarà però dovuto a fraintendimento, probabilmente indotto dalla var. eng. fargnòccal del grig. rom. bargnòccal ‘bernoccolo’, ‘ragazzino, bamboccio’ [9], assimilato al bargnòcal ‘bernoccolo’ (v. bargnòcol) di Stampa. B i b l.: [1] GiACOMeTTi 95. [2] Stria 96.15. [3] Dicz. ladin 2.452. [4] MeLCh. 1.452, PASQuini, Lessico 305, AnGeLi 28, PATuzzi-BOLOGnini 92, RiGOBeLLO198, BOeRiO2 288, CORTeLAzzO 587. [5] Cfr. DeeG 640, DeLT 1.1290. [6] LSi 2.394. [7] GiACOMeTTi 95. [8] Stria 182. [9] DRG 2.192. Moretti fargnòcla fargnòcal FARIGNǗ (fariñǘ) agg. farinoso, asciutto, friabile, che si disfa facilmente: specialmente di ortaggi, frutti o polenta (Russo). Dal lat. *fARīneuS ‘composto di farina’ [1], applicato nel caso in esame alla consistenza degli alimenti, con l’aggiuntadel suff. aggettivale esitodi -ūTu(M) [2]; la stessa base è all’orig. dall’it. ant. ferigno‘di farina poco stacciata’, agg. riferito a pane[3]. V. inoltre farina, par. 9. B i b l.: [1] ReW3198a, SALViOni-fARé, Postille 3198a, cfr. inoltre ROhLfS, Grit. 3.1068. [2] ROhLfS, Grit. 3. 1140. [3] SALViOni, R 43.386, Scritti 4.1090, Dei 3.16191620, s.v. ferigno1. Bonetti FARÍN1 (farí) s.m. Varietà di castagno (Claro). Si tratta di una varietà che veniva innestata sui castagni selvatici. Per l’origine del termine, segnalato solo di recente (2020) [1], v. la discussione sotto farinn‘varietà di castagne’. B i b l.: [1] Comun. G. Bullo. Bonetti FARÍN2 (farí) s.m. Deretano (isone). È il piem. farín‘deretano’ [1], voce di registro scherz. e di ragione incerta, forse identificabile nell’equiva-
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