Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

367 FATÓR FATT 4. Racconti In una leggenda di Leggia [3], variante di un tipo narrativo ampiamente diffuso [4], un uomo, che si vantava di vivere senza preoccupazioni, viene salvato dal suo fattore dalla pena dell’impiccagione, alla quale lo avrebbe condannato il re se entro tre giorni non avesse saputo rispondere a quattro domande impossibili: quanto dista la terra dal cielo, quanto è profondo il mare, quanto pesa la luna e a cosa lui stesse pensando. Il giorno stabilito, sostituendosi al malcapitato e con un abile stratagemma, il fattore riesce a eludere tutte le domande, lasciando il sovrano attonito. 5. Onomastica Erano denominati i Fatór i membri della famiglia Pagnamenta di Bellinzona che curavano i beni e gli interessi del monastero delle suore benedettine di S. Maria, sopra Claro; – la Cá di Fatór, antica casa degli amministratori del monastero (Claro), la Vigni di Fatór, vigneto e prato (Claro), Praa fatór, terreno pianeggiante a ovest di Canavaa(Claro) [5]. – Qui anche, in forma diminutiva, il cognome Fattorini di Agno, Cureggia, Balerna e Vacallo [6]. 6. Derivati fatóra, fatura; fature (Robasacco) s.f. 1. Moglie del fattore. – 2. Inserviente nei monasteri femminili. 2. Qua e là, paré/ someiá la fatóra di mónigh, sembrare l’inserviente delle monache: essere carico di roba da portare in giro. – Entra inoltre nella locuz.s. fatóra di mónigh, donna intrigante (Davesco-Soragno). fatorèssa (Dalpe, Menzonio, Brione Verz., Caviano, Gandria, Arogno, Stabio), fatoréssa (Soazza), fatorèsse(Sementina, Gerra Gamb.), faturèssa (Lamone, Viganello, Riva S. Vitale) s.f. Moglie del fattore. fatoría, faturía; fatoríe (Gerra Gamb.), faturí (Chironico), faturíe(Medeglia, Robasacco, Sementina) s.f. 1. Fattoria, abitazione del fattore. – 2. Azienda agricola. 2. Rénd mé na faturí, rendere come una fattoria: molto (Chironico). fatorina, faturina; fatorine (Gerra Gamb.), faturine (Robasacco, Sementina) s.f. Giovane fattoressa. It. fattore, fattora, fattoressa, fattoria[7]. B i b l.: AIS 8.1591 Leg., ChERUB. 2.96, Giunte 82. [1] GIACOMETTI 96. [2] Cfr. BOGGIONE-MASSOBRIO II.10.2.2. [3] BüChLI,Mythol. 3.760. [4]V. AARNE-ThOMPSONnum. 922 (The Shepherd Substituting for the Priest Answers theKing’sQuestions), cfr. BüChLI,Mythol. 4.123. [5]ANLClaro 16,Mat. RTT. [6]Nomi di famiglia31.528, LURATI, Cognomi 234. [7] SALVIONI-FARé, Postille 3133a, DEI 3.1606, DELI2 565, EWD 3.211-212, REP 615-616. Galfetti FATÓRA (fatra) s.f. Vacca fattrice. V a r.: facióra (Cimadera), fatóra (Locarno, Caviano). Fatóra (Caviano), vaca fatóra (Locarno), vacca fattrice, atta alla riproduzione; – a Cimadera, vaca facióra, vacca che ha appena figliato. Deriv. dal lat. FACTōRE(M) ‘creatore’ [1], per via popolare a Cimadera, per via semidotta nella forma con t, la quale si ritrova neimil. fattóra‘figliaticcia o fattrice: di vacca’, berg. fatura(var. faciura) ‘pecora pregna, bestia figliaticcia, atta a figliare’, venez. fatòra‘prolifica, figliaticcia, feconda: a femmina che fa molta prole’, trent. e sol. fatora‘fattrice, feconda (detto delle pecore); lamiglior pecora del gregge o della stalla’, bresc. fatura ‘fattrice, femmina di animale particolarmente atta alla riproduzione; donna molto feconda, prolifica’ [2]. B i b l.: ChERUB. 2.96, 4.469. [1] SALVIONI-FARé, Postille 3133a, DEI 3.1606, DELI2 565. [2] ChERUB. 2.96, TIRAB. 518, BOERIO213, QUARESIMA184, PASQUINI, Lessico 283. Galfetti fatóra, -torèssa, -ría, -rina fatór FATT (fát) agg. 1. Insipido. – 2. Fatuo. V a r.: fatt; fâtt (Leontica, Castro, Aquila), hatt (Gorduno), sfatt (Olivone). 1. Scipito, insipido, senza gusto 1.1. Lamenèstra l’è bóna, ma l’è n pò fata, la minestra è buona, ma ha poco sale (Isone [1]), am pèr fata, sta pulénta!, mi sembra insipida, questa polenta! (SopraP. [2]), tèsta sa l’è fatt o saróu, assaggia se è insipido o salato (Olivone [3]); pan fatt, pane senza o con poco sale (S. Domenica); casgil fatt, formaggio insipido (Bondo [4]), mascarpa fata, ricotta insipida (Gudo); sóngia fata, sugna non salata, impiegata in pratiche di medicina popolare (Aranno [5]); – frutt fatt, frutto senza sapore (Breno), üga fata, uva poco o per niente sugosa (Grancia), quisti i è i prim, un żica fatt, ma bón istéss, queste [castagne della varietà terematón] sono le prime, un po’ prive di gusto, ma buone ugualmente (Torricella-Taverne [6]), l’è fatt faténte, è completamente privo di sapore (circ. Tesserete [7]).

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