Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

368 FATT FATT 1.2. Riferito alla bocca in quanto sede del gusto (e, per sineddoche, alla persona), bóca fata, bocca insipida: che preferisce cibi insipidi (Bosco Lug., Sonvico, Soazza). 2. Fatuo, frivolo, futile, insulso Che fatt d’un óm!, che uomo frivolo! (Locarno), dégh un tai anca vüü, fata ch’a sii!, dateci un taglio anche voi, sciocca che siete!: a donna che non la smette di ridere (Bedigliora [8]), cuma tu sé mai fatt, par caritá! Ar par pròpriu che r cürád ar sa sía dismentigáddra saa indrubatezatt, come sei fatuo, perdinci! Sembra proprio che il curato si sia dimenticato il sale nel battezzarti (Grancia), el sará an embéll omètt, ma l’è pròpi fatt, sarà pure un bell’uomo, ma è del tutto privo di personalità (Lumino); anche sost.: véss un pòuru fatt, essere un povero sciocco (Rossura), l’è una gran fata, è una donna priva di serietà, senza criterio (Losone); – discurs fatt, discorso senza contenuto (Bironico), conversazzión fata, conversazione frivola (Brissago), el só parlá l’è fatt, il suo modo di parlare è sciocco (Ronco s. Ascona), un poéta dialetál … al dis miga paròll fatt, ma che a sóna cavezzín, un poeta dialettale nondice parole insipide, bensì che risultano appropriate (Torricella-Taverne [9]). 3. Altri significati 3.1. Di bassa gradazione alcolica: vign fatt, vino debole (Intragna). 3.2. A Rossura, di scarso potere calorico, dolce: della legna. 3.3. Fiacco, debole, fievole, poco resistente: végh i man fatt, avere le mani deboli: lasciar cadere tutto di mano (Carasso); sóo fatt, sole pallido (Peccia); gòrda fata, corda semplice, debole (Airolo [10]). 4. Paragoni Riferiti a cibi e bevande: fatt cumè r’aqua, insipido come l’acqua (Malvaglia), quista ròba l’é … clèpa e fata scu ègua, questa cosa è tiepida e insipida come l’acqua (Bondo [11]). – Riferiti a persone: fatt mé na rava(Calpiogna), … cumè na rava còta(Savosa [12]), insipido come una rapa (cotta), l’è fatt cumè un salám sénz’ái, è scipito come un salame senz’aglio: non ha personalità (Meride [13]), fatt mé l’aqua tévia, insipido come l’acqua tiepida: estremamente sciocco (Airolo [14]), t’éi fatt cóma la lózza, sei insipido come la fanghiglia: non hai giudizio (Soazza); v. anche castégna1, par. 9., cfr. casòra, par. 2. 5. Locuzioni 5.1. A S. Vittore, gioca sull’ambiguità fra l’agg. fatt ‘insipido’ e la forma imperativale fatt ‘fatti’ l’esclamazione fatt onór di Dío!, con cui si sottolinea la scipitezza di una vivanda. 5.2. Dinn/ fann ad fatt e d salá, dirne/ farne di scipite e di salate: di ogni sorta (Moghegno). 6. Filastrocche In una diffusa filastrocca rivolta ai bambini che chiedono con impazienza di mangiare [15]: «mí a i ó fam» «mangia on scagn» «al scagn l’è dür» «mangia al mür» «al mür l’è fatt» «mangia al ratt» …, «ho fame» «mangia uno sgabello» «lo sgabello è duro» «mangia il muro» «il muro è insipido» «mangia il ratto» (Maggia). 7. Onomastica 7.1. Figura nel n.l. di Sonvico ur Riá dr’aqua fata, che designa un ruscello in cui scorre un’acqua particolarmente priva di sali minerali [16]. 7.2. A Gudo, la Funtana dal Fatt, denominazione di una fontana, viene ricondotta dai parlanti a un soprannome individuale [17]. 8. Derivati fatada s.f. 1. Cosa da poco, sciocchezza (Isone, Gudo, Caviano Vairano, Bironico, Vira-Mezzovico, Rovio, Poschiavo). – 2. Discorso vano, frivolo (Brione Verz.). – 3. Fatuità, leggerezza (Rovio). fatasciadas.f. Sciocchezza, corbelleria (Brione Verz.). fatería (Malc.), fataríia (Grancia) s.f. Fatuità, leggerezza. fatézze s.f. Fatuità, leggerezza (Breno). fatísc(Giornico), faticc(Cimadera), sfatísc(Chironico) 1. agg. Scipito, insipido (Chironico). – 2. s.m. Insulso, sciocco (Giornico, Cimadera). fatögna s.f. Sciocchezza, corbelleria (Airolo, Lavertezzo, Croglio). fatón, fatún; fatóm (Linescio, Brione Verz.), sfatón (Olivone) s.m. Persona sciocca, frivola, buono a nulla. Riflette il lat. FăTUU(M), in origine ‘sciocco, stolto, insensato’, dalla fine del I sec. d.C. anche ‘insipido’ [18]. Con evoluzione fonetica popolare [19] e il valore di ‘insipido’, la base lat. si continua nei dial. lomb. (soprattutto occid.), lig. e piem. [20]; nell’aret. fato assume invece il senso di ‘stanco’ [21] (cfr. i dati al par. 3.3., nonché gli sviluppi analoghi nel galloromanzo [22]). Il significato di ‘fatuo, frivolo’ (par. 2.), stando ai materiali offerti dalla SvIt., sembra percepito come secondario: v. il riferimento al battesimo nell’osservazione di Grancia, con allusione al sale che il sacerdote mette sulle labbra del battezzando, e i paragoni (par. 4.) con alimenti scipiti (come le rape o il salame privo di un ingrediente piccante, per cui cfr. ai2, par. 3.a.); un analogo rapporto di dipendenza fra significato pro-

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